Docufilm su Amadeo Peter Giannini, il ‘banchiere gentiluomo’ fondatore di Bank of America. Finanziò Hollywood, il Golden Gate Bridge, il Piano Marshall. In uscita al cinema il 6 giugno.
In occasione del 120° anniversario della fondazione di Bank of Italy (oggi Bank of America), esce in Italia un film-documentario sulla straordinaria vita di questo visionario d’altri tempi.
Nell’ottobre 2023 il film è stato presentato in anteprima in America, con un tour sold-out tra New York, San Francisco, Berkeley, Niles, Chicago e Washington DC; ha partecipato inoltre al gala annuale della NIAF – National Italian American Foundation, alla presenza dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e dalla First Lady Dr Jill Biden.
Esce nei cinema italiani il 6 giugno 2024 il documentario Made in Dreams di Valentina Signorelli e Cecilia Zoppelletto, sulla straordinaria vita di Amadeo Peter Giannini (1870 – 1949) (biografia: vedi in fondo a questo articolo).
Attraverso un meticoloso lavoro di ricerca e l’utilizzo di materiali di repertorio inediti, provenienti direttamente dall’Academy (Oscars), la Library of Congress, il Bison Archives e l’Istituto Luce, il documentario offre il ritratto intimo e coinvolgente di una figura chiave del Novecento.
Il film – distribuito da Daitona, prodotto da Daitona e Preston Witman Productions per una co-produzione italo-inglese – ripercorre i momenti più importanti della vita di questo pioniere che contribuì alla nascita di Hollywood finanziando i celebri film di Charlie Chaplin Il monello; Accadde una notte di Frank Capra; Biancaneve di Walt Disney; Via col vento di Victor Fleming. Finanziò anche grandi opere come l’iconico ponte di San Francisco, il Golden Gate Bridge, e il Piano Marshall.
Nato da una famiglia di migranti italiani a San Francisco, Giannini rivoluzionò il mondo della finanza elargendo prestiti etici a comunità marginalizzate durante le peggiori crisi economiche di tutti i tempi. Si fece strada nel mondo della finanza grazie a una visione etica, progressista ed inclusiva. Grazie a lui, milioni di migranti riuscirono a realizzare il cosiddetto sogno americano, usufruendo di prestiti che altrimenti nessuno avrebbe concesso loro.
L’accurato lavoro di ricostruzione storica compiuto dalle registe include anche testimonianze di queste famiglie aiutate da Giannini proprio durante alcune delle peggiori crisi economiche mondiali.
IL NARRATORE DEL DOCU-FILM
L’incedere narrativo è scandito dall’alternanza di immagini di repertorio e interviste, con la voce di Giorgio Cantarini: attore divenuto celebre a 5 anni nel ruolo del piccolo Giosuè in La vita è bella di Benigni e poi due anni dopo assunto da Ridley Scott per un cameo ne Il gladiatore. Dopo gli Studi al centro di cinematografia di Roma, la sua carriera prosegue in produzioni a New York, Berlino e recentemente nel celebre film Comandante.
In “Made in dreams” Giorgio Cantarini è Dago, lo stereotipo dell’immigrato italiano negli Stati Uniti, che accompagna lo spettatore alla riscoperta di un’America forse dimenticata: quella dei sogni.
APPROFONDIMENTI:
NOTE DI REGIA
Cos’hanno in comune Walt Disney, il Golden Gate Bridge e il Piano Marshall? Lo stesso banchiere italiano.
Dentro la storia di Amadeo Peter Giannini c’è tutto il senso del suo tempo e paradossalmente anche del nostro: l’incertezza per il futuro, la sfiducia nei sistemi di credito costruiti da e per i potenti, gli ostacoli di una quotidianità sempre più divisiva. Ma c’è anche e soprattutto qualcosa che forse oggi abbiamo purtroppo messo da parte: l’importanza di una visione etica del sistema bancario e il potere straordinario dei sogni per costruire insieme un mondo migliore. Amadeo Peter Giannini è davvero l’uomo che ha permesso a milioni di migranti di vivere il Sogno Americano e di costruire l’America così come la conosciamo oggi.
All’inizio – spiegano Valentina Signorelli e Cecilia Zoppelletto – pensavamo di avere a che fare con una storia del passato e di mettere insieme i pezzi recuperando qualche materiale di fortuna. Invece ci siamo trovate a girare negli spazi dell’Academy, a stringere tra le mani l’Oscar di Frank Capra e ad essere adottate dai discendenti della comunità italiana in America. Agricoltori, poliziotti, medici e ristoratori, tutti legati da un filo comune: la stretta di mano di Amadeo Peter Giannini che ha permesso alle loro famiglie di iniziare una nuova vita. Molti conservano ancora incorniciati i documenti del primo prestito: la promessa nero su bianco di un futuro migliore.
