Conclusi restauri Esedra dei Draghi e fontana del Giardino delle Erme. Restituita alla città un’area monumentale del XVII secolo.

È stato completato l’intervento di restauro e valorizzazione dell’Esedra dei Draghi e della fontana del Giardino delle Erme e la riqualificazione del verde del Giardino, conosciuto anche come IV Giardino Segreto di Villa Borghese. Viene così riconsegnato alla città uno spazio architettonico di pregio di età barocca, un tassello importante del più ampio piano di recupero di Villa Borghese.

Grazie ai fondi PNRR Caput Mundi sono previsti altri importanti interventi di restauro sull’intero sistema costituito dai Giardini Segreti, dall’Uccelliera e dal Casino della Meridiana. Il Giardino delle Erme, così recuperato, è aperto e visitabile tutti i giorni dal 27 giugno 2024 dalle ore 8 alle 19.

CENNI STORICI
Il Giardino delle Erme o IV Giardino Segreto, fa parte del complesso dei cosiddetti “Giardini Segreti”, adiacenti il Casino Nobile, residenza suburbana del cardinale Scipione Borghese, realizzati nel corso del XVII secolo per l’esposizione di fiori rari ed esotici. 

All’ingresso sud del IV Giardino, detto anche “Giardino della Coltivazione”, perché utilizzato come vivaio delle piante esposte negli altri tre, venne realizzato alla fine del XVII secolo, su progetto degli architetti Carlo Rainaldi e Tommaso Mattei, un monumentale emiciclo d’accesso, la cosiddetta “Esedra dei Draghi”, così denominata per la presenza dei draghi, simbolo araldico dei Borghese. 

Tra 1900 il 1919 quello che all’epoca era comunemente denominato come il “Giardino delle Erme” per l’inserimento nel corso del XIX secolo di alcune erme maschili di epoca romana, insieme ad altri elementi di arredo, venne ulteriormente trasformato nella sua veste definitiva. 

Entro il 1913 venne, infatti, inserita al centro del giardino, con funzione di fondale prospettico, un’elegante fontana, costituita da un bacino superiore in marmo lunense, di epoca romana, poggiante su plinto moderno, provenienti dai depositi comunali e in precedenza appartenenti a una fontana demolita non ancora individuata. Nel 1919 in occasione della realizzazione, su progetto dell’architetto Raffaele de Vico, della monumentale balaustrata di coronamento del muro di sostruzione lungo il lato orientale del giardino, la fontana venne modificata aggiungendo un bacino parzialmente interrato di forma circolare ancora oggi esistente.

IL RESTAURO
Gli interventi sul monumentale portale d’ingresso hanno consentito il pieno recupero degli intonaci e delle tinteggiature originali e il ripristino del ricco apparato decorativo in stucco, costituito dalle cornici, dalle nicchie ovali ospitanti copie di busti romani e dalle sfere di travertino che impreziosiscono l’attico insieme ai due draghi araldici, oltre al recupero del cancello seicentesco.

Sono stati utilizzati materiali speciali, compatibili con quelli originali; particolare attenzione è stata posta per l’integrazione delle coperture in cotto realizzata con mattoni di analogo impasto e tipologia di quelli seicenteschi.

La preziosa fontana, in marmo lunense, di epoca romana, posta al centro del giardino, è stata liberata da spessi strati di calcare e concrezioni, riportando alla luce la superficie marmorea originale. Il ripristino dell’impianto di alimentazione e scarico dell’acqua ha poi permesso di riattivarne il funzionamento dopo anni di inattività. L’area infine è stata dotata di un nuovo impianto di illuminazione artistica.

I LAVORI E I COSTI
I lavori, della durata di circa quattro mesi, promossi dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale ed eseguiti sotto la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, sono stati realizzati grazie a una donazione di prestazioni della società IZI S.p.a., per un importo complessivo di 100 mila euro, oltre alla direzione lavori e all’adeguamento funzionale degli impianti. Si tratta di una nuova procedura di elargizione, adottata dall’amministrazione per la prima volta, un accordo tra pubblico e privato che può essere replicato per il recupero dei beni architettonici e la riqualificazione delle aree verdi del patrimonio cittadino.

C.S.m.
Comunicato stampa del 26 giugno 2024
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