Di Barbara Baroni. MantovaMusica: concerto del pianista che vanta il più alto numero di download e streaming sul web.

Il pianista e compositore Maurizio Mastrini inizia a sonare giocosamente da bimbo di otto anni sostenuto dal padre artigiano. Frequenta e si diploma al Conservatorio di Perugia e poi studia col maestro Vincenzo Vitale a Napoli. Pubblica molti dischi, collabora con la radio e la televisione; propone Beethoven Scarlatti, Chopin, Liszt e Brahms ma soprattutto Schumann (Fantasia in Do per il progetto Allorto di dischi storici) e altri Autori. Comincia ad eseguire anche le sue composizioni, avendo grande successo, gratificato dopo anni difficili, suonando i pezzi celebri a rovescio: durante la serata ha eseguito Per Elisa di Beethoven a rovescio, ed una sua musica celebre. Comincia a esibirsi solo con le sue composizioni ed è definito dalla critica «un grande tecnico con una sensibilità sopraffina». È anche direttore d’orchestra, vincitore di premi internazionali, protagonista di tournée in tutto il mondo, docente e divulgatore.

Questo concerto mantovano, nello splendore di piazza Leon Battista Alberti, era il 900° in dieci anni. Il maestro Maurizio Maestrini, al pianoforte, era accompagnato da un trio d’archi meraviglioso: Bukor Beata violino, docente di strumento, dagli attacchi rilevati e capace di far sognare; Francesco Enrico violino moderno e preciso; Edoardo Sbaffi violoncello, che si dedica anche allo stile barocco e all’insegnamento. L’Ensemble era bene affiatato, riservando agli archi momenti romantici seguiti da un bel pizzicato ed evocativo di Ghost, quel fantasma che ha aiutato la nascita della composizione. Gli archi arrivano a un pieno commovente e coinvolgono lo spettatore.

La Suite cantabile “W la vita”, composta da Mastrini, presenta la vitalità della forma di danza con i tre tempi Arcobaleno, in ricordo di Cuba; Tango clandestino, dedicato a Papa Francesco; e W la vita. Seguiva l’altra Suite “Love dream” con Baci, titolo del recente album in cui è testimonial di una nota ditta di cioccolatini; Hugs, sempre dall’ultimo album Abbracci; e Love dream, Sogno realizzato alla Carnegie Hall.

Altra Suite era “Freedom”, incentrata sull’importanza della libertà, della natura e del volare come un’aquila, con i tempi Freedom e Nostalgia, in anteprima: questo brano sarà nella colonna sonora di un film di Valeria Golino. Un’altra Suite, “Ghost”, considerata una piccola opera, Pace, Amore segreto “struggente”, è riferita a un viaggio ed è stata scritta nella stanza famosa di Caruso, usata in seguito da Lucio Dalla. Per chiudere con brillantezza, Giga in due quarti dedicata a Bach.

Maurizio Mastrini è uno dei maggiori artisti del panorama musicale e strumentale internazionale ed è portatore di un messaggio umanistico, con varie sfaccettature. La sua arte musicale nasce in Umbria, in un ritiro sul lago Trasimeno, circostanza che conferisce originalità e aspetti sentimentali alle opere. Viene considerato creatore dalla “bellezza selvaggia” e colpisce cuore e pensiero degli ascoltatori. Si ispira alla musica classica e contemporanea classica, con note libere e dodecafoniche morbide – serialità più che altro armonica di Berg, emergeva la dissonanza unita ad effetti di pizzicato, anche sulla cordiera del pianoforte – mescolate all’iterazione ed al minimum. Ha attinto infatti al minimalismo, al pitagorismo, crea brevi aforismi sonori, ma anche cascate di note; composizioni sintetiche ma commoventi e brani complessi dalle sonorità trascinanti.

“Hugs”, l’ultimo singolo, è melodico, un canto che esprime il senso della pace e dell’abbracciarsi, fra l’altro dopo il Covid. Il pezzo si trova nel nuovo disco del Maestro Mastrini realizzato in collaborazione con l’Orchestra Sinfonica 131 della Basilicata, diretta dal Maestro Paolo Scibilia. L’autore viene definito il “maestro scalzo” e “incontaminato” per la sua purezza e semplicità francescana, ed il suo look.

Le Suite sono legate agli ultimi suoi Album, trascinano con armonie emozionanti, dolci e personali, ricordano non solo le danze ma anche il canto delle chansons postimpressioniste e lo stile neoclassico coinvolgendo a livello emotivo. È una cifra di queste composizioni il coinvolgimento emozionale e la ricchezza di elementi eterogenei ben assortiti particolareggiati ed evocativi di mondi lontani e sentimenti profondi. Il bis era “Children” (Amore per i bambini): mille note per accommiatarsi dopo una serata speciale, originale e piacevolissima.

                                                                           Commento di Barbara Baroni
Visto a Mantova, Piazza Leon Battista Alberti, 24 agosto 2024
Foto Guido Mario Pavesi