Musée Bourdelle: una mostra accosta le sculture del Maestro Rodin a quelle del suo allievo Bourdelle.

Antoine Bourdelle (1861-1929) ammirava Auguste Rodin (1840-1917), che aveva vent’anni più di lui. Lavorò per quindici anni come praticante, responsabile di tagliare i marmi per Rodin. Il padrone percepì in questo erede, volutamente indocile, uno “scout del futuro”.

Parallele, spesso sovrapposte, le traiettorie di queste due personalità straordinarie meritano che sia loro dedicata un’esposizione. Attraverso più di 160 opere, tra cui 96 sculture, 38 disegni, 3 dipinti e 26 fotografie, la mostra evidenzia, con una definizione senza precedenti, fraternità e reciprocità, i punti similari e le divergenze e gli antagonismi di due creatori, di due universi plastici portatori della grande sfida della modernità: il rifiuto di naturalismo e verosimiglianza, il ritorno alle fonti dell’antichità e alla materia prima, l’espressionismo del modellato, l’estetica del frammento, le ibridazioni e la poetica dell’assemblaggio, la riflessione prospettica sul basamento e sul monumentale, l’autonomia della scultura e il desiderio di purezza che apre la strada all’astrazione…

La mostra “Rodin / Bourdelle. Corps à corps”, visibile al Musée Bourdelle di Parigi dal 2 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025, beneficia del sostegno eccezionale del Museo Rodin che presta 60 opere delle sue collezioni, ma anche prestiti di numerose istituzioni internazionali: il Museo Nazionale d’Arte moderna / Centro di creazione industriale / Centre Pompidou, il Museo d’Orsay, la casa di Balzac, il Petit Palais, il Museo delle Belle Arti della Città di Parigi, il Museo delle Belle Arti di Lione, il museo delle Belle Arti di Rouen, il museo Matisse di Nizza, il museo dipartimentale Matisse du Cateau-Cambrésis, il Museo-Laboratori Chana Orloff, la Fondazione Giacometti di Parigi, la Alberto Giacometti-Stiftung Kunsthaus di Zurigo e la Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen.

LA MOSTRA IN TRASFERTA
La mostra sarà presentata presso La Piscine – Museo dell’Arte e dell’Industria André-Diligent de Roubaix dal 1 marzo al 1 giugno 2025 e poi al Museo Ingres Bourdelle de Montauban dal 27 giugno al 19 ottobre 2025.

APPROFONDIMENTO: LE SEZIONI ESPOSITIVE

LA SEZIONE INTRODUTTIVA
Come preambolo al percorso espositivo, una sezione introduttiva evidenzia il potere tutelare, attraverso un ristretto corpus di fotografie, disegni offerti da Rodin a Bourdelle, sculture offerte da Bourdelle al Museo Rodin. Misuriamo il peso della filiazione plastica, ma anche quello del riferimento consacrato e ricorrente di Michelangelo. Per tutta la sua vita, Bourdelle mantenne lo sguardo sulla memoria di Rodin, del periodo durante il quale lavorava regolarmente per lui.

Bourdelle realizzò un ritratto di Rodin nel 1904. In estate gli chiese le sessioni di posa, interrotte dal maestro. Bourdelle, però, riuscì a completare due sculture di Rodin nel 1910. Rodin al lavoro è rappresentato in piedi davanti a un frammento delle Porte dell’Inferno, con una grande bussola in mano. Il busto, presentato al Salon de la Société nationale des Beaux-Arts, venne successivamente troncato nella parte inferiore da Bourdelle, che tuttavia conservò l’iscrizione: «Au maître Rodin ces profi ls rassemblés». Se il riferimento è lusinghiero, la dedica precisa il desiderio di geometrizzare volumi e forme architettoniche, lontano dal modello rodiniano.

Nel 1881 Rodin ottenne l’incarico dall’amministrazione delle Belle Arti di realizzare due grandi figure di Adamo ed Eva da posizionare su entrambi i lati de Le porte dell’inferno. Esposto al Salon del 1881 con il titolo La Création dell’Uomo, Adamo si riferisce esplicitamente alla nudità muscolare dei famosi nudi di Michelangelo, dipinti sul soffitto della cappella Sistina a Roma (1508-1512). Indicando il suolo, Adamo sembra staccarsi dolorosamente alla terra originaria.

