A Palazzo Pallavicini, in corso la mostra sulle sovversive della storia. Opere dal 500 a oggi. Focus sulla ‘strega enormissima’ Gentile Budrioli. Esposto il Malleus Maleficiarum del 1520.
Oltre mille visitatori nel solo week-end di apertura. Una mostra di straordinaria bellezza visiva che unisce inquietanti opere d’arte contemporanea, stampe e incisioni antiche, testi cinquecenteschi maledetti, talismani storici e amuleti d’argento ottocenteschi, per spalancare una finestra sul mondo arcano e affascinante della strega.
Dopo la Villa Reale di Monza (notizia con diverso corredo fotografico, vedi qui), la mostra “Stregherie. Iconografia, fatti e scandali sulle sovversive della storia” è a Bologna fino al 16 giugno 2024, nelle splendide sale del quattrocentesco Palazzo Pallavicini. Ideata e prodotta da Vertigo Syndrome e curata dal drammaturgo, performer ed esperto di esoterismo Luca Scarlini, la mostra propone in questa nuova edizione grandi novità, sorprese e oggetti inediti.
Alla collezione di stampe e incisioni del famoso “collezionista dell’occulto” Guglielmo Invernizzi, si aggiungono tante nuove opere d’arte, provenienti da collezioni private, italiane ed estere, e nuovi oggetti legati al mondo della stregoneria, prestati dal Museum of Witchcraft and Magic in Cornovaglia, e dal Museo delle Civiltà di Roma, che espone in mostra eccezionalmente, per la prima volta, la sua straordinaria collezione di amuleti in argento ottocenteschi. Percorrendo un cammino che si snoda in nove sale a tema, il visitatore è invitato a scoprire l’antica religione di Diana, la Grande Madre, vivendone la storia, i luoghi e i riti.
La mostra si apre facendo vivere, in prima persona, la suggestione e la gravità di un vero processo per stregoneria tenutosi in un tribunale dell’Inquisizione nel 1539 e si chiude con l’esperienza della scrittura su un Libro delle Ombre dove condividere i propri “incantesimi” personali.
Durante tutto il periodo della mostra si susseguono molte iniziative collaterali.
LE STREGHE
Con il marchio infame di “Strega” nei secoli, spesso si bollava una donna semplicemente più desiderabile delle altre, più libera, guerriera, colta e riservata, portando a persecuzioni ed esecuzioni violente di donne innocenti, roghi, impiccagioni, decapitazioni che servivano a instaurare nel popolo una paura reverenziale della giustizia “divina” contro il paganesimo, il satanismo, il sesso ed eresie di vario genere.
Tuttavia, essere credute capaci di scatenare un potere arcano, sconosciuto, inspiegabile e terribile è stato talvolta un’efficace e moderna strategia di branding per sopravvivere, essere temute e rispettate a uso e consumo di donne che altrimenti sarebbero state sopraffatte e sottomesse dal patriarcato dilagante del mondo antico. Si diventava “streghe” per affermare la propria personalità, per sfuggire alle botte di un marito manesco, per insoddisfazione di sé, per odio verso i propri nemici, perché attratte dalla luna o dalla potenza delle piante…
Le streghe non sono state additate e perseguitate soltanto nei periodi più bui della nostra storia, infatti ancora oggi, in molti paesi del mondo, l’accusa di stregoneria è tristemente viva e miete ancora le sue vittime. I social stessi testimoniano un ritorno massiccio ai riti della wicca e alla stregoneria bianca.
APPROFONDIMENTI
L’ESPOSIZIONE
La mostra, con il patrocinio del Comune di Bologna, espone circa 300 stampe, sculture e quadri dedicati al mondo delle streghe e della magia, alcune firmate dai più grandi incisori dell’Ottocento, altre di eccellenti illustratori anonimi. Intorno al nucleo incisioni di Guglielmo Invernizzi, già proposto nella mostra di Monza, arrivano adesso le opere di tre collezionisti straordinari – Emanuele Bardazzi, Edoardo Fontana e Luca Locati Luciani – che hanno fatto del Simbolismo Macabro il loro filone di ricerca. Il percorso espositivo propone dunque un crudo repertorio di maghe, streghe, donne di potere e persino sante deviate, ma accanto a scene di tortura, sabba e terribili malefici, presenta anche luminose immagini di magia bianca, di streghe buone e di zingare che sanno guarire le persone.
A chiudere la sezione, ci sono alcuni artisti contemporanei che hanno rivisitato il tema, come Oppy De Bernardo, Franco Rasma e Mirando Haz.
Accanto alle opere d’arte, Stregheriepropone manuali di esorcismo e trattati storici. Ritrovati nei conventi, chiusi dai Savoia dopo l’Unità d’Italia, questi libri rarissimi provengono dalla Biblioteca Teresiana di Mantova. Un esempio per tutti, il Malleus Maleficiarum, il manuale sulla caccia alle streghe più utilizzato dalla chiesa, che indicava, caso per caso, i supplizi e le pene da infliggere a chi era accusato di stregoneria, presente in mostra nella preziosissima seconda edizione, stampata nel 1520.
