Palazzo Spinola presenta la preziosa opera scultorea barocca e altri 4 capolavori acquisiti per la Galleria Nazionale della Liguria.
Palazzo Spinola dà appuntamento a “L’orologio Spinola. Scultura d’arredo a Genova in età barocca”, a cura di Daniele Sanguineti, Università di Genova. L’appuntamento, mercoledì 8 maggio alle 16.00 (ingresso libero, prenotazione consigliata) è l’occasione per presentare al pubblico un’opera straordinaria e rara: l’orologio Spinola, che entra a far parte della collezione della Galleria Nazionale della Liguria grazie a un importante acquisto del Ministero della Cultura.
Questa prima conferenza dà il via a “Le nuove acquisizioni per la Galleria Nazionale della Liguria”, un nuovo ciclo di incontri dedicato al patrimonio della Galleria Nazionale a Palazzo Spinola, che continua ad arricchirsi grazie agli acquisti del Ministero della Cultura e a generose donazioni da parte di privati.
Nel corso del mese di maggio verranno presentate al pubblico quattro nuove acquisizioni. Si tratta di opere realizzate tra la fine del Seicento e la metà del Novecento, accomunate dal fatto di essere preziose testimonianze legate in vario modo alla cultura artistica e al territorio della Liguria, che arricchiscono ulteriormente la prestigiosa raccolta statale. Queste acquisizioni rappresentano non solo un significativo ampliamento del patrimonio artistico del museo, ma anche un impegno costante verso la promozione della cultura e dell’arte nella regione e oltre.
L’OROLOGIO
Il primo appuntamento di mercoledì 8 maggio è dedicato a un grandioso orologio che è un raro esempio dei sontuosi arredi che impreziosivano le dimore genovesi d’età barocca. L’opera, realizzata in legno dipinto e dorato, raffigura il Trionfo della Verità sul Padre Tempo. Il Tempo è raffigurato in basso, con ali, clessidra e falce, mentre la Verità, con ali di farfalla, è scolpita in alto. I piccoli zefiri che svolazzano loro attorno, tirando preziosi cordoni, liberano dallo scenografico drappo il quadrante dell’orologio, circondato dai simboli zodiacali.
Riferita dalle fonti storiche ad Anton Maria Maragliano (Genova, 1664-1739), l’opera, la cui esecuzione è collocabile tra l’ultimo decennio del Seicento e l’inizio del Settecento, è da ricondursi invece all’ambito di Filippo (Genova, 1630-1702) e Domenico Parodi (Genova, 1672-1742).
Il complesso scultoreo venne probabilmente realizzato su commissione di Giovanni Filippo del ramo degli Spinola di Lerma per la dimora di famiglia di via degli Orefici.
Nel 1859 l’orologio venne trasferito nel palazzo Spinola all’Acquasola in via Roma (attuale sede della Prefettura) e qualche decennio dopo nel castello di Lerma, nel Basso Piemonte. Qui, a metà Novecento, due dei tre putti dorati che componevano l’insieme vennero sottratti, pertanto nel corso del recente restauro condotto da Nino Silvestri, sono stati rifatti sulla base delle fotografie storiche del manufatto.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Verranno presentati al pubblico da Caterina Olcese Spingardi (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia) due importanti ritratti femminili realizzati entrambi nel 1902 da due dei più noti pittori italiani della Belle Époque.
Il pittore Vittorio Matteo Corcos (Livorno, 1859 – Firenze, 1933) immortalò Evelyn O’Bryant Mackay (Downieville, 1861 – Santa Margherita Ligure, 1919) figlia adottiva di un miliardario americano e sposa del principe napoletano Ferdinando Colonna di Stigliano. Nel 1910, dopo la separazione dal marito, si trasferì a Santa Margherita Ligure, dove fu presidentessa della Croce Rossa Italiana durante gli anni della Grande Guerra e finanziatrice dell’ospedale nel centro ligure. L’incontro dal titolo “Un’americana venuta dal Nevada: l’affascinante vita della principessa Evelyn Colonna di Stigliano, protagonista del Tigullio Belle Époque” si tiene martedì 14 maggio ore 16.00.
A Luigi De Servi (Lucca, 1863 – 1945) si deve il raffinato ritratto a mezzo busto di Ofelia Staglieno Cariola Yanez (1872-1957), figlia del mercante genovese Gerolamo Cariola che fece fortuna in Cile, e sposa del marchese genovese Cesare Staglieno. “Da Valparaíso a Genova: Ofelia Cariola Staglieno e l’ascesa emblematica di una famiglia ligure emigrata con successo in America latina” è fissato per martedì 21 maggio ore 16.00.
Invece Antonio Pinelli (Università di Firenze) presenta al pubblico tre tele realizzate dal pittore Guido Strazza (Santa Fiora, 1922) e da lui donate alla Galleria Nazionale della Liguria. Si tratta di tre opere astratte, realizzate tra il 1956 e il 1958, legate al suo soggiorno presso l’area archeologica dei Balzi Rossi (Ventimiglia). L’incontro intitolato “Alla genesi dell’atto creativo nel buio delle caverne abitate dall’ ‘uomo di Grimaldi’: Guido Strazza, i Balzi Rossi e la Galleria Nazionale della Liguria” è martedì 28 maggio ore 16.00.
Tutti gli incontri sono a ingresso gratuito. I posti sono limitati, prenotazione fortemente consigliata a: palazzospinola@cultura.gov.it
C.S.M.
Fonte: comunicato stampa Musei Nazionali di Genova del 30 aprile 2024
Immagini: Musei Nazionali di Genova, la meridiana e un dettaglio dell’orologio
Palazzo Spinola
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