Archivio di Stato: documenti raramente esposti mettono in luce il modo in cui Vasari condizionò la memoria della sua figura e del suo lavoro.

Un percorso documentale che approfondisce il modo in cui Giorgio Vasari operò per condizionare la memoria che i contemporanei prima e i posteri in seguito, avrebbero avuto della sua figura e del suo lavoro. Negli spazi dell’Archivio di Stato di Arezzo è allestita “Costruire un’immagine di sé. Giorgio Vasari attraverso le sue carte”, la mostra ideata da Ilaria Marcelli che dal 28 settembre 2024 al 2 febbraio 2025, col prezioso sussidio del patrimonio archivistico vasariano, ripercorre legami che evidenziano la profondità e la pervasività dell’opera di Vasari in Toscana al servizio del duca Cosimo I, concentrandosi su un aspetto fondamentale: il filtro che l’artista stesso appose alle sue carte.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito di “Arezzo. La città di Vasari”, il sistema di esposizioni, eventi e celebrazioni che fino a febbraio 2025 renderà omaggio al maestro aretino in occasione dei 450 anni dalla morte, promosso da Comune di Arezzo e Fondazione CR Firenze con Fondazione Guido D’Arezzo, in collaborazione con Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura, Gallerie degli Uffizi, con la curatela del comitato scientifico presieduto da Carlo Sisi.

LA MOSTRA
La prima parte della mostra è dedicata alla storia familiare del Vasari, che egli riassunse sul finire della sua vita, in particolare con l’autobiografia apposta nella terza parte de “Le vite” edizione del 1568. La seconda parte invece è incentrata sul suo lavoro e in particolare sul legame, via via sempre più importante e stretto, con il duca Cosimo I dei Medici. Risale agli ultimi anni della sua vita la consapevolezza che non soltanto le opere artistiche ma in particolare l’opera letteraria sarà cruciale per mantenere e trasmettere memoria di sé.

La documentazione che viene esposta nelle due sezioni proviene in prevalenza dalle Carte Vasari; ad essa sono affiancati alcuni documenti in originale o riprodotti provenienti da altri fondi conservati presso gli Archivi di Stato di Arezzo e di Firenze, presso la Beinecke Library della Yale University e presso la Fondazione Corni. Proprio grazie ai disegni di Francesco Corni vengono ricostruite due delle opere più rilevanti eseguite dal Vasari per Cosimo I: il corridoio vasariano e la ristrutturazione di Palazzo Vecchio.

«Con la mostra all’Archivio di Stato – commenta Carlo Sisi – si aggiunge ora un prezioso e indispensabile tassello alla “costruzione” della personalità artistica e politica di Giorgio Vasari delineata nelle precedenti sezioni del progetto “La città di Vasari”. Accanto alle opere presentate nelle sedi già inaugurate, questa anticipa e integra infatti con il suggestivo apporto di testimonianze documentali dirette e, per così dire, autobiografiche dell’artista la rassegna di dipinti, disegni e sculture che nella mostra conclusiva, “Il teatro delle Virtù”, troverà il suo esito spettacolare».

«Questa mostra è stata l’occasione di esporre al pubblico gli originali delle Carte Vasari – spiega Ilaria Marcelli – che sono diventate di proprietà statale nel 2018 e che raramente vengono messe in mostra per evitare il più possibile rischi di rotture ed esposizione alla luce […] Un’occasione più unica che rara di vedere dal vero alcuni di quei documenti che possono essere consultati sul sito internet Archivio Carte Vasari».

CREDITI
“Arezzo. La città di Vasari” è un’iniziativa promossa da Comune di Arezzo e Fondazione CR Firenze con Fondazione Guido D’Arezzo e il patrocinio di Ministero della Cultura, partner Archivio di Stato di Arezzo, Diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, Biblioteca Città di Arezzo, Fraternita dei Laici di Arezzo, Fondazione Arezzo Intour. Progetto grafico a cura di Wml design.

C.S.M.
Fonte: comunicato stampa 25 settembre 2024

COSTRUIRE UN’IMMAGINE DI SÉ. GIORGIO VASARI ATTRAVERSO LE SUE CARTE
28 settembre 2024 – 2 febbraio 2025

Archivio di Stato
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