Made in Dreams è un film diverso dal solito e riflette la straordinarietà del nostro viaggio alla riscoperta di un connazionale ingiustamente dimenticato.
Da un lato la ricostruzione storica e biografica, dalla migrazione italiana oltreoceano alla Corsa all’Oro e al terremoto di San Francisco, passando attraverso la Grande Depressione, la Seconda Guerra Mondiale e il Piano Marshall; dall’altro, le storie vere degli italoamericani che ancora oggi riconoscono alla visione rivoluzionaria di Giannini il merito di aver costruito una società più giusta.
Il tutto è stato possibile grazie ai preziosissimi materiali di repertorio assolutamente inediti provenienti dall’Academy, dalla Library of Congress, il Bison Archives, l’Istituto Luce e dagli archivi personali delle famiglie. Ma anche e soprattutto, grazie a un imbonitore moderno d’eccezione come Giorgio Cantarini (La Vita è Bella, Il Gladiatore) che nel film è Dago, lo stereotipo dell’immigrato italiano negli Stati Uniti. Cantarini, infatti, è il narratore che conduce lo spettatore alla riscoperta di un’America forse dimenticata, quella dei sogni. (Valentina Signorelli, Cecilia Zoppelletto)
LA REALIZZAZIONE DEL FILM
Il film è nato durante il lockdown, con la produzione che ha lavorato a distanza fra tre continenti: a Londra, Roma, Kinshasa, e la storia in California: è quindi frutto di un lavoro di squadra internazionale.
Il progetto ha ottenuto i Contributi Selettivi allo Sviluppo nel 2020 e alla Produzione nel 2022, conta il supporto del Ministero della Cultura, Regione Lazio, Comune di Favale di Malvaro e Genova Liguria Film Commission.
I partner culturali sono: University of Greenwich, University of East London, Académie Des Beaux Arts de Kinshasa, British-Italian Society, IIC San Francisco e Centro Studi Amadeo Peter Giannini.
Gli archivi sono i veri protagonisti di questo film. Per la prima volta sullo schermo si vedono materiali provenienti dall’Academy (Oscars) – la Margaret Herrick Library – con Bison Archives, Niles Essanay Film Museum, Library of Congress, San Francisco Public Library, MIRC University of South Carolina, Bancroft Library, Lobster Films, Deutsche Bank AG Historisches Institut, Istituto Luce e Galata Museo Del Mare.
Accanto a questi, le foto e i documenti bancari degli archivi personali delle famiglie italo-americane che ci hanno accolto – una firma stilistica e produttiva mai realizzata prima d’ora in Italia.
LA STARODINARIA VITA DI AMADEO PETER GIANNINI
Amadeo Peter Giannini è stato uno dei banchieri più importanti del mondo. Figlio di immigrati italiani a San Francisco, ha fondato nel 1904 Bank of Italy, oggi Bank of America, la prima banca a concedere ai migranti un accesso etico al piccolo credito.
Conosciuto come “il banchiere gentiluomo”, grazie alla sua visione rivoluzionaria ha permesso a milioni di persone di vivere il Sogno Americano. Protagonista fondamentale della storia del ‘900, ha contribuito attivamente alla ricostruzione di San Francisco dopo il terribile terremoto del 1906, ha finanziato la nascita di Hollywood, la costruzione del Golden Gate Bridge e ha permesso la ricostruzione dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale grazie all’apporto diretto al Piano Marshall. È inoltre considerato l’inventore delle moderne pratiche bancarie.
L’INFANZIA
Nacque a San José, California, il 6 maggio 1870 da genitori italiani di origini liguri, precisamente provenienti da Favale di Malvaro (provincia di Genova). Il padre, Luigi Giannini, era emigrato in America durante la corsa all’Oro e dopo qualche tempo riuscì a portare con sé anche la moglie, Virginia De Martini. Amadeo, primogenito, nacque due giorni dopo l’arrivo della madre in California. Il bambino trascorse i primi anni di vita nel piccolo hotel gestito dal padre, che forniva prima accoglienza soprattutto agli immigrati italiani, e nel modesto appezzamento di terra rilevato dalla famiglia.
A sette anni assistette all’omicidio del padre, in seguito a una discussione degenerata con un operaio, si disse per via di una disputa salariale di un dollaro. Virginia si risposò dopo quattro anni di lutto e il patrigno Lorenzo Scatena, piccolo trasportatore di frutta e verdura, instaurò un rapporto molto profondo con Amadeo: lo accompagnava spesso al porto di San Francisco, uno spaccato della società multiculturale dell’epoca, fatta di piccoli imprenditori, rigattieri, pescatori, fruttivendoli. Così, fin da piccolo, imparò a conoscere le persone e i loro bisogni.
