Presso Flashback Habitat, festival internazionale di visual e social design, dal titolo ‘A kind of future’. Partnership con BIG Milano.  

A partire dalle grandi icone della storia fino ad arrivare ai professionisti contemporanei, il festival racconta la comunicazione visiva a 360 gradi e le sue contaminazioni in un appuntamento annuale che coinvolge gli artisti, i professionisti e gli studi più rilevanti del panorama internazionale.

La nona edizione del festival internazionale di visual e social design Graphic Days® si svolge dal 16 al 26 maggio 2024 presso gli spazi di Flashback Habitat a Torino, uno spazio espositivo recentemente riaperto al pubblico e immerso nel verde.

Un percorso espositivo articolato in 20 mostre con approfondimenti monografici dell’opera di Vincent De Boer, Matteo Giuntini e Team Thursday e focus tematici dedicati al contesto italiano e internazionale; un programma di performance, talk, workshop per adulti e bambini, una mostra mercato e un’area dedicata alla stampa dal vivo.

Il festival si sposta in città il 17 e il 24 maggio con il calendario di eventi In the city: 30 appuntamenti curati dai principali studi di design del territorio, per entrare in contatto con l’ecletticità della scena creativa torinese.

A KIND OF FUTURE
L’edizione 2024 è intitolata “A kind of future”, «con la consapevolezza di essere in un momento in cui il lavoro del designer e il suo ruolo stesso nella società sono al centro di grandi trasformazioni» spiegano Ilaria Reposo e Fabio Guida, direttori artistici del festival.

«Abbiamo scelto di riportare l’attenzione sulla creatività come elemento fondamentale per produrre innovazione e favorire la sperimentazione».

Il tema si presta a una duplice interpretazione. A kind of future è innanzitutto un’ipotesi di futuro, non necessariamente alternativo ad altre visioni, che pone al centro dell’attenzione l’utilizzo di nuovi linguaggi e la valorizzazione dei giovani talenti. La sperimentazione è intesa a 360° e spazia dall’uso decontestualizzato di oggetti d’uso comune in modo creativo e innovativo fino alle tecnologie più all’avanguardia basate sull’intelligenza artificiale e sullo sviluppo di nuovi tools.

A kind future è la seconda chiave di lettura: un futuro che mette al centro la gentilezza, in cui l’attenzione per le persone e per il pianeta siano l’obiettivo primario di ogni azione di progettazione. All’interno di questo filone rientrano anche le iniziative di social design.

IL FESTIVAL
Il calendario del festival si sviluppa all’interno dello spazio di Flashback Habitat, dal 16 al 26 maggio 2024. Il percorso espositivo propone diverse forme di sperimentazione e di innovazione, ospitando artisti ed esperienze da tutto il mondo e portando a Torino le pratiche creative più all’avanguardia al momento.

Ampio spazio è dedicato al contesto internazionale che è analizzato attraverso quattro chiavi di lettura: poster, type design, editorial e illustration.

Il futuro è esplorato attraverso la chiave del social design in “We mix design and people” con l’esperienza del centro Farm Cultural Park e con progetti che spaziano dal data design, all’editorial e al visual design. Durante la visita il pubblico può interagire con installazioni multimediali basate sull’intelligenza artificiale e sull’arte generativa.

Negli spazi esterni del parco, una selezione di 20 opere tratte dalla call internazionale Fight for Kindness, promossa da TypeCampus, e un’installazione site specific di Truly Design che viene realizzata in occasione dell’opening, il 16 maggio.

Uno spazio di lavoro aperto permanente a cura di Print Club Torino mette in connessione printmaker internazionali, designer e aziende, con live experience aperte a tutti i visitatori e momenti laboratoriali formativi e professionalizzanti, in cui viene realizzata un’opera collettiva.

Inoltre, un calendario di eventi con workshop, talk e performance, una mostra mercato e una sezione di iniziative dedicate alle scuole e alle famiglie.

MOSTRE
Un percorso espositivo suddiviso in 20 mostre per presentare le prospettive creative del linguaggio visivo attraverso diverse forme di sperimentazione. Ospiti d’onore del festival sono Vincent De Boer, Matteo Giuntini e Team Thursday, cui sono dedicate le tre monografiche del festival.

