Lido di Venezia: 81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Iscritti 4138 titoli. Leoni d’Oro al regista Peter Weir e all’attrice Sigourney Weaver.

 “La Mostra (si legge nel sito) si propone di favorire la conoscenza e la diffusione del cinema internazionale in tutte le sue forme di arte, spettacolo e industria, in uno spirito di libertà e di dialogo. Una sezione è dedicata alla valorizzazione di operazioni di restauro di film classici per contribuire a una migliore conoscenza della storia del cinema, in particolare a vantaggio del pubblico dei giovani”.

Organizzata dalla Biennale di Venezia, l’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, diretta da Alberto Barbera, si tiene al Lido di Venezia dal 28 agosto al 7 settembre 2024 (preapertura il 27). La Mostra è riconosciuta ufficialmente dalla FIAPF (Federazione Internazionale delle Associazioni di Produttori Cinematografici).

FILM
La selezione ufficiale comprende le sezioni Venezia 81, Fuori Concorso, Orizzonti, Orizzonti Extra, Biennale College Cinema, Venezia Classici.

Le sezioni autonome e parallele, organizzate autonomamente secondo un proprio regolamento, comprendono la Settimana Internazionale della Critica e le Giornate degli Autori.

GIURIE E PREMI
Sono cinque le giurie di quest’anno. I premi ufficiali saranno assegnati sabato 7 settembre 2024 nel corso della Cerimonia di premiazione.

LA 81. MOSTRA IN NUMERI
I Paesi rappresentati sono 58 e sono iscritti 4138 titoli di cui: 1967 lungometraggi (206 italiani); 2171 cortometraggi (190 italiani).

I nuovi lungometraggi della Selezione Ufficiale sono 85:
21 nella sezione Venezia 81 (Concorso); 23nella sezione Fuori Concorso (di cui 11 documentari e 12 film di finzione); 19 nella sezione Orizzonti; 9 nella sezione Orizzonti Extra; 9 nella sezione Venezia Classici – Documentari sul cinema; 4 nella sezione Biennale College – Cinema

I cortometraggi sono 17: 14 nella sezione Orizzonti – Corti; 2 nella sezione Fuori Concorso – Fiction; 1 in Fuori Concorso – Proiezioni Speciali.

Le serie TV sono 5: 4 nella sezione Fuori Concorso – Series; 1 in Fuori Concorso – Proiezioni Speciali

Venezia Classici: 18 lungometraggi restaurati.

Le opere di Venice Immersive sono 63: 26 nella sezione In Concorso; 10 nella sezione Best of Experiences – Fuori Concorso; 20 nella sezione Best of Worlds – Fuori Concorso; 7 nella sezione Biennale College Cinema – Immersive – Fuori Concorso.

UN ELEFANTE IN LAGUNA
Lorenzo Mattotti firma l’immagine del manifesto ufficiale, ed è autore anche della sigla.

PREAPERTURA
L’oro di Napoli (1954) di Vittorio De Sica è il film di Preapertura della 81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, in occasione dei 50 anni dalla scomparsa del grande regista e dei 70 anni del film.

L’oro di Napoli, che rientra nel programma di Venezia Classici, viene presentato il 27 agosto inSala Darsena al Lido di Venezia, alle ore 21.00,in prima mondiale nella versione restaurata digitale 4K a cura diCinecittà per iniziativa della Filmauro Srl di Aurelio e Luigi De Laurentiis,a partire dal negativo scena 35mm e dal negativo colonne ottiche 35mm mono, econ la supervisione artistica di Andrea De Sica.

Suddiviso in sei episodi tratti dall’omonima raccolta di racconti di Giuseppe Marotta, sceneggiato insieme al regista da Cesare Zavattini e prodotto da Carlo Ponti e Dino De Laurentiis, il film racconta alcune delle tante facce di Napoli: Il guappo, Pizze a credito, Il funeralino, I giocatori, Teresa e Il professore. Presentato in concorso a Cannes nel 1955, venne premiato ai Nastri d’argento per la miglior attrice a Silvana Mangano e per il miglior attore a Paolo Stoppa e selezionato fra i 100 film italiani da salvare.

«L’oro di Napoli – ricordava Martin Scorsese – a New York era trasmesso a quei tempi in televisione, e tutti nel quartiere lo rivedevano ogni volta e lo amavano molto. […]  È un film che offre una meravigliosa gamma di stili comici e incorpora qualcosa che apprezzo molto nel cinema italiano: il modo in cui si muove senza sforzo tra la commedia e la tragedia» (My Voyage to Italy, Martin Scorsese, 1999).