La mostra presenta poi una serie di oggetti originali legati al mondo della stregoneria. Dal notissimo Museum of Witchcraft and Magic di Boscastle, in Cornovaglia, arrivano antichi calderoni, feticci, amuleti, talismani e bacchette magiche. Tra le altre ne spicca una, lasciata in eredità da un negromante locale, fatta in legno di sambuco, che sappiamo essere, anche grazie alle pagine di Harry Potter, la più potente delle bacchette esistenti, capace di imprese magiche straordinarie.
Il Museo delle Civiltà di Roma ha aperto il suo incredibile caveau nel quale, tra le tante cose, è conservata una incredibile collezione di amuleti, che raccoglie oggetti provenienti da diverse regioni d’Italia, realizzati in vari manufatti nel corso dell’Ottocento e confluiti nella prima grande mostra etnografica d’Italia del 1911, che ha dato poi vita al museo romano, e da allora mai più proposta al pubblico. Tra tante meraviglie in argento, veri e propri gioielli, ci sono amuleti più poveri, ma non per questo di minor valore. Tra i più incredibili, si segnala la famosa carta manoscritta trovata, alla sua morte, nello scapolare della strega Conti, in Toscana, databile intorno alla fine dell’Ottocento.
GENTILE BUDRIOLI, LA “STREGA ENORMISSIMA” DI BOLOGNA
Nella tappa bolognese della mostra, di particolare interesse è la sala dedicata a Gentile Budrioli, “strega enormissima di Bologna”, la cui storia è narrata in mostra attraverso immagini e video.
Nata nella seconda metà del 1400 a Bologna, da buonissima famiglia, Gentile sposò un ricco notaio e ne ebbe sette figli, ma riuscì ugualmente a coltivare il suo interesse per la scienza, frequentando le lezioni di astrologia di Scipione Manfredi e apprendendo le doti curative delle erbe da alcuni frati francescani. Con il tempo acquisì una tale competenza medica da venire chiamata da Ginevra Sforza, moglie di Giovanni II Bentivoglio, signore di Bologna, per curare sua figlia. Il successo della cura fece nascere un’amicizia tra le due donne, che permise a Gentile di scalare rapidamente i ranghi della città, attirandosi inevitabilmente invidie e gelosie. Tanto che quando riuscì nuovamente a curare un figlio di Ginevra e Bentivoglio, fu accusata da alcuni cortigiani di essere stata lei stessa a causarne la malattia e fu arrestata per stregoneria, venendo infine messa al rogo dopo infinite torture.
La mostra è accompagnata da due volumi di Luca Scarlini. Il primo, il catalogo, è edito da Skira; il secondo è pubblicato dalla casa editrice della società Vertigo Bastian Balthazar Books ed è illustrato dall’artista italiana Blackbanshee.
LE SALE IMMERSIVE: IL TRIBUNALE DELL’INQUISIZIONE, IL LIBRO DELLE OMBRE, IL TAPPETO SONORO
La prima sala, realizzata in collaborazione con l’Archivio di Stato di Modena, è dedicata a un processo per stregoneria avvenuto nel 1539. I visitatori siedono al banco degli imputati e sono messi al centro del serrato fuoco di terribili accuse dell’inquisitore e delle risposte, sempre più sfinite, della donna processata disposta a confessare fatti osceni pur di mettere fine alla tortura.
Una seconda sala immersiva è composta da specchi, luci e un podio centrale su cui è poggiato il Libro delle Ombre, strumento fondamentale di ogni vera strega. Armati di penna e calamaio, i visitatori vengono invitati a condividere i loro “incantesimi” personali con gli altri visitatori. Voci, sussurri e grida strazianti evocano antichi rituali e, attraverso le parole della drammaturga Magdalena Barile, danno voce alle streghe stesse, che raccontano le proprie storie.
LE MOSTRE NELLA MOSTRA: LE ILLUSTRAZIONI DI ENRICA MANNARI E LE FOTOGRAFIE DI VALERIA GRADIZZI
Nella sala che chiude l’esposizione, il mondo delle streghe viene messo in scena da Enrica Mannari, artista toscana, creativa e autrice di libri sulla trasformazione ed il cambiamento. Le opere rappresenteranno sette amuleti illustrati, con sette promesse che ogni donna può fare a se stessa con l’atteggiamento propositivo di coltivare “la strega che è in sé”, per attingere al proprio potere interiore.
Nella saletta conferenze c’è una piccola esposizione della fotografa veronese Valeria Gradizzi, che porta a Bologna dal 17 febbraio al 14 aprile 2024 il progetto “Elle” sul neo-sciamanesimo femminile in Italia, in cui le donne, attraverso pratiche mistiche, trovano consapevolezza di sé e del loro ruolo nella società.
M.F.C.S.
Fonte: comunicato stampa di febbraio 2024
STREGHERIE
ICONOGRAFIA, FATTI E SCANDALI SULLE SOVVERSIVE DELLA STORIA
17 febbraio – 16 giugno 2024
Palazzo Pallavicini
via San Felice 24, Bologna
Tel: 3313471504
Email: info@palazzopallavicini.com
www.palazzopallavicini.com
Info mostra: Tel. + 39 351 6560343
e-mail info@vertigosyndrome.it
www.vertigosyndrome.it
www.stregherie.it