Al Conservatorio, una conferenza – concerto dà il via a un progetto di riscoperta del compositore mantovano. Vengono eseguite le liriche per voce e pianoforte conservate nel Fondo Sabbadini della Biblioteca.

LA CONFERENZA – CONCERTO
Un incontro di grande interesse che presenta pagine di raro ascolto e travalica il consueto aspetto culturale che caratterizza la longeva rassegna “I mercoledì del Conservatorio”, per coinvolgere direttamente la storia musicale recente della città. Presso l’Auditorium del Conservatorio “Lucio Campiani”,il 29 maggio alle ore 17:30 a ingresso libero si tiene la conferenza – concerto “Le liriche per voce e pianoforte di Narciso Sabbadini” conservate nel Fondo Sabbadini della biblioteca.

L’appuntamento, che vede al centro la figura del compositore, violinista e didatta mantovano Narciso Sabbadini, è curato dal personale della biblioteca “Luigi Gatti” del Conservatorio: la dott.ssa Sandra Martani e il dott. Davide Montaldi per quanto riguarda l’approfondimento documentale; mentre per la realizzazione della parte musicale il M° Nicola Sfredda, con alcuni suoi allievi della classe di ‘Pratica del repertorio vocale e accompagnamento pianistico’: Lorenza Golini, soprano, Ma Yizheng, tenore, Wang Chenyang, baritono, Gianmarco Carnazza e Rosario Sollazzo pianoforte.

L’appuntamento è anche occasione per il ricordo del Maestro Sabbadini da parte di due figure del Conservatorio che lo hanno conosciuto personalmente: il Maestro Giordano Fermi, in qualità di docente, e il Maestro Federico Mantovani, allievo di composizione.

L’occasione vuole anche essere un invito a quanti abbiano conosciuto il Maestro e vogliano condividerne il ricordo, o posseggano suoi manoscritti, a prendere contatti con la biblioteca. Infatti si sta lavorando alla pubblicazione di un volume a lui dedicato e a ricostruire, redigendo un catalogo, tutta l’attività compositiva del musicista mantovano.

IL PROGRAMMA
Si è scelto di riproporre, quasi integralmente, il concerto di liriche per voce e pianoforte presentate in prima esecuzione assoluta il 17 febbraio 1967 e che aveva visto protagonisti, presso la sala cinquecentesca del “Club Amici della Lirica” di via Principe Amedeo 23, i cantanti mantovani Ivana Cavallini, soprano, Enrico Pezzini, tenore, Giancarlo Uggetti, baritono, accompagnati dai pianisti Anita Borini e Dino Gatti.

Si tratta di composizioni su testi generalmente velati da una vena di inquietudine e di tristezza. Anche nella lirica più serena, che si conclude musicalmente con una coda quasi danzante di terzine ed esplode in una veloce scalata alle note più acute, la felicità che il testo canta è come raffrenata dal titolo “Timida gioia”. Quasi si insinuasse il timore che l’amore sbocciato non sia che un “Sogno”, come canta un’altra delle liriche,

in cui il vagheggiato incontro con l’amata è musicalmente reso, come nel brano precedente, sempre con l’inserimento di un ritmo ternario. La parola “speranza” riecheggia la stessa melodia di “felicità” ma poi il tutto si chiude con una musica che, scendendo verso il grave, si fa più cupa con un’angosciante domanda “Chi sa cosa inghiotte la terra?”.

NARCISO SABBADINI
Nato a Casalmoro nel 1912, Narciso Sabbadini è stato il prolifico compositore di un centinaio di opere di musica sinfonica, da camera e per strumento solista, musica vocale sacra e profana, tra cui spiccano due opere, Cecilia e Agnese Visconti Gonzaga, e un oratorio, La divina provvidenza, scritto in occasione della canonizzazione del sacerdote veronese don Giovanni Calabria ed eseguito in prima assoluta al Teatro Filarmonico di Verona il 21 aprile 1999.

Tra le sue composizioni si annovera anche il poema sinfonico Bosco Fontana, dedicato alla riserva naturalistica alle porte di Mantova, un tempo riserva di caccia della famiglia Gonzaga e relitto delle foreste che occupavano un tempo ampie aree della pianura padana.

L’impegno come compositore lo ha accompagnato per tutta la vita: l’ultimo suo lavoro conservato in biblioteca è datato 2002, ma la sua indole schiva non lo ha mai indotto a pubblicare, per cui tutta la sua produzione resta inedita.

Notevole è stato anche il suo prodigarsi per la vita musicale a Mantova. Dopo aver insegnato al Conservatorio di Parma, è stato docente a Mantova di Armonia e contrappunto e dal 1954 anche direttore dell’Istituto musicale. È stato lui a portare la Scuola di musica a diventare Conservatorio statale quale è oggi, e a guidarlo per oltre trent’anni.

Alla sua morte, avvenuta nel 2007 all’età di 94 anni, la sua biblioteca e il suo archivio musicale sono stati acquisiti dalla Biblioteca del Conservatorio che ne ha riordinato e catalogato i materiali e ha iniziato l’opera di valorizzazione, di cui questa conferenza- concerto costituisce un primo momento.

C.S.M.F.
Fonte: comunicato stampa del 22 maggio 2024
Immagine: Narciso Sabbadini nel 1973, autore sconosciuto
Foto conservata nell’archivio della Biblioteca del Conservatorio di Mantova

Biblioteca “Luigi Gatti”
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