Su L’oro di Napoli Carlo Lizzani ha scritto: «De Sica […] realizzerà dal bel libro di Marotta un film dalle alte qualità, pieno anche di pagine ispirate e di momenti degni del miglior De Sica. Il funerale del bambino (tagliato nella versione presentata al pubblico) e quel gioiello che è la partita a carte tra De Sica stesso in veste d’attore e il bambino, potrebbero figurare degnamente in un’antologia del cinema italiano». (Storia del cinema italiano, Parenti, Firenze, 1961).

LE SERATE DI APERTURA E CHIUSURA
L’attrice Sveva Alviti aprirà l’81. Mostra nella serata di mercoledì 28 agosto 2024, sul palco della Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido) in occasione della cerimonia di inaugurazione, e guiderà la cerimonia di chiusura sabato 7 settembre, in occasione della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali dell’81. Mostra.

Nata a Roma,Sveva Alviti inizia precocemente a studiare recitazione con alcuni tra i migliori insegnanti americani, tra cui la celebre coach Susan Batson, parallelamente a una carriera da modella che la porta presto a New York. Nel 2009 debutta a Broadway come protagonista di uno spettacolo teatrale e nel 2011 partecipa alla 68. edizione della Mostra di Venezia con un cortometraggio. Dopo diverse esperienze cinematografiche e teatrali, la consacrazione arriva nel 2017 con Dalida, il biopic di Lisa Azuelos sulla celebre icona francese, che le è valso la nomination come miglior attrice emergente ai Cesar 2018 e che ha avuto un grande successo in Francia (in testa al box office per settimane) e in Italia, dove è stato trasmesso come evento speciale in prima tv assoluta su Rai 1. Segue una fitta attività cinematografica, che le porterà il premio Kinéo come Guest Star a Venezia nel 2019 e, tre anni dopo, il premio come miglior interprete al Rome Independent Film Festival. Nel 2023 è protagonista di Entres les Vagues di Anaïs Volpé, presentato al Festival di Cannes nella sezione Quinzaine des Cinéastes e vincitore di numerosi premi in tutta la Francia.

Dal 15 settembre andrà in onda la seconda stagione di Nudes, prodotta da Rai Fiction, e nell’autunno 2024 prenderà parte a un progetto americano che parlerà della tematica del MeToo dal titolo The other side of Fame. L’attrice si appresta a iniziare le riprese di Walking Through the fire, suo esordio alla regia per un documentario.

IL REGISTA PETER WEIR E L’ATTRICE SIGOURNEY WEAVER LEONI D’ORO ALLA CARRIERA
Sono stati attribuiti al regista e sceneggiatore australiano Peter Weir e all’attrice americana Sigourney Weaver i Leoni d’oro alla carriera della 81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra, Alberto Barbera.

«La Mostra del Cinema di Venezia e il suo Leone d’Oro fanno parte dell’immaginario del nostro mestiere. Essere premiati per il lavoro di una vita come registi, è un grande onore», ha detto, nell’accettare la proposta, Peter Weir (L’attimo fuggente, The Truman Show, Master & Commander).

«Sono davvero onorata di ricevere il Leone d’oro alla carriera dalla Biennale di Venezia.  Questo premio è un privilegio che condivido con tutti i registi e collaboratori con cui ho lavorato nel corso degli anni. Accetto con orgoglio questo riconoscimento, che celebra anche tutti coloro che hanno contribuito a dare vita a questi film» ha dettoSigourney Weaver (Alien, Ghostbusters, Gorilla nella nebbia, Avatar, Il maestro giardiniere) nell’accettare la proposta.

A proposito del riconoscimento a Peter Weir, il Direttore Alberto Barbera ha affermato: «Con soli 13 film realizzati nell’arco di quarant’anni, Peter Weir si è assicurato un posto nel firmamento dei grandi registi del cinema moderno. Alla fine degli anni Settanta, si era affermato come l’autore principale della rinascita del cinema australiano in virtù di due lavori, Le macchine che distrussero Parigi e Picnic ad Hanging Rock, il secondo dei quali acquisterà nel corso degli anni lo statuto di film culto. Il successo internazionale dei due film successivi, Gli anni spezzati e Un anno vissuto pericolosamente, gli aprirono le porte del cinema hollywoodiano, del quale divenne in breve uno dei principali protagonisti, fautore di un cinema in grado di coniugare la riflessione su tematiche personali e l’esigenza di rivolgersi ad un pubblico il più vasto possibile. Pur nella diversità dei soggetti affrontati, non è difficile rinvenire nel suo cinema, insieme audace, rigoroso e spettacolare, la costante di una sensibilità che gli consente di affrontare tematiche eminentemente moderne, come il fascino per la natura e i suoi misteri, la crisi degli adulti nelle società consumiste, le difficoltà dell’educazione dei giovani alla vita, la tentazione dell’isolamento fisico e culturale, ma anche il richiamo degli slanci avventurosi e l’istinto della salutare ribellione. Celebrando il gusto del racconto e l’innato romanticismo, Weir è riuscito nell’impresa di rafforzare il proprio ruolo nell’establishment hollywoodiano pur rimarcando una distanza piuttosto netta con l’industria del cinema americano. Witness – Il testimone, Mosquito Coast, L’attimo fuggente, Fearless – Senza paura, The Truman Show e Master & Commander sono le tappe principali di un percorso artistico che ha saputo conservare la sua integrità di fondo sin dentro il successo commerciale dei film realizzati».

