Il Sovrintendente Giuliano Polo annuncia una gestione “assolu-tamente trasparente” dell’Arena e punta alla sua rinascita
Il nuovo Sovrintendente della Fondazione Arena di Verona ha atteso quattro mesi per tracciare il pragma della situazione dell’anfiteatro scaligero. La sua nomina risale ai primi di novembre 2016, sancita da un decreto sottoscritto dal Ministro Franceschini, certo della volontà di salvare la Fondazione dalla possibile liquidazione coatta e traghettarla alla rinascita. Giuliano Polo sta operando per dare attuazione al piano di risanamento e riportare la Fondazione sui binari della sostenibilità, senza interrompere le Stagioni artistiche, né contrarre il numero di attività programmate. Il Festival estivo 2016 si è svolto regolarmente, così come la Stagione invernale al Filarmonico che ha registrato un incremento del 7% di pubblico, pur patendo la sparizione del Corpo di Ballo stabile. “La liquidazione – spiega Polo – è stata una delle misure previste dal piano, non concordata con i sindacati”. Si è trattato di “una iniziativa unilaterale basata sull’analisi costi-benefici che aveva evidenziato un grosso squilibrio economico”. Fondazione Arena, ha assicurato il Sovrintendente, continuerà ad assumere tersicorei a termine, per 120 giorni l’anno, onde evitare contenziosi, seguendo le graduatorie e gli ex dipendenti areniani potranno esercitare il diritto di prelazione, anche dopo il licenziamento collettivo.
L’estate rimane l’atteso banco di prova per la rinascita artistica. Si stanno definendo gli ultimi dettagli del 95° Opera Festival 2017, i cui titoli sono noti già da tempo: Nabucco in un nuovo allestimento, Aida nelle due edizioni storica e contemporanea, nonché Rigoletto, Madama Butterfly, Tosca. E tre appuntamenti in data unica: Roberto Bolle & Friends, il Gala Domingo, la IX Sinfonia di Beethoven. Ogni anno, per i prossimi tre, è previsto un allestimento originale. Ab initio da Nabucco, in coproduzione con il Mariinskij di San Pietroburgo, grazie al sostegno del M° Valerij Gergiev. Tra le ipotesi al vaglio, il portare l’Aida, nella regia di Zeffirelli, nel nuovo avveniristico stadio, per circa 80 mila posti, che si sta inaugurando nella metropoli russa. Dopo di che l’Arena è stata invitata a Mascate in Oman, nel gennaio 2018. Il valore artistico complessivo procederà di pari passo alla razionalizzazione delle spese, in previsione di un accantonamento di risorse, che saranno destinate allo sviluppo e alla ripresa delle attività della Fondazione. Riguardo ad Arena Lirica SpA, società pubblico-privata nata con l’intento di gestire la stagione estiva, Polo puntualizza che Fondazione Arena non è stata invitata al dibattito e che ritiene l’iniziativa incompatibile con il quadro di legge. Si opererà, infatti, in luoghi pubblici di importanza, non a disposizione dei privati, se non quando Fondazione Arena non dovesse più esistere. Le norme attuali, prosegue Polo, offrono gli strumenti a chi, con i propri mezzi, voglia sostenere le attività liriche. Fondazione ha un indebitamento importante di 28-29 milioni di Euro, derivato dalla contrazione delle vendite di botteghino, causato dal calo di qualità artistica e dalla crisi globalizzata, cui si aggiunge la penalizzazione del Fus. Tale somma sarà trasformata in debito a lungo periodo “assolutamente sostenibile”. Il preconsuntivo 2016 si chiude con un margine in bonis, pari a quello previsto dal piano e rientra nei canoni anche il preventivo 2017. Arena, spiega Polo, ha una capacità di autofinanziamento e produttiva seconda a nessuno, per cui è possibile sopperire al 50% del bisogno, in proprio. La Legge Bray prevede che, al raggiungimento di un equilibrio economico patrimoniale, si possa accedere a fondi e, nello specifico, sono stati chiesti 10 milioni di Euro.
Per Arena un 2017 di stabilità, ripresa, risalita e riconquista del ruolo che le compete e che nemmeno le sofferenze economiche potranno strappare a un destino la cui forza è la tradizione di cultura e di amore per il bello, che Arena stessa, ancora vuole. E vuole continua a perseguire con determinazione.