Al Museo Medievale, metalli, ceramiche, maioliche, vetri, manoscritti sec. XIII – XVIII. Mostra in collaborazione con SOAS University of London e Alma Mater Studiorum.
La mostra intende valorizzare la collezione di materiali islamici, rari e di altissima qualità, appartenenti al patrimonio del Museo Civico Medievale, e promuovere la riscoperta di vicende e percorsi che, da secoli, costituiscono una parte significativa della storia culturale di Bologna e non solo.
Il Museo Civico Medievale di Bologna presenta la mostra “Conoscenza e Libertà. Arte Islamica al Museo Civico Medievale di Bologna”, visibile nello spazio del Lapidario dal 20 aprile al 15 settembre 2024.
L’esposizione, nata da un importante progetto di ricerca scientifica tra Musei Civici d’Arte Antica del Settore Musei Civici Bologna e SOAS University of London,è realizzata in collaborazione con il Museo di Palazzo Poggi, afferente al Sistema Museale di Ateneo | Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, e con il Dipartimento di Storia Culture e Civiltà | Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Alla curatrice Anna Contadini, professoressa ordinaria di Storia dell’arte islamica presso SOAS University of London, si affianca il comitato scientifico composto da Mattia Guidetti, Farouk Yahya, Silvia Battistini, Mark Gregory D’Apuzzo, Antonella Mampieri, Giancarlo Benevolo, Massimo Medica e Ilaria Negretti.
L’iniziativa fa parte di Bologna Estate 2024, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.
Durante il periodo di apertura il pubblico può fruire di un’ampia proposta di attività collaterali – tra conferenze di approfondimento, visite guidate e laboratori – tutte a ingresso libero, fino a esaurimento posti disponibili.
LA MOSTRA
La mostra “Conoscenza e Libertà” vuole richiamare l’attenzione del pubblico sul prezioso nucleo di opere di arte islamica conservato al Museo Civico Medievale di Bologna. Attraverso la lente della decolonizzazione, l’esposizione intende favorire una più corretta comprensione della creatività artistica musulmana, rivelando l’importante influenza che le culture materiali di produzione islamica hanno svolto sull’arte e sul pensiero occidentali.
In Italia l’incontro tra Oriente e Occidente è stato caratterizzato dallo scambio, dall’adozione e dall’adeguamento – nelle tecniche, nei motivi e nei modelli – dei principali linguaggi con cui si è espressa nei secoli la cultura artistica islamica: dalla scrittura, iconografia principale e distintiva, ai filoni decorativi dell’ornato geometrico e dell’arabesco.
Realizzati in materiali diversi, i 38 manufatti esposti – tra metalli, ceramiche, maioliche, vetri e manoscritti – provengono da un’ampia fascia geografica del mondo islamico che si estende dall’Iraq fino a Turchia, Siria, Egitto e Spagna, e coprono un ampio arco cronologico, dall’inizio del XIII al XVIII secolo, rappresentando la produzione artistica delle dinastie Abbaside, Zangide, Ayyubide, Mamelucca e Ottomana. Anche gli esemplari spagnoli, prodotti tra il XV e il XVIII secolo, risentono di un’ispirazione islamica.
La tipologia maggiormente documentata in mostra è quella di oggetti di uso quotidiano realizzati in metalli ageminati, la cui lavorazione ebbe il massimo sviluppo tra XIII e XIV secolo in Iran e Afghanistan per diffondersi verso occidente fino all’Iraq.
Anche nell’ambito della ceramica sono osservabili interessanti interazioni interculturali. Il Museo Civico Medievale di Bologna contiene alcuni dei migliori esempi di produzione ottomana provenienti da Iznik, l’antica Nicea, e alcuni dei più raffinati ed emblematici esempi di ceramiche spagnole-islamiche. Una tecnica decorativa che ebbe una grande influenza sulla produzione europea, fu inoltre quella della doratura e smaltatura dei vetri realizzata in Siria ed Egitto, particolarmente durante il XIII-XIV secolo (periodi tardo ayyubide e mamelucco).
ALCUNI DEI CAPOLAVORI IN MOSTRA
Tra i pezzi esposti, diversi sono riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale come capolavori assoluti. Solo per citarne alcuni: la scatola portapenne in ottone ageminato in oro e argento decorato da iscrizioni beneaugurali e poetiche; il bruciaprofumi ageminato in oro e argento, particolarmente interessante per lo scudo privo di decorazioni che compare al vertice di una delle due porzioni emisferiche e indica la destinazione del prodotto al mercato europeo; il vaso biansato del XV-XVI secolo appartenente alla celebre manifattura di ceramiche ispano-moresche delle botteghe di Manises; il piccolo flacone per profumo in vetro datato al XIII secolo, proveniente dalla Siria, considerato uno dei rari esemplari della vetraria della tarda epoca ayyubide o del primo periodo mamelucco.