1904: NASCE BANK OF ITALY
Amadeo si sposò con Clorinda Cuneo e alla morte del suocero gli venne affidata la gestione del patrimonio familiare. Per tutelare i beni di tutti, nel 1904 fondò la Bank of Italy, nei locali di un ex saloon, e nel primo giorno raccolse quasi $9.000 di depositi. Giannini iniziò a concedere piccoli prestiti con una stretta di mano a tutti i migranti che ne facevano richiesta cosicché le persone potessero avviare o espandere un’attività commerciale.
Fin dagli inizi tenne la piccola banca aperta fino a sera, anche di domenica, per agevolare soprattutto i contadini che lavoravano tutto il giorno nei campi. La sua presenza era visibile sin dall’ingresso: Giannini era la prima persona che si incontrava nell’edificio, ed era anche colui che gestiva personalmente ogni affare. Insisteva per far diventare azionisti tutti coloro che depositavano i propri risparmi, riconoscendo così grande importanza agli immigrati di tutto il mondo che faticavano a inserirsi nella società degli Stati Uniti.
1906: IL TERREMOTO DI SAN FRANCISCO
Nel 1906 il terremoto di San Francisco mise in ginocchio l’intera città; dei 400.000 abitanti, circa 300.000 rimasero senza casa. Incredibilmente, Bank of Italy sopravvisse.
Giannini decise di agire rapidamente e di offrire sostegno per la ricostruzione. Per fare ciò mise al sicuro i depositi della banca, trasportandoli all’interno due carretti coperti da frutta e verdura, e si installò nei giorni successivi al porto di San Francisco, offrendo a tutti coloro che ne facevano richiesta piccoli prestiti con una stretta di mano e di fatto la possibilità di ricominciare.
GLI ANNI 10’: LA NASCITA DEL CINEMA
Dagli anni ‘10 iniziò a investire in un’attività rischiosa e – all’epoca – folle: il cinema. Sviluppò un vero e proprio modello di finanziamento cinematografico, che permane ancora oggi, e sostenne registi come Charlie Chaplin, Frank Capra, Fred Zimmermann, Jean Negulesco, Walter Huston, John Huston, Douglas Fairbanks, Mary Pickford, D.W. Griffith e capolavori come Il Monello e Via Col Vento.
Ma la figura di Hollywood che più deve a Giannini è sicuramente Walt Disney: grazie al banchiere, infatti, Disney riuscì a ottenere il prestito più grande mai concesso fino allora (ben $1,7 milioni) e a produrre Biancaneve e i sette nani, il film d’animazione più lungo mai realizzato nella storia del cinema. Oltre ai Disney Studios, altre case di produzione devono il loro successo ad A.P. Giannini, come United Artists e Columbia Pictures.
L’ESPANSIONE BANCARIA E LA GRANDE DEPRESSIONE
Dal 1916 aprì altre filiali e la sua attività si allargò da San Francisco fino a tutta la California, specialmente sotto forma di finanziamento dei piccoli agricoltori. Dal 1920, con l’acquisizione del diritto di voto, Giannini aprì le porte della banca alle donne, creando un dipartimento dedicato esclusivamente a loro.
Con il crollo del 1929, Bank of Italy fu l’unica banca a crescere a livello nazionale, e grazie alla revisione della legge che impediva di aprire filiali fuori dal proprio Stato, nacque Bank of America. È proprio durante la Grande Depressione che la banca crebbe esponenzialmente, impegnandosi nella costruzione di opere di rilevanza pubblica come il Golden Gate Bridge e impiegando la popolazione locale in un progetto da oltre 100 milioni di dollari.
LA SECONDA GUERRA MONDIALE E IL PIANO MARSHALL
Durante la Seconda Guerra Mondiale, che vide gli Alleati scontrarsi con l’Asse nazifascista, iniziarono le restrizioni per la comunità italo-americana. Nel giro di pochi mesi gli italiani in USA furono dichiarati “enemy aliens” e soggetti a coprifuoco, perquisizioni, confische e persino deportazioni nei campi di internamento. Tra questi, il padre di Joe DiMaggio, che conosceva bene Giannini. Dopo la guerra, Bank of America partecipò al finanziamento del Piano Marshall, permettendo la ricostruzione dell’Europa e soprattutto dell’Italia.
LA MORTE
Giannini morì a San Mateo il 3 giugno 1949, a 79 anni, proprietario della banca privata più importante del mondo. Tuttavia, i suoi beni personali rimasero invariati e ammontavano a circa $400.000. Paradossalmente, molte delle persone che aveva finanziato diventarono più ricche di lui.
M.F.c.s.
Fonte: comunicato stampa del 6 maggio 2024