Sette anni dopo, Bourdelle affrontò lo stesso soggetto in uno stile accademico improntato a Michelangelo. Il gesto della disperazione obbedisce all’iconografia canonica di Adamo, sopraffatto dal peso del peccato originale

Dal 1902 Bourdelle e Rodin si scambiarono sculture e disegni. Nell’estate del 1907, Bourdelle si recò da Rodin a Meudon per capire meglio la tecnica del suo anziano maestro e per scrivere un articolo sui suoi disegni, pubblicato nel 1908. Probabilmente gli furono regalati alcuni disegni, come quello di Donna nuda di spalle di Rodin, dopo la pubblicazione del suo testo, come ringraziamento. Dei quindici disegni della collezione Bourdelle, sei recano le dediche di pugno del maestro al “grande amico” o al “grande scultore”.

SEZIONE 1 | L’ANIMA DELLA MATERIA
La prima sezione mette in discussione il ruolo del professionista, mostra perché e come Bourdelle divenne le “mani” di Rodin, trascrivendo i modelli in pietra in gesso del maestro, tra cui la magistrale Eva, prestata eccezionalmente della Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen, costituisce il capolavoro definitivo. Parla anche della reciproca passione dei due uomini per il marmo e l’estetica dell’incompiuto.

SEZIONE 2 | ESTETICA DEL FRAMMENTO
Questa seconda sezione della mostra mette in risalto l’espressività plastica di un “corpo in pezzi” – testa, mano, torso – al quale Rodin, per primo, conferisce piena legittimità.

SEZIONE 3 | IL MONUMENTO(AL)
Fondamentalmente la questione della monumentalità nasce dall’iscrizione dell’opera nello spazio, alla necessità di «fare questo passo decisivo per la scultura all’aperto» (Auguste Rodin). Porta a una tripla riflessione sulla base, il rapporto tra architettura e scultura e il cambio di scala.

SEZIONE 4 | IBRIDAZIONI E METAMORFOSI
La mitologia costituì per Rodin e Bourdelle un serbatoio inesauribile di soggetti, esseri sfrenati e figure lascive tra Bacco-Dioniso, dio della trance frenetico, e Apollo, maestro dell’armonia universale.

Boudelle implementò ibridazioni spesso armoniose improntate alla tenerezza, mentre Rodin concepì corpi convulsi portatori di un lato oscuro. Entrambi erano affascinati dal centauro, dall’ambiguità dell’uomo-cavallo, a volte saggio guaritore, a volte mostro brutale. La simbiosi del regno animale e vegetale li ispirò alla metamorfosi, come tante espressioni arcaiche della pulsione.

Rodin assemblava elementi eterogenei, Bourdelle si interessava al processo che vedeva una donna trasformata in melo o Dafne diventata alloro (1910-1911). Agli occhi di Rodin e Bourdelle, i miti e le creature ibride non hanno perso nulla della loro carica impulsiva: il primo pubblicò opere che, con richiami esplicitamente sessuali, si addentravano nel mistero delle origini; il secondo ricorse all’allegoria e alla mitologia, come nei suoi disegni di Leda e il cigno.

EPILOGO: UOMINI CHE CAMMINANO
Rodin è stato un maestro adorato da un’intera generazione di giovani scultori, francese e più in generale in tutta Europa. Bourdelle fa solo supposizioni in parte l’eredità rodiniana. Conserva la sua forza espressiva ma liberato dal pathos, dalla vitalità ma in una sintesi architettonica forme. Da L’uomo che cammina in cui Rodin vede “uno dei [suoi] cose migliori”, Bourdelle medita e trasmette la lezione plastica. Boudelle fu il corriere – discreto ma efficace – di Henri Matisse, il maestro indiscusso di Germaine Richier, l’attenta insegnante di Alberto Giacometti. Nel periodo tra le due guerre Giacometti esplorò in modo trasversale la materialità della figuratività sensibile che deve molto all’espressività rodiniana, mostrando l’uomo soggetto ad un destino che lo supera. Giacometti mette a nudo la presenza radicalismo senza precedenti. Sperimentazione e percezione ora diventano punti cardinali della sua arte.

C.S.M.F.
Fonte: comunicato stampa 30 settembre 2024

RODIN / BOURDELLE. CORPS À CORPS
2 ottobre 2024 – 2 febbraio 2025

Musée Bourdelle
18, rue Antoine-Bourdelle 75015 Paris
Tél. +33 (0)1 49 54 73 73
www.bourdelle.paris.fr
https://www.facebook.com/museebourdelle/
@MuseeBourdelle

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