Atri oggetti utili per la comprensione della cultura islamica e dei suoi influssi sull’arte europea sono visibili nelle sale 1 e 20 dell’allestimento permanente del museo.
Catalogo Sagep Editori.
COLLEZIONISMO D’ARTE ISLAMICA A BOLOGNA NEI SECOLI
Il patrimonio artistico islamico presente in Italia è ricchissimo e tra i più rilevanti al mondo, sia sul piano quantitativo che su quello qualitativo, ma caratterizzato da una spiccata dispersione sul territorio. Innumerevoli raccolte pubbliche e private ospitano, su tutta la penisola, opere importanti, a testimonianza di un interesse per le civiltà e arti del mondo islamico che si mantiene duraturo dal Quattrocento al Settecento, e di una reale funzione di ponte nel Mediterraneo svolta dal nostro Paese.
Bologna, con la sua antica Università fondata nel 1088, partecipa pienamente al clima di apertura internazionale, svolgendo un ruolo fondamentale nell’acquisizione di opere d’arte e nelle relazioni con le terre islamiche tra il XV e il XVIII secolo. Situata al confine tra lo Stato imperiale e quello papale, la città fu in grado non solo di costruire solidi legami commerciali e alleanze geopolitiche ma divenne un importante centro di mecenatismo artistico e culturale.
Esemplare è la vicenda del marchese Ferdinando Cospi (Bologna, 1606 – 1686), frequentatore della corte medicea fiorentina, dove ebbe l’opportunità di familiarizzarsi con le rare cose d’Oriente. Seguendo le orme del celebre naturalista Ulisse Aldrovandi (Bologna, 1522 – 1605), nel 1672 egli donò al Senato cittadino la sua raccolta di reperti archeologici e di storia naturale, nuclei principali del Museo Cospiano ispirato alla Wunderkammer o “Stanza delle meraviglie”.
La tradizione di collezionismo di arte orientale e mecenatismo si rinnovò nel Settecento con Luigi Ferdinando Marsili (Bologna, 1658 – 1730), generale e diplomatico, oltre che viaggiatore, geografo e naturalista erudito. Marsili mise a disposizione dell’Istituto delle Scienze e delle Arti, da lui stesso fondato a Bologna nel 1711, una ragguardevole dotazione di libri, un’attrezzatura scientifica d’avanguardia insieme a collezioni naturalistiche e a reperti archeologici raccolti durante le sue campagne militari e scientifiche o acquistati presso librai e costruttori di strumenti in varie parti d’Europa.
Nell’Ottocento, l’eclettico Pelagio Palagi (Bologna, 1775 – Torino, 1860) fu influenzato dagli stilemi dell’arte islamica nella sua attività di architetto, pittore e scultore. Nella sua collezioni di oltre 3.000 oggetti destinata al Comune di Bologna sono numerosi quelli provenienti da culture non occidentali.
PROGETTO DI RICERCA “THE BOLOGNA NEXUS”
La mostra costituisce una parte importante del progetto di ricerca “The Bologna Nexus”, dedicato alle collezioni di arte islamica, manoscritti e documentazione correlata a Bologna, insieme a quelle di Modena e Ferrara, con riferimenti anche a Mantova, soprattutto per quanto riguarda gli Estensi, che culminerà in una monografia di Anna Contadini dal titolo The Bologna Nexus: Islamic Art and Scholarship.
C.S.M.
Fonte: comunicato stampa 18 aprile 2024
Immagine di copertina: Fiala Dettaglio iscrizione:
“‘Izz li-mawlana al-sultan al-malik al-‘alim al-ma…”,
عز لمولانا السلطان المالك العالم الما
Siria, XIII secolo
Vetro blu decorato a smalti policromi e oro
Collezione Palagi Bologna, Museo Civico Medievale
CONOSCENZA E LIBERTÀ
ARTE ISLAMICA AL MUSEO CIVICO MEDIEVALE DI BOLOGNA
20 aprile – 15 settembre 2024
Museo Civico Medievale
Via Alessandro Manzoni 4 – 40121 Bologna
Informazioni:
Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica
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