‘Changing’. Ad Allianz MiCo, 100 espositori, 8 tra mostre e progetti speciali, 4 Premi e oltre 70 gallerie italiane ed estere.

Rispetto dell’ambiente, valorizzazione del femminile, centralità della persona, identità e forza della comunità. Sono solo alcune delle proposte che le gallerie presentano alla 13a edizione di MIA Photo Fair, l’appuntamento internazionale d’arte dedicato alla fotografia in Italia, dall’11 al 14 aprile ad Allianz MiCo, organizzato da Fiere di Parma.
La main section, che declina il tema scelto per il 2024, Changing in questa edizione, vede protagoniste gallerie italiane established, che ritrovano in MIA il loro spazio di incontro e scambio commerciale. Cresce anche la presenza internazionale con significativi nuovi ingressi di gallerie provenienti da diversi Paesi come Stati Uniti, Iran, Paesi Bassi, Francia e Svizzera. Di notevole interesse e prestigio il ritorno di gallerie estere importanti che hanno scelto la fiera come polo privilegiato di attrazione per i collezionisti. 

Complessivamente la nuova edizione, guidata dal Direttore artistico Francesca Malgara, annovera 100 espositori, 8 mostre e progetti speciali, 4 Premi e 70 gallerie provenienti dall’Italia e dall’estero.

LE SEZIONI
I grandi temi della contemporaneità sono protagonisti all’interno delle tre sezioni speciali di MIA Photo Fair. 

Oltre i confini del Mediterraneo
Novità di questa edizione è la scelta di dedicare una sezione all’area geografica del Mediterraneo,curata da Rischa Paterlini.Presenti oltre 30 fotografi – di cui molti non hanno mai esposto in Italia – che raccontano la vita quotidiana e le esperienze di coloro che vivono in questa regione. Una narrazione dove la fotografia diventa un linguaggio universale che attraversa confini geografici e culturali, mettendo in evidenza come il nostro mare possa essere ponte di connessione e dialogo. 

Tra i fotografi esposti, Ramak Fazel, che dopo aver vissuto alcuni anni a Milano si è trasferito a Brooklyn, New York, e che presenta una serie di fotografie realizzate in Iran (paese natale che abbandonò presto). Gabriele Basilico con scatti vintage tratti dalla serie Iran realizzata nel 1970, durante un avventuroso viaggio on the road con una Fiat 124 verso Kabul. 

Le foto in mostra spaziano poi dai performer circensi nei Paesi a maggioranza musulmana, come Palestina e Afghanistan, di Johanna-Maria Fritz, ai concetti di identità e femminilità della visual artist egiziana Najla Said, che crea rappresentazioni alternative e decolonizzate dell’essere donna in una società patriarcale.

In mostra anche la fotografa russo svedese, residente al Cairo, Xenia Nikolskaya, che documenta l’architettura coloniale dell’Egitto, catturando con urgenza ciò che resta di luoghi ormai quasi dimenticati. Ad arricchire ulteriormente questa esperienza, un podcast.

Beyond Photography – Dialogue 
È la sezione curata da Domenico de Chirico e riservata a gallerie nazionali e internazionali il cui progetto espositivo – pensato ad hoc per la fiera – è volto alla creazione di un dialogo stimolante tra una proposta fotografica monografica e una il cui medium espressivo indagato si manifesti attraverso forme alternative di ricerca artistica tra cui: scultura, installazione, pittura, performance e video.

Fra tutti i lavori in mostra all’interno della sezione, le fotografie di Julien Spiewak presentate da Nm Contemporary con sede nel Principato di Monaco alla pittura di Augusta Alexander in dialogo con le creazioni fotografiche di Eugene Shishkin della galleria Serene di Lugano, passando per la fotografia dell’artista di fama mondiale Shirin Neshat circondata dalle sculture di Nika Neelova presso lo stand della galleria Noire di Torino e così via. 

Reportage Beyond Reportage 

La sezione a cura di Emanuela Mazzonis di Pralafera, invita lo spettatore a compiere un viaggio visivo tra le immagini di fotografi di diverse generazioni e nazionalità, provenienti da differenti continenti e una parte di loro presentati a Milano per la prima volta. Quest’anno la sezione sviluppa un focus dedicato al cambiamento del paesaggio in relazione a diversi fattori che hanno contribuito a modificarne l’aspetto e la conformazione. Trovano spazio la fotografa e attivista Anne de Carbuccia con un racconto sull’irreversibile scioglimento dei ghiacciai e sul tentativo dell’uomo di rallentarne il processo; J. Henry Fair, con un focus sull’inquinamento ambientale a sfavore del paesaggio marino e terrestre; le immersive visioni aeree  di Jeffrey Milstein una sequenza delle moderne metropoli come esempio del cambiamento del paesaggio urbano; e Francesco Zizola, il cui progetto è un’analisi del rapporto tra uomo e natura, attraverso il racconto visivo del lento e paziente lavoro dei tonnarotti nelle acque notturne del Mediterraneo.