A proposito del riconoscimento a Sigourney Weaver, il direttore Alberto Barbera hadetto: «Ha poche rivali un’attrice del calibro di Sigourney Weaver. Forte di un’importante formazione teatrale, ha conquistato il grande pubblico cinematografico con Alien, di Ridley Scott, diventando in breve una figura emblematica degli anni ’80, nel corso dei quali ha coniato l’immagine di un’eroina senza precedenti per il genere d’azione, capace di reggere vittoriosamente il confronto con i modelli maschili che fino a quel momento avevano dominato nel cinema epico e avventuroso. Non contenta di aver aperto la strada a numerose altre epigone, l’attrice ha proseguito nella ricerca incessante di una propria identità costantemente rimessa in discussione, attraverso scelte che spaziano dal film di genere alla commedia, dal cinema d’autore a quello per bambini, sfuggendo alle etichette che l’avrebbero voluta confinata all’icona vittoriosa del periodo reaganiano. Nel ruolo di autentica collaboratrice piuttosto che di semplice strumento plasmabile dalle mani di un regista, ha contribuito al successo dei film di James Cameron, Paul Schrader, Peter Weir, Michael Apted, Roman Polanski, Ivan Reitman, Mike Nichols, Ang Lee e molti altri, riuscendo ogni volta a imprimere alla propria carismatica presenza il segno indelebile di una figura complessa, talvolta contradditoria, sempre autentica. Dotata di un grande temperamento, capace di muoversi con delicatezza ma senza fragilità, ha imposto un’immagine di donna sicura e determinata, dinamica e tenace, non senza lasciar trapelare, con sfumature sempre diverse, una sensibilità femminile di intenso magnetismo.

Il Leone d’oro alla carriera è il doveroso riconoscimento a una star che ha saputo costruire ponti fra il cinema d’autore più sofisticato e i film che dialogano con il pubblico in forma schietta e originale, senza mai rinunciare a essere se stessa».

ALLA SCENOGRAFA PAOLA COMENCINI IL PREMIO CAMPARI PASSION FOR FILM 2024
La Biennale di Venezia e Campari annunciano che è stato attribuito alla scenografa Paola Comencini (C’è ancora domani, La bestia nel cuore, Romanzo criminale) il premio Campari Passion for Film dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

La consegna del premio a Paola Comencini avrà luogo venerdì 6 settembre in Sala Grande (Palazzo del Cinema), alle 21.30, prima della proiezione Fuori Concorso di Il tempo che ci vuole (Italia/Francia, 110’) di Francesca Comencini con Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano, di cui Paola Comencini è l’autrice delle scenografie.

A proposito del riconoscimento, il Direttore artistico della Mostra Alberto Barbera ha dichiarato: «Nel corso della sua lunga carriera di architetta, scenografa e costumista, Paola Comencini ha dimostrato di possedere una speciale sensibilità nel mettere in evidenza i tratti distintivi di epoche e personaggi, attraversando generi e linguaggi con grande rigore e al contempo inventiva. Un marcato spirito creativo che le consente di interpretare al meglio le storie da portare sullo schermo e valorizzare ogni singolo personaggio all’interno di ambienti e spazi aperti. Un gusto innato alimentato da una straordinaria professionalità l’hanno portata a lavorare con registi assai diversi tra loro per temperamento e stile, a cominciare dal padre Luigi.

Oltre che con le sorelle Cristina e Francesca, ha collaborato con alcuni dei più importanti registi italiani, tra i quali Michelangelo Antonioni, Daniele Luchetti, Riccardo Milani, Michele Placido, Stefano Sollima, Carlo Vanzina, sino al fortunatissimo esordio di Paola Cortellesi di C’è ancora domani (2023), confermandosi definitivamente quale una delle migliori scenografe e costumiste del cinema italiano. Un risultato ottenuto grazie a una costante dedizione e uno studio attento che si è sempre manifestato nella impostazione delle scenografie, nella ricerca dei tessuti, nell’utilizzo anche di semplici oggetti di scena, nella valorizzazione di ogni ambiente. Uno straordinario lavoro di bottega svolto con passione certosina che la colloca tra le eccellenze in ambito internazionale».

