Di Barbara Baroni. MantovaMusica: un variegato quadro sonoro presentato dal duo con sonorità argentea e ricca di effetti.
Atmosfere magiche, ancora tango appassionata voce dell’anima e inoltre colonne sonore rinomate nel concerto tenutosi a Mantova, presso le suggestive Pescherie o Loggia di Giulio Romano del 1536, nel colonnato vista Rio che si raggiunge scendendo dal caratteristico bugnato giuliesco manierista di colui che fu anche architetto di Palazzo Te.
Si è esibito il valente e noto duo di pluripremiati Samuele Di Federico (che ha sonato spesso diretto da Riccardo Muti) clarinetto dal timbro lucido e pittorico e Francesco Guicciardi fisarmonica brillante, nell’ambito di MantovaMusica “Le bellezze ritrovate”, grazie alla collaborazione con Fondazione Le Pescherie. Si è dimostrato un bell’ensemble dalla sonorità argentea e ricca di effetti, dal contrasto e amalgama sonori veramente ricercati e coinvolgenti ed evocativi, un binomio artistico che sublima le note con il timbro.
Il Duo ha presentato un programma molto curato che prevedeva di Astor Piazzolla i famosi Histoire du Tango (1985-86)che narra a puntate l’evoluzione della danza, raccontandone la storia e diffusione. La Suite (1985) è formata da quattro brani, immagini di anni diversi (Bordel 1900, danza mossa con ripetizioni, Café 1930, melodie da ascoltare scuro e grave, Nightclub 1960 avvicinamento al Jazz e agli elementi musicali particolari del Tango nuevo e Concerto d’oggi, che si rifà a Bartók e Stravinsky) di cui sono stati scelti ed eseguiti solo i primi tre, in origine per flauto e chitarra (poi anche per violino).
Il Duo passava da questo excursus storico, specchio della biografia e del percorso artistico del maestro, ad Oblivion dolce oblio ispirato a Stravinsky e Libertango (da Libertad e Tango, presente nella colonna sonora del film Frantic di Roman Polansky), interpretati con intensa partecipazione, restituendo le figure del ballo o del canto coi ritmi vorticosi.
La serata proseguiva con Richard Galliano (1950), ritmato e poi pensoso ed infine focoso con un tema affettuoso, Tango pur Claude, pezzo di transizione latino-jazzistico (influenzato dal trombettista Clifford Brown), altro momento ricco di emozioni.
Abbiamo poi ascoltato un pezzo contemporaneo raro “Tarì”, molto mosso legato alla musica tzigana con variazioni dal clima popolaresco, di Mario Milani (1960), docente di fisarmonica al Conservatorio di Mantova, fisarmonicista e compositore assai interessante e conosciuto: ha fatto parte fra l’altro del prestigioso Quartetto di fisarmoniche “H. Brehme” di Stresa e dell’Orchestra Filarmonica di Mantova.
Al centro del concerto, brani da colonne sonore di Ennio Morricone (trascritti da Michele Mangani) con la parte dedicata a “Morricone’s Movies”: tra cui la “preghiera” da Veni Creator Spiritus Gabriel’s oboe (The Mission), L’estasi dell’oro, Per un pugno di dollari, C’era una volta il west, Playing love (Leggenda del pianista sull’oceano, particolarmente ben eseguita) e per concludere in bellezza gli struggenti temi da Nuovo cinema Paradiso. La trascrizione di un repertorio nostalgico e filmico e la composizione contemporanea e virtuosistica “Tarì” si stagliavano in un magnifico quadro sonoro, compiuto dal bis Un americano a Parigi di Gershwin.
Recensione di Barbara Baroni
Visto a Mantova l’8 agosto 2024, per MantovaMusica
Foto BB