LE MOSTRE 
La forma delle relazioni
I collezionisti italiani sono i protagonisti della mostra “La forma delle relazioni” a cura di Rica Cerbarano, giornalista e scrittrice. Con un progetto espositivo dallo studio di architettura Lissoni & Partners, al centro della fiera, l’esposizione presenta una selezione unica di oltre 50 opere provenienti dalle più importanti collezioni private italiane, con cui viene celebrato il potere relazionale della fotografia.

In mostra troviamo progetti fotografici che sono il risultato di un legame profondo tra gli autori e i soggetti delle immagini: a emergere sono le relazioni intessute nell’ambiente familiare, come nei lavori di Ettore Sottsass ed Efrem Raimondi; nelle comunità fragili e sottorappresentate di cui spesso gli artisti fanno parte, come Zanele Muholi; e quelle che legano i fotografi a figure con cui hanno un rapporto di affetto, vedi Bruna Esposito, o di ammirazione, tra gli altri, i ritratti di artisti realizzati da Robert Mapplethorpe e Man Ray, o quelli di Jacopo Benassi

Allo stesso tempo, viene dato spazio alla collaborazione tra autori che lavorano in duo o come collettivi, evidenziando l’importanza dello scambio interpersonale nel processo artistico, come con Bernd & Hilla Becher The Cool Couple, così come la creazione di progetti collettivi, esito di una partecipazione attiva da parte dei soggetti fotografati, ad esempio attraverso le opere di Vanessa Beecroft e Maurizio Cattelan. 

Bavagnoli e i ritratti: omaggio al maestro del fotogiornalismo 
MIA Photo Fair omaggia il fotografo Carlo Bavagnoli, recentemente scomparso (Viterbo, 25 febbraio 2024) con la mostra personale “Bavagnoli e i ritratti: omaggio al maestro del fotogiornalismo”, che propone ritratti di artisti, musicisti, intellettuali attraverso i suoi scatti meno conosciuti, per raccontare la forza evocativa di questo artista.

LE ISTITUZIONI  
Altra novità assoluta di questa 13° edizione è la sezione dedicata alle istituzioni culturali e alle fondazioni, che vede il debutto di MuFoCo. Il Museo di Fotografia Contemporanea presenta una selezione delle 10 opere che hanno vinto la call Open Call L’Italia è un desiderio, rivolta a fotografi e artisti visivi under 40. Un’ anticipazione della mostra che si terrà al Mufoco nell’autunno 2024, e che esporrà la totalità di oltre 70 opere dei 10 progetti vincitori.

Deloitte Italia partecipa a MIA Photo Fair con uno stand, dedicato al Photo Grant di Deloitte, un concorso fotografico internazionale promosso da Deloitte Italia con il patrocinio di Fondazione Deloitte, in collaborazione con 24 ORE Cultura, con la direzione artistica di Denis Curti e il team di BlackCamera. Un team di esperti sarà a disposizione di fotografi e fotografe per la lettura gratuita del portfolio e per dare indicazioni su come inviare la propria candidatura per la Open Call del Photo Grant di Deloitte. Sull’account instagram @deloitte_photogrant e al link sarà possibile informarsi su giorni e orari e prenotare il proprio slot.

Presente anche la Fondazione Sella che presenterà le prime immagini realizzate da Giuseppe Venanzio Sella (1851-1856). Lastre e stampe originali di panorami di montagna di Vittorio Sella (1885-1909), tra i primi a portare la fotografia sulla cima delle montagne. Esposte anche  le fotografie di paesaggio del fratello Erminio (1898). Titolo della mostra “Dalla lana alla fotografia. Ritorno alle origini”.

Infine il CSAC, Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, presenta una mostra speciale curata da Cristina Casero e Margherita Zazzero, con le fotografie che Anna Candiani, Marzia Malli, Paola Mattioli, Giovanna Nuvoletti realizzarono a Milano negli anni ’60 e ‘70, documentando eventi collettivi come le manifestazioni politiche, gli scioperi, le campagne referendarie su divorzio e aborto, da un punto di vista alternativo all’informazione ufficiale. Titolo della mostra “Fotograf(i)e che cambiano”

La Fondazione Francesca Rava, che dal 2000 aiuta l’infanzia e l’adolescenza, le donne fragili, in Italia, in Haiti e nel mondo, è charity partner della XIII edizione MIA Photo Fair e presenta“Another world_ Triple layer art”, progetto creativo di Marco Salom, visual artist, regista, compositore e volontario della Fondazione Francesca Rava, a cura di Clelia Patella e realizzato con la Galleria Votto. I soggetti delle opere sono donne forti e bellissime che, in un mondo ideale, hanno superato grandi ostacoli e ne portano fiere i metaforici segni sulla pelle. Another world” sostiene “Ci prendiamo cura di te”, il progetto della Fondazione Francesca Rava in risposta alla povertà sanitaria e di assistenza alla salute, anche mentale, di bambini, adolescenti e donne in Italia.