AL REGISTA CLAUDE LELOUCH IL PREMIO CARTIER GLORY TO THE FILMMAKER 2024
La Biennale di Venezia e Cartier annunciano che è stato attribuito al grande regista, sceneggiatore e produttore francese Claude Lelouch (Un uomo, una donna, Una donna e una canaglia, La belle histoire) il premio Cartier Glory to the Filmmaker dell’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.

La consegna del premio Cartier Glory to the Filmmaker a Claude Lelouch avrà luogo lunedì 2 settembre in Sala Grande (Palazzo del Cinema), prima della proiezione Fuori Concorso del suo nuovo film, Finalement (Francia, 127’), con Kad Merad, Elsa Zylberstain, Michel Boujenah, Sandrine Bonnaire, Barbara Pravi e Françoise Gillard.

A proposito di questo riconoscimento, il Direttore della Mostra Alberto Barbera afferma: «Claude Lelouch è uno dei maggiori autori del cinema francese, interprete eccellente della sua “qualità” ancorché estraneo alle sue principali correnti, e molto prolifico, avendo diretto oltre sessanta lungometraggi. Cinefilo precoce, autore di corti e video musicali, direttore della fotografia, sceneggiatore, attore e produttore, raggiunge il successo internazionale nel 1966 con il film Un uomo, una donna (Un homme et une femme) vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes e di due Premi Oscar nel 1967, come miglior film straniero e per la migliore sceneggiatura originale. La colonna sonora di Francis Lai diventa refrain leggendario di un’epoca, e Lelouch riesce a segnare in modo indelebile il cinema del suo tempo, soprattutto incontrando il gusto e il favore del pubblico. Autore anomalo e inclassificabile, predilige la contaminazione dei generi (drammi, commedie, polizieschi, film d’avventura e western, fantascienza e musical, film di guerra e d’ambientazione storica), le cui convenzioni non esita a scompaginare ricorrendo a strutture narrative e temporali irrituali.

Restano indimenticabili alcuni suoi successi come L’avventura è l’avventura (L’aventure, c’est l’aventure, 1972), Una donna e una canaglia (La bonne année, 1973), Una vita non basta (Itinéraire d’un enfant gâté, 1988), La belle histoire (1991), modelli di un cinema stilisticamente sofisticato, sensibile ai temi melodrammatici e alla commedia corale, dalla proverbiale capacità affabulatoria. E tecnicamente all’avanguardia: il cortometraggio L’appuntamento (C’etait un rendez-vous, 1976), 9 minuti di piano sequenza in steadicam sfrecciando su una Mercedes per Parigi, resta un punto di riferimento per chiunque abbia con la macchina da presa un rapporto “fisico”. In oltre 60 anni di attività, Claude Lelouch ha saputo creare con attori e attrici di eccezionale talento – da Anouk Aimée a Jean-Louis Trintignant, da Françoise Fabian a Lino Ventura, da Belmondo a Fabrice Luchini – la geografia moderna di un cinema dei sentimenti».

INCONTRI, PRESENTAZIONI, EVENTI SPECIALI
Nell’ambito del Venice Production Bridge, si svolgono diversi importanti incontri, convegni e presentazioni.Dal 2016, l’iniziativa offre opportunità di incontri e networking per tutte le categorie di professionisti coinvolti nella realizzazione di opere cinematografiche.

Il Venice Production Bridge si tiene presso l’Hotel Excelsior (29 agosto – 6 settembre), 3° piano, al Lido di Venezia, e nella Venice Immersive Island per tutte le attività immersive (isola del Lazzaretto Vecchio). Una selezione di panel ed eventi sarà registrata e resa disponibile per la visione in differita sul VPB Live Channel Archive.

Per il terzo anno il Venice Production Bridge organizzerà il Venice Immersive Market presso l’isola del Lazzaretto Vecchio (Venice Immersive Island).

FINAL CUT IN VENICE
Domenica 1 settembre e lunedi 2 settembre dalle ore 9:30,Palazzo del Cinema, Sala Pasinetti, proiezioni dei 7 film selezionati per il programma Final Cut in Venice. La dodicesima edizione di questo programma presenta una selezione di sette film (incluso un film Focus on Wallonia-Brussels) provenienti da paesi africani e da Giordania, Iraq, Libano, Palestina e Siria www.veniceproductionbridge.org

M.F.C.
Agosto 2024

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