Alla Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini, la mostra sul pittore (e sul fratello), attivo nella Milano di Grubicy e Tosi.

La mostra ripercorre la formazione e l’attività artistica di Gian Maria Rastellini (1869–1927) e del fratello Gian Battista Rastellini (1860–1926) anch’egli pittore e decoratore, originari di Buttogno. Tra i due, a distinguersi particolarmente nel mondo dell’arte è stato Gian Maria, mentre Gian Battista si è dedicato soprattutto al restauro; pertanto l’esposizione si focalizza principalmente sul primo, pur riservando uno spazio anche alle nature morte e ai ritratti eseguiti dal fratello.

A Santa Maria Maggiore in Valle Vigezzo, la Fondazione Rossetti Valentini presenta una nuova iniziativa dedicata a due allievi del maestro vigezzino Enrico Cavalli (cui era stata dedicata un’antologica lo scorso anno): la mostra “Gian Maria Rastellini nella Milano di Grubicy e Tosi”, dal 30 giugno al 3 novembre 2024 (ingresso a contribuzione responsabile).

LA MOSTRA NEL DETTAGLIO
Il percorso espositivo, a cura di Lorella Giudici e Elisabetta Staudacher.  è diviso in cinque sezioni.

La formazione. Dalla Val Vigezzo a Brera
Dopo i primi insegnamenti artistici ricevuti assieme al fratello Gian Battista da Carlo Giuseppe Cavalli e dal figlio Enrico, alla scuola Rossetti Valentini di Santa Maria Maggiore, il giovane Gian Maria perfeziona la sua preparazione pittorica presso l’Accademia di Belle Arti di Milano, città in cui vive e lavora fino alla sua scomparsa. I lavori degli anni formativi, di collezione della Fondazione Rossetti Valentini, sono accostati a quelli di Carlo Fornara e Giambattista Ciolina, compagni alla scuola di Santa Maria.

Il Sogno: Nana, la modella prediletta
Illustra il legame di Gian Maria con la sua famiglia e in particolare con la sorella, protagonista del capolavoro assoluto del pittore, esposto nel 1891 alla prima triennale di Brera a Milano e, nel 1913, alla mostra internazionale di Monaco di Baviera dove vinse una medaglia d’oro. Il quadro, affiancato da una seconda versione della Collezione Poscio, ritorna ad essere visibile al pubblico dopo più di un secolo. Caterina, detta Nana, è ritratta anche in frammenti di quotidianità come nei dipinti Il nido, presentato alla Permanente nel 1889, La culla, esposto alla Famiglia Artistica di Milano nel 1893, e Sotto la pergola.

I paesaggi vigezzini tra realtà e ricordo
I luoghi della giovinezza con cui il pittore mantenne sempre un legame molto forte. L’amore per la casa natìa di Buttogno, i luoghi della sua infanzia e la natura della sua valle spinsero Rastellini a mantenere un rapporto con gli amici di sempre, in particolare con Carlo Fornara e con Giambattista Ciolina a cui, fin dai primi anni del soggiorno milanese, scrisse lunghe lettere ricche di consigli tecnici sulla pittura e di commenti sul clima artistico milanese sempre in fermento. In mostra ci sono alcuni ritratti di persone della valle (La pisolotta, Il figlio del giardiniere), impressioni di paesaggi, oltre che scene di vita quotidiana, come Vita umile, del Museo del Paesaggio di Verbania.

La Milano di Grubicy e Tosi
La quarta sezione, che dà il titolo alla mostra, racconta della vita milanese, dove Gian Maria condivide con il fratello Gian Battista la casa e lo studio in via Monforte. Qui l’artista si afferma come ritrattista della borghesia lombarda, mettendo in atto al meglio gli insegnamenti dell’amato maestro Enrico Cavalli. A Milano frequenta Arturo Tosi con cui trascorre lunghi soggiorni anche a Rovetta, in Valseriana, e stringe rapporti con il comune amico Vittore Grubicy e con altri pittori, tra cui Eugenio Gignous e Leonardo Bazzaro. In mostra c’è il quadro di Grubicy, Il carretto, 1887, con dedica dell’autore all’amico Gian Maria. Ai ritratti degli abitanti della Valle si affiancano quelli di personaggi dell’alta borghesia e della nobiltà lombarde, come quello di Bice Borghi Amman e della marchesa Teresa Visconti.

Le marine liguri
Altra tappa fondamentale nella vita dell’artista è quella ligure. La raffigurazione del vero di cui, fin dai primi anni della sua attività, Gian Maria subisce il fascino, si ritrova non solo nei suoi quadretti montani, ma anche nelle vedute di mare realizzate in Liguria. Il legame fortissimo con la prima figlia Maddalena, detta Nene, nata nel 1906, lo spinge infatti a trovarle, durante la prima guerra mondiale, una sistemazione adeguata nei dintorni di Genova. Sturla, Nervi, Quarto sono i luoghi in cui Rastellini vive gli anni del conflitto bellico, immergendosi nell’osservazione del mare, dei suoi colori cangianti che tanto hanno attratto Enrico Cavalli.

E ANCORA, IN MOSTRA…
L’esposizione è arricchita da numerosi documenti, registri scolastici, lettere, cartoline, oggetti personali e da due album fotografici realizzati da Emilio Sommariva. Al noto fotografo milanese, solito ad andare in villeggiatura in valle, la famiglia Rastellini commissiona diverse campagne fotografiche delle opere di Gian Maria, di Gian Battista e di Adolphe Monticelli, di cui i Rastellini ereditano la passione collezionistica da Cavalli, tanto da allestire una pinacoteca, ora non più esistente, nella casa di famiglia di Buttogno.

Per la realizzazione della mostra sono stati scandagliati non solo gli archivi di famiglia ma anche quelli del Mart di Rovereto (fondo Grubicy), dell’Accademia di Brera, della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, oltre a quelli di Fornara e Tosi. La consistente documentazione rintracciata ha permesso di ricostruire una cronologia puntuale di Gian Maria e della famiglia Rastellini che verrà pubblicata in un catalogo, edito dalle Belle Arti Vigezzo, con le immagini di tutte le opere esposte, alcune lettere inedite e i testi critici delle curatrici Lorella Giudici e Elisabetta Staudacher.

CREDITI
La mostra è organizzata dalla Fondazione Rossetti Valentini, in collaborazione con il Comune di Santa Maria Maggiore, Fondazione Compagnia San Paolo, Fondazione Comunitaria del VCO Ente Filantropico, Museo dell’Emigrazione Vigezzina nel Mondo, Distretto Turistico dei Laghi, Monti e Valli d’Ossola e SSIF Società Subalpina di Imprese Ferroviarie SSIF in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita, con il patrocinio di AICA Italia (Associazione Internazionale Critici d’Arte), della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano, della Fondazione Ciolina, della Collezione Poscio e di Asilo Bianco con il supporto dell’Archivio Rastellini, Big Ciaccio Arte e Gruppo Folkloristico Valle Vigezzo.

C.S.m.
Fonte: comunicato stampa di giugno 2024
Crediti fotografici: Marco De Bernardi 

GIAN MARIA RASTELLINI NELLA MILANO DI GRUBICY E TOSI
30 giugno – 3 novembre 2024
Ingresso a contribuzione responsabile

Fondazione Scuola di Belle Arti “Rossetti Valentini”
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