Fondazione Luciana Matalon propone una selezione di scatti, provenienti da progetti e iniziative dell’istituzione, tra i quali  la mostra “Queen unseen | Peter Hince”.

Presente anche Le Stanze della Fotografia, iniziativa congiunta tra Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini.

La Maison orologiera svizzera Eberhard & Co. sostiene a MIA Photo Fair il National Museum of Women in the Arts con il progetto New Worlds: Women to Watch 2024, rappresentato quest’anno da Irene Fenara. 

PROGRAMMA CULTURALE
La tredicesima edizione di MIA Photo Fair vede il debutto di un nuovo programma di talk a cura del giornalista e scrittore Michele Smargiassi. Un ciclo di incontri che vuole allargare il pubblico della fiera, per riflettere sulle trasformazioni in atto del mondo della fotografia.

Il programma culturale prevede incontri con i protagonisti della fotografia tra i quali Anne de Carbuccia fotografa, regista e attivista e l’artista Emeric Lhuisset con un focus sulla sua opera “From far away, I hear the Cossacks”. Altri nomi a calendario sono Demetrio Paparoni, Francesco Tedeschi e Ljubodrag Andric(il programma nel dettaglio è presente in cartella stampa).

I PREMI
ll “Premio BNL BNP Paribas”
, giunto alla tredicesima edizione, è un riconoscimento concreto, attribuito al miglior artista scelto tra quelli che esporranno i propri lavori tramite le gallerie d’arte. La fotografia vincitrice sarà acquisita da BNL BNP Paribas e l’artista entrerà a far parte della collezione della Banca, che negli anni si è arricchita anche delle opere premiate nelle precedenti edizioni e che ad oggi conta circa 6.000 lavori

Il Premio Irinox Save the food, giunto alla sua terza edizione e curato da Claudio Composti, curatore indipendente, fondatore e Art Director di mc2gallery. In mostra una serie di progetti fotografici aventi come focus il cibo interpretato in ogni sua declinazione con una attenzione particolare al tema dello spreco alimentare. La mostra farà tappa anche a Parma al Complesso di San Paolo nell’ambito di Cibus Off, il Fuori Salone di Cibus, la più importante manifestazione in Italia dedicata all’agroalimentare.
Grazie alla collaborazione tra MIA Photo Fair e Yeast Photo Festival di Matino/Lecce, l’opera di uno dei 15 finalisti del premio Irinox Save the food verrà scelta dalla direttrice artistica Edda Fahrenhorst per essere successivamente esposta alla terza edizione del festival della fotografia salentino, che si terrà a partire da settembre 2024 e che promuove il legame tra fotografia, cibo e arti visive.

Il Premio“Welcome to my unknown” debutta in questa edizione Dedicato agli under 35, curato da Erik Kessels, artista olandese, curatore ed esperto di comunicazione visiva, con un grande interesse per l’arte e la fotografia nasce per esplorare la creatività degli under 35 che usano la fotografia – analogica o digitale – come linguaggio artistico. 

IL GRAPHIC CONCEPT
“Alterazioni prospettiche” è il titolo dell’immagine iconica della 13° edizione di MIA Photo Fair, che nel 2024 sceglie di raccontare i temi della fiera non con una fotografia, ma attraverso un graphic-concept, frutto della sovrapposizione in camera 3D di filtri smerigliati da cui sono state ricavate fotografie digitali che alterano la parola MIA. 

Una “metafora visiva” per rappresentare l’approccio al cambiamento, a come osserviamo, percepiamo, deformiamo e ricreiamo l’immagine che abbiamo del mondo, ma anche una sorta di ‘goccia’ che si propaga, perché quel cambiamento arrivi a tutti e sia contagioso, come la passione che lo ha indotto.

Il progetto realizzato da Alessandro Prepi Sot e Dario Pianesi di Hapto Studio a Milano coglie il tema del cambiamento, “Changing” – scelto dal nuovo Direttore Artistico di MIA Francesca Malgara.

M.F.C.S.
Fonte: comunicato stampa, 13 marzo 2024 e settembre 2023  

MIA PHOTO FAIR
11-14 aprile 2024

Milano Allianz MiCo
via Gattamelata 13 – MM Domodossola)

Segreteria Organizzativa MIA Photo Fair-Fiere di Parma
Tel: +39 334.6441440
info@miafair.it
www.miafair.it