Pittore e artigiano, Vincent de Boer (1988, The Netherlands) cerca poesia e sfumature nella linea calligrafica. Esplora i limiti del linguaggio ponendosi la domanda: è possibile raccontare una storia con una singola lettera? Un universo che si apre in una sola linea?  L’artista è interessato alle contraddizioni mistiche nascoste all’interno della pratica calligrafica, come la profondità di una superficie piatta, il tempo trascendentale e la tattilità sfuggente. Nella mostra “Making a point with a line” è esposta una selezione di nuove opere calligrafiche su carta, taccuini e un allestimento dallo studio di Utrecth. Nel primo weekend del festival, è prevista una performance dal vivo di De Boer.

Matteo Giuntini (1977, Italia) si muove essenzialmente nel territorio della pittura, in maniera dirompente e viscerale. La sua è un’arte panteistica che celebra la natura e la sua forza irrazionale. Parte di questa natura è l’uomo: non centro di un mondo al suo servizio, ma soggetto agente e pensante nel vortice caotico delle cose naturali. La difficoltà di stare al mondo esplode sulla tela attraverso volti grotteschi e segni primordiali che ricordano le pitture rupestri. Nella mostra “Apri vuoto” trova spazio una sorta di animismo contemporaneo, ed elementi vegetali che sembrano uscire da erbari medievali irrompono nella rappresentazione.

La terza monografica dal titolo “Clinging to the surface” è dedicata a Team Thursday, uno studio di graphic design fondato da Loes van Esch e Simone Trum, con sede a Rotterdam. Le designer si dedicano a esplorare visivamente le superfici della città, scattando fotografie che inseriscono in un database in costante aggiornamento. Al festival portano un’installazione tipografica che esplora come un rivestimento modulare possa trasformare una piccola stanza in uno spazio per affissioni indoor; le lettere si confondono con le forme, ispirate all’ombra di una libreria in acciaio inossidabile; poi la carta da parati è trasformata in un pattern di dimensioni ridotte, formato da campiture sovrapposte.

Con le quattro mostre Around the World si propone una panoramica internazionale del design visivo contemporaneo, attraverso quattro categorie principali: poster, type design, editoria e illustrazione.

“Human expressions” esplora attraverso oltre 100 illustrazioni le molteplici rappresentazioni dell’essere umano, evidenziando le sue sfaccettature e complessità per invitare a una riflessione sulle tematiche delle diversità e sulla libera espressione individuale.

“Beyond words” porta avanti la questione dell’inclusione attraverso il type design, quale strumento potente per trasmettere messaggi di accettazione delle differenze. Lo studio dei caratteri va oltre la semplice scelta di glifi leggibili o accessibili, ma diventa rappresentazione dell’identità culturale e linguistica, specchio della complessità della società globale.

“Future glance” propone un’incursione nella scena contemporanea del poster design e della sperimentazione visiva e, attraverso l’uso di layout non convenzionali, composizioni tipografiche innovative e una sapiente fusione di elementi analogici e digitali, offre una visione privilegiata del panorama visivo del domani, talvolta sfidando il concetto di bello e portandolo al suo estremo.

“Between pages” si concentra sul design editoriale, offrendo un’esperienza visiva e tattile che riporta il pubblico a interagire con il medium materico e sfogliare le pagine; la selezione di elaborati sperimentali e non convenzionali spazia tra argomenti e settori per mostrare come i designer abbiano potuto liberare la creatività e superare le rigide griglie della composizione.

Tra le autrici selezionate per le collettive “Around the world”, Ariane Spanier, graphic designer con sede a Berlino,e l’artista di origine polacca Martyna Wedzicka, entrambe relatrici della Design Talk di domenica19 maggio.

We mix design and people raccoglie 4 mostre dedicate ad altrettante realtà italiane ed europee impegnate nell’utilizzare il potenziale della progettazione per plasmare un futuro più inclusivo e sostenibile.

Farm Cultural Park, situata a meno di 10 km da Agrigento, nella città di Favara, è uno spazio dove una comunità di residenti e talenti creativi si impegna nella rigenerazione, reinterpretazione e rivitalizzazione degli spazi urbani, stimolando i cittadini a partecipare attivamente al futuro della comunità.

Other Editions (OE) è un progetto editoriale indipendente, ideato dall’ex architetto e artista visivo Lorenzo “SerraGlia” Servi con sede a Helsinki, nato con l’obiettivo di esplorare nuovi modi di comunicare l’arte e l’ambiente urbano con la materia stampata. OE sfida i confini tra libri d’arte, fotografia e cultura di strada per ispirare e provocare riflessioni profonde su un presente (e un futuro) più consapevole e interconnesso.

Parco nasce come studio di graphic design, fondato a Milano da Loredana Bontempi e Emanuele Bonetti e propone al festival un’installazione site-specific che invita il pubblico a riflettere sul proprio ruolo nel mondo e nella società, sia dal punto di vista professionale che personale.

