Tazio Nuvolari ricordato nel 71° dalla morte. Nasce la digital card ‘Nivola forever in the road’ dedicata al leggendario pilota.

Era l’11 agosto 1953 quando Tazio Nuvolari, l’indimenticabile asso della moto e dell’auto, si spense nella casa di via delle Rimembranze, a Mantova.

Settantun anni dopo, l’Automobile Club Mantova e il Museo Tazio Nuvolari, con la partecipazione del Comune di Mantova, hanno ricordato l’anniversario della sua scomparsa, deponendo una corona di alloro sul monumento che si trova in Largo Pradella.

Alla cerimonia dell’11 agosto sono intervenuti il presidente del consiglio comunale Massimo Allegretti insieme al vicepresidente dell’Automobile Club Mantova Enrico Marocchi e ad altri rappresentanti del Museo Tazio Nuvolari e di altri club. Erano presenti anche diversi agenti della Polizia Locale. Vicino al gruppo di persone che hanno assistito all’evento c’erano anche due auto d’epoca.

NIVOLA FOREVER
Durante la cerimonia è stata consegnata ai presenti la digital card “Nivola forever on the road”, con contenuti speciali dedicati a Tazio Nuvolari, realizzata dall’Automobile Club Mantova con la collaborazione del partner Global Media. Mentre per l’occasione ha fatto orario continuato d’apertura il Museo Tazio Nuvolari, che si trova a Mantova in via Nazario Sauro, angolo via Giulio Romano.

TAZIO NUVOLARI
Nuvolari nacque a Castel d’Ario (Mantova) il 16 novembre 1892, figlio di agiati proprietari terrieri. Iniziò la sua carriera di pilota sportivo nel 1920.

Fu la prima guerra mondiale a ritardare il suo esordio nelle corse, che avvenne soltanto a 28 anni, dopo aver ottenuto la licenza di corridore motociclista. Ed è proprio correndo in moto che raggiunse rapidamente una vasta popolarità.

Nel 1924 fu Campione d’Italia delle 500 con la Norton e nel 1926 con la Bianchi 350, la leggendaria “Freccia Celeste” con la quale vinse tutto ciò che c’era da vincere. Diventò così il campionissimo delle due ruote, ma gli rimase l’auto nel cuore. Nel 1927 la sua scelta era fatta: avrebbe corso in auto ma senza rinunciare del tutto alla moto, che lasciò a fine 1930. Nell’inverno tra il 1927 e 1928 fondò a Mantova la Scuderia Nuvolari e corrse su Bugatti con sorte alterna. Nel 1930 l’Alfa Romeo gli offrì una macchina ufficiale, una 6C 1750 GS, per la Mille Miglia. Tazio fece impazzire mezza Italia.

Vinse la grande corsa e fu il primo pilota a percorrere i 1600 chilometri del tracciato a oltre 100 di media. Da quel momento il “Mantovano volante” costruì, gara dopo gara, la sua leggenda di pilota invincibile.

Con le Alfa raccolse una serie strepitosa di vittorie nelle competizioni più importanti. Per citarne solo alcune: la Targa Florio (1931,1932), la Coppa Ciano (1931,1932,1935,1936), di nuovo la Mille Miglia (1933), il Gran Premio di Monaco (1932), il Gran Premio d’Italia (1931,1932,1938), la 24 Ore di Le Mans (1933), il Tourist Trophy (1930 e 1933), il Gran Premio di Pau (1935).

Ma il suo capolavoro lo realizzò sulla pista del Nurburgring, dove il 28 luglio 1935 si disputò il Gran Premio di Germania. I tedeschi ne erano certi: le Mercedes e le Auto Union avrebbero stracciato gli italiani.

Ma Nuvolari li sorprese: con la sua vecchia e stanca Alfa Romeo Tipo B P3, dopo una spettacolare rimonta, superò la Mercedes di Manfred Von Brauchitsch poco prima del traguardo. L’Italia intera impazzì per lui e perfino gli americani ne fecero un eroe quando conquistò nel 1936 sul Circuito di Roosevelt Field, la prestigiosa Coppa Vanderbilt. I tedeschi fecero di più: gli offrirono di correre per la Auto Union, vettura su cui Nuvolari ottenne altri successi memorabili i Gran Premi d’Italia e di Donington del 1938 e quello di Jugoslavia del 1939.

La guerra interruppe la sua carriera. Alla ripresa, venne dato per spacciato ma lui, stanco e invecchiato, non smise di gareggiare e, anche se ormai ultracinquantenne, raccolse le sue ultime vittorie. Passarono poco più di tre anni dall’ultima competizione e quello che Ferdinand Porsche aveva definito «il più grande pilota del passato, del presente e del futuro» tagliò il suo ultimo traguardo alle 6 del mattino dell’11 agosto 1953.

Nel corso della sua lunga vita sportiva Nuvolari ha partecipato a non meno di 340 competizioni, 127 in motocicletta e 213 in automobile, conquistando 91 vittorie assolute e 70 di classe e facendo registrare 101 volte il giro più veloce. È stato due volte Campione d’Europa (una in moto ed una in auto), 7 volte campione d’Italia (2 in moto e 5 in auto) ed ha conquistato 5 primati internazionali di velocità, stabilendo nel 1935 il record sul miglio lanciato a 323,125 Km orari. È stato anche coinvolto in numerosi gravi incidenti, riportando ferite e fratture in tutto il corpo. Ha rischiato di morire bruciato vivo nel rogo della sua macchina o di rimanere schiacciato. Ma nulla lo ha mai fermato. Le sue imprese hanno fatto di lui una leggenda.

C.S.m.
Comunicato stampa e immagini: Ufficio Stampa Comune di Mantova, 11 agosto 2024
Immagine di copertina tratta dalla pagina Facebook del Museo

MUSEO TAZIO NUVOLARI
La leggenda del “Mantovano Volante” rivive nel Museo Tazio Nuvolari che raccoglie il lascito del grande campione oggi custodito e promosso da Automobile Club Mantova.
Attraverso le raccolte di immagini, di memorabilia, di contributi audiovisivi e trofei il Museo racconta la vita straordinaria del «più grande pilota del passato, del presente e del futuro».
La visita del Museo Tazio Nuvolari è un autentico viaggio nel tempo che permette di riscoprire una delle più emozionanti e incredibili storie umane e sportive del Novecento.

(Testo tratto dal sito del Museo)

Museo Tazio Nuvolari
via Giulio Romano (angolo via Nazario Sauro) – 46100 Mantova
Tel. 0376 325691
info@tazionuvolari.it
www.tazionuvolari.it
https://www.facebook.com/museotazionuvolari/

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