Espressività e propensione verso uno stile quasi barocco, nel concerto a Palazzo Te.
Il ciclo “Le bellezze ritrovate” di MantovaMusica è proseguito con 900Duo, formato da Francesco Palmisano violino, Deborah Conte pianoforte: tre Sonate per violino e pianoforte di J. Brahms (Amburgo, 1833 – Vienna, 1897).
Questi tre capolavori appartengono al momento in cui Brahms tornava alla prediletta musica da camera dopo il periodo sinfonico, che riprenderà dopo sei anni. I brani esprimono un senso intimo, sentimentale e affettuoso proprio dei Lieder, che è sempre presente unito al senso formale in Brahms.
La Sonata op. 78 n. 1 composta tra il 1878 ed il 1879 a Pörtschach in Carinzia venne eseguita, per la prima volta, l’8 novembre 1879 a Bonn. La sonata è formata da tre movimenti, che sono basati su idee e temi già presenti in due Lieder: “Regenlied” and “Nachklang” op. 59. Per questo, a volte viene soprannominata Regensonate (Sonata della pioggia), sentimentale e fluttuante e poi inquieta, travolgente nella fine del primo tempo.
La Sonata per violino e pianoforte n. 2 op. 100 fu composta nel 1886 sulle rive del lago di Thun in un periodo di riposo. La Sonata n. 3 op. 108 fu scritta nel 1853 e pubblicata l’anno successivo. Ha dimensioni più ampie del consueto, in quattro movimenti: il primo tempo celestiale con iterazioni, il secondo tempo struggente, il terzo e il quarto ritmici e vivaci. Fu presentata a Robert Schumann nel novembre del 1853 ed è l’ultima delle opere che Brahms sottopose all’approvazione di Schumann prima di pubblicarle.
Il duo è formato da noti solisti, in ambito siciliano: Francesco Palmisano, per anni primo violino dell’Orchestra da camera Kandinskij e solista principale, e Deborah Conte direttore artistico dell’Associazione Kandinskij e Direttore didattico della Scuola di musica della stessa associazione.
Nel concerto tenuto a Palazzo Te, nella Sala dei Cavalli, emergevano il senso espressivo, lo scavo nell’interpretazione delle complesse e cantabili parti, e con uno stile di piani sonori quasi barocco. Brahms scrive aggettivi poetici nei vari tempi: amabile, tranquillo, grazioso, con sentimento, che aiutano gli interpreti e gli ascoltatori ad accostarsi alle composizioni.
Applausi ricambiati da due interessanti bis: di Kreisler “Miniatura viennese”, e di Arvo Pärt “Specchio su specchio”, arpeggiato con minimi cambiamenti, acuto e che illumina d’immenso.
La rassegna proseguirà il 24 maggio con Doré Quartet: Ilaria Taioli violino, Samuele Di Gioia violino, José Manuel Muriel Lopez viola, Caterina Vannoni violoncello. Sono proposte musiche di J.Haydn e D. Shostakovich in collaborazione con Accademia Stauffer di Cremona.
Report di Barbara Baroni
Visto a Mantova, Palazzo Te, rassegna MantovaMusica, il 10 maggio 2024
Foto: Guido Mario Pavesi