Di Barbara Baroni. MantovaMusica: Omaggio a Puccini di Italian Harmonists, quintetto di voci maschili armonizzate.  

Nella chiara Notte di San Lorenzo, un concerto dal titolo particolare e ironico, déco; “Donne e motori, son gioie e tenori…”  il moderno sguardo alla musica di Giacomo Puccini con Italian Harmonists – Le voci della scala (nome ispirato al vecchio film Comedian Harmonists). Il gruppo è formato dai tenori Andrea Semeraro, Giorgio Tiboni, Luca di Gioia, Michele Mauro, e dal basso Sandro Chiri, voci interessanti e, come maestro accompagnatore al pianoforte e arrangiatore, Jader Costa.  

Nell’ambito di MantovaMusica Le Bellezze ritrovate, in piazza Leon Battista Alberti a Mantova, il gruppo ha proposto una serata tutta dedicata a Giacomo Puccini in poesia e musica, ed ha alternato spiegazioni di elementi biografici (tratti dall’epistolario) legati ai tanti amori del maestro, con arie operistiche e canzoni. Inoltre ha creato trascrizioni e armonizzazioni originali e nuove per la serata. Nel 2024 ricorre infatti il Centenario della morte di Puccini, onorato dal gruppo attraverso le sue passioni: eterno femminino celebrato con figure d’opera, relazioni con la parte del tenore come personaggio per antonomasia “amoroso”.

Poi motori in evoluzione (che ci hanno ricordato il pilota mantovano Nuvolari) simbolo della bella vita, dell’inquietudine e delle scienze: Puccini possedeva circa 14 macchine pregiate tra cui l’Isotta Fraschini, la Bouton e la Lancia che produsse per lui il primo fuoristrada. Amava la velocità e l’innovazione, infatti inventò due strumenti musicali: l’arpa con carta dietro il palcoscenico e la cassa armonica con suoni metallici.

Il progetto d’un quintetto di voci maschili accompagnate dal pianoforte è nato nel 2003 da un’idea del tenore Andrea Semeraro voce possente; sulle orme dei berlinesi “Comedian Harmonists” (gruppo tedesco vocale degli anni ‘30 di successo ma finito per le leggi razziali). Si è unito a bravissimi colleghi del Teatro alla Scala: ampliano il proprio repertorio con belle canzoni italiane radiofoniche armonizzate e partecipano ai Concerti del Quirinale; nel 2013 ricevono la medaglia d’argento della Regione Lombardia. Nel 2016-17 esce il pregiato disco Classicheggiando con dieci brani vari che li porta ad approdare alla lirica e liederistica. Sono riconosciuti per il ritmo sincopato, per le novità nelle trascrizioni: i cantori portano avanti uno stile personale con un’eccezionale estensione per un gruppo unico in Italia e legato alla canzone ed alla cultura operistica.

I cantanti hanno proposto due commoventi pagine “Sogno” e “Morire”, e al centro “Il sole” poi dalla Rondine ripresa da Gershwin e ispirata a Traviata di Giuseppe Verdi, La fanciulla del West legata al sentimento per l’emigrazione vissuta dal fratello e Butterfly a cui Giovanni Pascoli dedicò dopo l’iniziale insuccesso una poesia filastrocca sulla farfalla che vola.

Il più grande successo giovanile di Giacomo Puccini, Manon, da cui “Donna non vidi mai”, con una nuova trascrizione interamente formata da vocalizzi, tipici dei gruppi vocali, con ampia estensione e influsso wagneriano. Si è distinta per profondità Bohème, a cui Puccini aveva dedicato un omonimo club con gli amici, con “Vecchia zimarra” e “Che gelida manina”.  Pieno di tensione “Recondita armonia”, prima aria da Tosca.

Il concerto vocale era sostenuto da un fondale pianistico ritmato sempre capace di suscitare entusiasmo. È finito con la principessa Turandot, i ministri Ping Pong e Pang e come bis “Nessun dorma” in una nuova e romantica veste corale. Uno spaccato-omaggio all’opera pucciniana che ha trascinato il pubblico insieme alla parte romanzata.                                                    

Report di Barbara Baroni
Visto a Mantova in piazza Leon Battista Alberti, per MantovaMusica, il 10 agosto 2024
Foto Guido Mario Pavesi