Al Museo Novecento, l’opera video di Federico Tiezzi tratta da Hanry James, nella drammaturgia di Sandro Lombardi.
Il Museo Novecento presenta l’opera video di Federico Tiezzi “La belva nella giungla”, tratta dall’omonima novella di Henry James pubblicata nel 1903, curata per l’occasione nella traduzione e nella drammaturgia da Sandro Lombardi. Con questo nuovo progetto il regista, drammaturgo e artista visivo Federico Tiezzi continua la sua decennale esplorazione del linguaggio e delle possibilità artistiche del video.
L’installazione video, al museo fiorentino dal 17 maggio al 7 luglio 2024, vede gli interpreti Anna Della Rosa e Graziano Piazza nei ruoli dei protagonisti della storia May e John. Si avvale dei costumi di Giovanna Buzzi, le luci di Gianni Pollini e interventi pittorici Jacopo Stoppa. La fotografia e il montaggio sono invece del regista cinematografico Nicola Bellucci.
L’opera è una produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi, Vulpis Productions. Il progetto è realizzato con il contributo di Fondazione CR Firenze e con il sostegno di Regione Toscana e MiC.
«Siamo onorati di accogliere un’opera video di Federico Tiezzi, tra i maggiori protagonisti della ricerca e sperimentazione teatrale in Italia dagli anni ‘80 in poi – ha detto Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento. – Un patrimonio prezioso di sensibilità e intelligenza visiva, di poesia e architettura scenica per Firenze, per l’Italia, celebrato in tutto il mondo.
Con Federico Tiezzi la suddivisione di genere e di categorie tra arte e teatro, tra pittura e nuove tecnologie, suono e parola tende non tanto a cadere quando a dissolversi in una trama ricchissima e sofisticata di connessioni e sviluppi.
Con La belva nella giungla – tratto dall’omonima novella di Henry James -, Federico Tiezzi ci propone di ribaltare la prospettiva con la quale guardiamo usualmente alla nostra presenza terrestre nell’universo. Infatti ci troviamo a dover invertire la logica con cui concepiamo lo svolgersi del destino. Se per gli antichi l’esistenza umana è interconnessa tra il luogo in cui abitiamo, città o pianeta, e il cosmo, in questo caso la relazione è inversa: invece che dal piccolo al grande, ci spostiamo dall’infinito verso il minimo degli eventi che condizionano, nel bene e nel male, la storia della nostra vita. Un incontro tra due persone è assai più intenso vissuto à rebours che nel momento in cui avviene, è guardando a distanza che tutto ci appare più poetico e misterioso».
IL PROGETTO
La belva nella giungla è il primo capitolo del progetto The pale blue dot, titolo di una celebre fotografia del pianeta Terra scattata nel 1990 dalla sonda Voyager 1 – a sei miliardi di chilometri di distanza, oltre l’orbita di Nettuno. Fu l’astronomo Carl Sagan che ebbe l’idea di far girare la telecamera verso la lontanissima Terra affermando poi: «Da questo distante punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi, è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi. Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita».
«Ho immaginato di narrare il racconto di Henry James – spiega Tiezzi – come una delle “tante storie umane” che si svolgono dentro quel pallido punto blu perso nello spazio: il bagliore di una struttura umana che prima s’intercetta e poi si polverizza, come un segnale che s’aggancia e si perde nello spazio».
LA STORIA
Quella di Henry James è una storia dove quasi tutto ciò che può succedere, di fatto non succede: si narra l’incontro di John Marcher con May Bartram una donna conosciuta anni prima in una vacanza in Italia e poi dimenticata. In Italia Marcher le confida il presentimento che qualcosa d’imprevedibile è in agguato per lui, come una belva nella giungla. Un giorno quella belva irromperà nella sua vita. Fra i due nasce un’amicizia che gravita continuamente intorno all’ossessione dell’uomo, incapace di rispondere all’amore della donna, chiuso nel proprio egoismo. Passano le stagioni, gli anni. May muore, dopo avergli confessato che la catastrofe da lui attesa è avvenuta, ma lui non se ne è accorto. I due protagonisti fanno così i conti con la propria esistenza come due sperduti astronauti che esplorano la desolata superficie della luna alla ricerca della sotterranea, feroce disposizione degli eventi che da sempre chiamiamo destino.
LE OPERE VIDEO DI FEDERICO TIEZZI
Le opere video di Federico Tiezzi esplorano il modo in cui tecnologia, corpo attoriale, fotografia, luce, immagine cinetica e parola recitata convergono in una alleanza trans-specie. «In questa incrinatura disciplinare non è teatro, non è cinema, non è pittura: siamo nel luogo geometrico dell’incontro tra questi tre linguaggi».
LA PICCOLA MOSTRA
Nella sala adiacente a quella dell’installazione è allestita una piccola esposizione di references da cui Tiezzi ha tratto ispirazione per la sua opera: un breve video che raccoglie le principali fonti videografiche di realizzato da Nicola Bellucci e le tavole originali degli interventi pittorici di Jacopo Stoppa.
TALK
Lunedì 3 giugno alle ore 18:00 vè organizzato un talk. Intervengono Sergio Risaliti, Federico Tiezzi, Sandro Lombardi e Mauro Pratesi.
C.S.M.
Fonte: comunicato stampa del 16 maggio 2024
LA BELVA NELLA GIUNGLA
17 maggio – 7 luglio 2024
Museo Novecento
Piazza Santa Maria Novella 10 – 50123 Firenze
info@musefirenze.it
Biglietteria: +39 055 2768224
www.museonovecento.it