Sheldon.studio presenta un’installazione immersiva, a cavallo tra fisico e digitale, che mette alla prova i partecipanti sulla dimestichezza con i dati legati ai fenomeni online.

Studio Airport con l’installazione video “The pollinators of Slovenia” richiama l’attenzione sulla consapevolezza della crisi ecologica, esplorando il ruolo cruciale degli insetti impollinatori e la loro posizione fragile in questa epoca. Durante la visita il pubblico può interagire con installazioni multimediali basate sull’intelligenza artificiale e sull’arte generativa.

Data-Pond, nata dalla collaborazione con il collettivo multimediale Penombra, è la dark room della nona edizione di Graphic Days: un’installazione che simula un ecosistema aperto e dinamico attraverso un’esperienza interattiva. Un’esperienza in continua evoluzione, dove ogni azione contribuisce a modellare la complessità dell’ambiente e il suo impatto diventa evidente attraverso feedback visivi e sonori.

AI as Aesthetics Imperfections di Gianpaolo Tucci nasce come progetto tipografico, ma si apre a un dialogo più vasto tra la mente umana e le potenzialità delle macchine, consapevole dell’importanza di plasmare il futuro tecnologico. Inizialmente focalizzato sulla perfezione delle forme letterarie, il progetto si rivela un’ode all’Imperfezione Estetica.

IN THE CITY
Le attività del festival si estendono anche in città: In the city è il calendario di iniziative realizzato attraverso il coinvolgimento delle agenzie di comunicazione, degli studi di design e di diverse realtà operanti nell’ambito del visual e social design nel territorio.

È possibile conoscere l’ecletticità della scena creativa torinese, il 17 e il 24 maggio, visitando luoghi generalmente non accessibili al pubblico: oltre 30 appuntamenti tra mostre, laboratori, performance e occasioni diversissime tra loro interpretano il tema del festival A kind of future.

IL FESTIVAL E I GIOVANI DESIGNER
Dal 2021 il festival promuove la call Neologia dedicata a designer under 30 italiani o che vivono in Italia da almeno due anni, dando vita a uno spazio vetrina per presentare i giovani talenti nel mondo del visual design di oggi: un ambiente democratico e in continua evoluzione che raccoglie i migliori progetti premiando la qualità e la sperimentazione dei linguaggi.

Ogni anno i 100 progetti selezionati nelle categorie Editorial, Poster e Motion vengono esposti al festival. Tra questi vengono poi assegnati e consegnati in un evento pubblico i premi speciali: il premio Neologia conferito dal Print Club e diverse menzioni e riconoscimenti offerti dai partner del progetto, cui si aggiungono esperienze professionali, residenze, workshop, eccetera.

Per la prima volta nel 2024 è stata inserita la categoria Intelligenza Artificiale: poster e motion possono anche essere realizzati attraverso l’intelligenza artificiale e partecipare a una selezione dedicata.

A corollario della mostra, un calendario di appuntamenti dedicati ai giovani designer, attività e workshop, per i quali si rimanda al sito.

LA PARTNERSHIP CON BIG MILANO
Il festival 2024 segna l’avvio di un’importante partnership con BIG – Biennale Internazionale di Grafica di Milano (23-26 maggio 2024): la collaborazione, sperimentata con l’edizione 2022 del Milano Graphic Festival, è consolidata quest’anno con uno scambio di contenuti e collaborazioni culturali.

La mostra Signs del 2024 promossa dalla Biennale Internazionale della Grafica è presente in entrambe le manifestazioni. Al contempo, le opere selezionate da Graphic Days® attraverso la call Neologia, nelle categorie motion, poster e intelligenza artificiale sono esposte anche a Milano, oltre che a Torino.

L’IMPATTO AMBIENTALE
In quest’edizione Graphic Days® prosegue il suo impegno nella riduzione dell’impatto ambientale. Tutto il materiale utilizzato per l’allestimento continuerà a vivere al termine dell’evento.

CREDITI
Il festival Graphic Days® è un’iniziativa dedicata al visual design italiano e internazionale promossa a Torino dal 2016 dall’associazione Print Club Torino, dall’associazione plug e dall’agenzia quattrolinee.

C.S.M.F.
Fonte: comunicato stampa 6 maggio 2024

GRAPHIC DAYS®
13 – 26 maggio

Via Agostino da Montefeltro, 2 Torino
hello@graphicdays.it
graphicdays.it
www.graphicdays.it/2024
https://www.facebook.com/graphicdaystorino/about

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