La collezione archeologica di ceramiche restituita al patrimonio dello Stato dai ‘Carabinieri dell’Arte’, in sinergia con la Soprintendenza.
Una collezione archeologica costituita da 18 reperti in ceramica, rappresentativi complessivamente di una produzione che si data tra il VII e il II sec. a.C. I reperti, che erano stati ricondotti a contesti italiani da esami tecnico-scientifici, e in seguito sottoposti a sequestro, erano stati oggetto di varie alienazioni che avevano interessato diverse regioni italiane, senza che i beni fossero accompagnati dalla necessaria documentazione.
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Venezia, sono state avviate dal Nucleo CC TPC nel settembre 2023, nell’ambito di un’attività ispettiva della Soprintendenza A.B.A.P. per il Comune di Venezia e Laguna, con cui i Carabinieri TPC collaborano strutturalmente.
Gli esami tecnici e storico-artistici effettuati dai funzionari archeologi della Soprintendenza hanno inoltre permesso d’individuare due riproduzioni moderne di reperti archeologici, alle quali sono state apposte le indicazioni di non autenticità.
A termine delle indagini, nel febbraio 2024 il Tribunale di Venezia ha disposto la
confisca dei 18 beni autentici e la loro destinazione al Ministero della Cultura, mentre i due
contraffatti sono stati restituiti al detentore, la cui collaborazione è stata importante nel corso delle indagini.
La vicenda si è conclusa presso la sede di Palazzo Ducale, lo scorso 4 aprile 2024, quando i Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia hanno consegnato la collezione archeologica alla Soprintendenza A.B.A.P. per il Comune di Venezia e Laguna.
M.C.S.
Comunicato stampe del 4 aprile 2024