Di Barbara Baroni. MantovaMusica: Uno spaccato su jazz, latin e pop che si fondono con fantasia.

Si sta svolgendo la Stagione MM “Le bellezze ritrovate” con interessanti contaminazioni stilistiche e varietà di programmi, che suscitano emozioni legate anche alla poesia ed alla parola (in particolare in piazza Leon Battista Alberti). Si è invece tenuto nel suggestivo Cortile di Palazzo D’Arco il concerto “Latin-jazz and pop songs” con Maurizio di Fulvio alla chitarra, valentissimo strumentista e compositore, leader del rinomato Quartetto che porta il suo nome; Alessia Martegiani voce profonda e versatile attenta alla poetica degli affetti; Ivano Sabatini, contrabbasso preparatissimo; Davide Marconi capace di evocare un gusto particolare e argentato con percussioni e batteria pronti a creare atmosfera con gli altri.

L’ampio e variegato programma, tratto da un vastissimo repertorio, prevedeva di Antonio Carlos Jobim Retrato em branco e preto, una bella canzone brasiliana. Seguiva il suggestivo Fragile di Sting inserita come colonna sonora di un importante documentario. Si continuava con la giovane autrice messicana Consuelo Velazquez in una versione della celebre Bésame mucho (1940) dall’intensa passionalità. 

Ecco poi musica italiana di Domenico Bolognese, La palummella attinta a un’aria lirica e ispirata a Massimo Ranieri. Una danza evocativa dello stesso chitarrista Maurizio Di Fulvio Samba, dedicata al precedente autore Jobim. In italiano Vento e polvere parla del mare e delle stagioni. Di Paulinho Nogueira, Bachianinha, splendida musica per la parte della chitarra e del grande Steve Wonder Isn’t she lovely scritta, per il compleanno della figlia, in inglese con elementi latini.

Poi, di Armando “Chick” Corea, Armando’s Rhumba, uno dei suoi brani più conosciuti, vero capolavoro, danza piena di energia. Ancora “belcanto” con Eduardo Di Capua I te vurria vasà, trascinante caposaldo della canzonetta napoletana. Infine di Dizzy Gillespie Night in Tunisia (vocalizzi) noto come “Interlude”, accanto ad Astor Piazzolla con lo splendido Oblivion tango nuevo riflessivo, nella versione francese lanciata da Milva, ed a Zequinha Abreu con il vivace Tico tico, che narra il racconto di un uccello posatosi sul mais.

Uno spaccato sul jazz e la musica latina e pop che si intrecciano, si accostano formano uno stile fusion e si uniscono a standard di latin jazz e pop songs. I musicisti con forza innovativa e fantasia e descrivono in particolare il genere della canzonetta amorosa, il romanticismo e l’evoluzione della danza.

Molti applausi dal folto pubblico e il bis “Canzone brasiliana del sogno”, una cifra univoca dello stile brasiliano adottato nell’estetica musicale dal gruppo.

Di Barbara Baroni
Visto a Mantova, per MantovaMusica, il 27 luglio 2024
Foto: Guido Mario Pavesi