Al Guggenheim Museum, 70 tra acquerelli e dipinti a olio, al confine tra realismo e astrazione.
Il Museo Guggenheim Bilbao presenta “Martha Jungwirth”, una mostra retrospettiva sponsorizzata da Occidente con quasi settanta pezzi che racchiudono sei decenni di lavoro. L’artista austriaca Martha Jungwirth (nata nel 1940 a Vienna) è celebre per il suo vocabolario astratto unico, radicato nella realtà fisica. Spaziando dal 1976 al 2023, le opere nella mostra, visibile dal 7 giugno al 22 settembre 2024, comprendono una nutrita selezione di acquerelli e dipinti ad olio e tre libri d’artista che abbracciano quasi 50 anni di notevole produzione. La sua pratica artistica deriva dall’attenta osservazione della forma umana, degli animali, della storia dell’arte, e dai lunghi viaggi in tutto il mondo. Le opere evocano un senso di spontaneità attraverso forme irregolari e colori intensi. Le opere di Martha Jungwirth sono esposte in Spagna per la prima volta dal 1966, quando le venne assegnato il Premio Joan Miró.
Martha Jungwirth è una figura fondamentale nella scena artistica austriaca. Radicata nel campo culturale e artistico nell’ambiente della Vienna del dopoguerra, studiò arte alla Universität für angewandte Kunst (Università di Scienze Applicate Arts), Vienna, dal 1956 al 1963. Nonostante le mutevoli tendenze nella pittura, Jungwirth si è dedicata costantemente allo sviluppo di uno stile astratto unico che attinge a una miriade di influenze. I suoi primi lavori dimostrano un approccio distinto per il viscerale e il soggettivo, caratterizzato dalla fusione dell’espressionismo astratto e una qualità cruda ed emotiva, e pongono le basi per lo sviluppo della sua personalità unica estetico.
Nel corso degli anni, Jungwirth ha mostrato una notevole capacità di evolvere e adattare i suoi linguaggi artistici. I suoi soggetti sono diversi quanto i suoi interessi, e vanno dagli autoritratti introspettivi, ai paesaggi e alle opere ispirate all’attualità, come il COVID-19 o gli incendi boschivi australiani. I dipinti e i disegni di Jungwirth attraversano magistralmente il delicato confine tra realismo e astrazione.
Attraverso colori che recano un peso emotivo e forme gestuali che alludono alle loro origini, i dipinti di Jungwirth sfidano una facile categorizzazione. Il suo lavoro cattura non solo momenti fugaci o semplici immagini, ma incapsula esperienze, emozioni e ricordi profondi e, attraverso la sua arte, Jungwirth trasmette un’esperienza unica comprensione approfondita delle sconfinate complessità della realtà, offrendo agli spettatori uno sguardo nelle profondità della percezione e coscienza umana.
I dipinti energici di Jungwirth hanno uno stile decisamente anticonformista e sono realizzati su supporti inaspettati quali cartone, libri contabili o carta marrone. L’artista ha costantemente cercato libertà espressiva attraverso materiali insoliti che sfidano le convenzioni dell’arte tradizionale, repertori che si dilettano nel non prezioso, nel trascurato e nel non ortodosso. Queste reliquie alterate dalle intemperie, segnati da bordi lacerati e macchie, servono sia come tela che come catalizzatore per un’espressione disinibita, invitandola a navigare tra i contorni sfumati del controllo e del caos con una libertà vivace che trascende confini artistici convenzionali. I
La mostra è accompagnata da un catalogo riccamente illustrato con le opere in mostra, accompagnato dalla poesia di Jungwirth del 1988 “la scimmia in me”, che può essere interpretata come una dichiarazione artistica, e due saggi della curatrice della mostra Lekha Hileman Waitoller e della studiosa Julianne Rebentisch.
C.S.M.
Fonte: comunicato stampa, 3 maggio 2024
Portrait of Martha Jungwirth Photo © Shawn Dell
Courtesy Thaddaeus Ropac gallery, London · Paris · Salzburg · Seoul
MARTHA JUNGWIRTH
7 giugno – 22 settembre 2024
Museo Guggenheim Bilbao
Abandoibarra Etorbidea, 2 – Bilbao, Spain
Tel +34 944 35 90 00
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