Di Barbara Baroni. MantovaMusica: un week end dedicato alla musica  contemporanea generata dallo studio di sonorità e tematiche ambientali.

Il programma di MantovaMusica propone eventi originali della stagione “Eterotopie / Orti musicali”, musica classica e contemporanea legata all’ambiente e agli alberi. Musica e alberi formano un romantico quanto attuale binomio, dove poesia e scienze si incontrano. Presso i Giardini Valentini, polmone verde nel centro della città di Mantova, il 28 giugno vi è stato “Hyper rainforest” (live performance) curato dal grande Francisco López, esperto della soundart. Quarant’anni di esperienza in questo campo e registrazioni svolte nella foresta pluviale: uccelli, animali, cascate, fruscio fortissimo delle piante e poi la pioggia torrenziale che avvolgono nell’ascolto, con una mascherina nera sugli occhi per aiutare la concentrazione. Questa composizione commissionata dall’EMPAC di New York è intuitiva e bella da ascoltare ed ha anche un aspetto didattico importante: quello dei saperi multidisciplinari e del confronto del suono rumore fonte creativa.

Francisco ha detto che la musica c’è solo con gli ascoltatori altrimenti è suono, e ci lascia cambiati come esperienza sonora. Si toccava il limite tra suono e rumore creando delle forti emozioni con la full immersion, sottolineando che «la vera musica è quella del mondo», dopo tantissimi viaggi con registrazioni tra il 1990 e il 2010 e molte e varie installazioni. Il giardino Valentini è stato valorizzato per musica, cultura e scienze. L’Autore con il canto di uccelli esotici ricorda lo stile di Messiaen, ed è contrario a proiettare immagini: meglio l’isolamento delle mascherine e l’approccio filosofico al pezzo.

La sera successiva, sempre nella verde e fiabesca ambientazione dei Valentini, dapprima illuminati d’azzurro, si è tenuta con luce chiara “Alberografia sonora”, a cura di Tiziano Fratus, letterato che esprime concetti interessanti come Dendrosofia, Umanesimo terrestre, HomoRadix, Selva itinerante, e vasti percorsi accanto alla natura (acquisiti viaggiando) cercando gli alberi più antichi, come un pino di ben 5000 anni, le sequoie in America alte fino a 100 metri, ma anche alberi dell’Oriente di 4000 anni a cui l’Autore è legato soprattutto attraverso il buddhismo agreste anche zen.

La serata, interrotta e chiusa prematuramente a causa della pioggia, si è svolta con la presenza di Icarus vs Muzak Ensemble, formato da Leonardo Zunica pianoforte solo; Martino Mora, Francesco Pedrazzini, Matteo Rovatti percussioni: cimbali, vibrafono, xilofono, ecc. Un vero inno all’ecologia e al fascino delle piante. In questa occasione il poeta di Torino era a colloquio con strumentisti che rivivono in modo descrittivo e trasmettono l’atmosfera di alberi quali il sorbo che fiorisce, il pino solitario, il pioppo tremulo, la betulla e l’abete rosso, ognuno dedicato a un tempo dei Cinque pezzi op.75 per piano solo di Sibelius (1865-1957), il sorbo e l’olmo e altre piante europee nel discorso in prosa e poi il Giapponese albero della pioggia.  

Un brano da Greenways di John Ireland (1879-1962) The Cherry Tree.  Poi l’Ensemble Icarus ha eseguito Ame No Ki: Rain tree (1991) di Tōru Takemitsu, dall’atmosfera esotica e onomatopeico. È meravigliosa questa attenzione recata agli alberi ed ai ramoscelli inseriti nelle campagne e nei boschi oltreché nelle foreste lontanissime: osserva il poeta «radico ergo sum» o il contrario e ricorda la presenza sull’Etna di alberi secolari come il Castagno dei 100 cavalli e altri: ci sono alberi dal tronco di ben 25 m.

L’iniziativa era una co-produzione Cooperativa Librai Mantovani – Mantovamusica/Eterotopie – Centro Educazione Ambientale Parcobaleno.

Report e foto di Barbara Baroni
Visto ai Giardini Valentini il 28 e 29 giugno, per MantovaMusica