Di Barbara Baroni. MantovaMusica, basilica di Santa Barbara: Davide Pozzi all’organo del 1565 e Jonathan Pia alla tromba barocca.

Un caleidoscopio di musica barocca, nella cornice ideale della basilica palatina di Santa Barbara con acustica particolare e timbro magnifico dell’organo Antegnati, ha illuminato e coinvolto il pubblico: con Jonathan Pia tromba barocca dal timbro meraviglioso e Davide Pozzi organo pieno e vivace, entrambi espressivi e attenti ai colori dei diversi brani. Siamo così giunti alla conclusione del Festival “Organi Antichi nel Mantovano” di MantovaMusica con autori del passato ma vicini anche alla sensibilità moderna ed un noto Duo ben affiatato e filologico con strumenti chiave della musica sacra. J. Pia nel 2002 risulta in particolare vincitore al Concorso Internazionale di Musica per Giovani Interpreti Città di Chieri. Davide Pozzi ha fra l’altro realizzato con successo l’esecuzione di opere di C.P.E. Bach.

Il programma presentava di Girolamo Frescobaldi (1583-1643) la intensa e spirituale Toccata VII dal II libro (per organo solo) che contiene la celebre aria La Frescobalda, pezzo espressivo maestoso sacro veramente toccante, mistico. E ancora Recercar con obligo di cantare la quinta parte senza toccarla con cantus firmus affidato invece che al cantante alla tromba. Lo stesso Frescobaldi scrive nell’introduzione al Libro secondo di attenersi alla poetica degli affetti, di tenere un tempo sostenuto nelle cadenze, che si può sonare tutto o in parte per il divertimento dell’esecutore in questo capolavoro barocco che contiene tra i primi esempi di pezzi con parti ostinate come la Ciaccona e la Passacaglia. Inoltre prevedeva ampie cadenze per l’improvvisazione.

La biografia diGirolamo Frescobaldi, uno dei più grandi organisti e clavicembalisti del Seicento, passa per la sua formazione a Ferrara, Roma, viaggi, influssi artistici e le sue innovazioni stilistiche. Era citato di frequente da Bach, con cui condivideva il pensiero sublime. Infatti proseguirà la seconda prattica dei Madrigali di Monteverdi e la trasferirà negli strumenti con tanti abbellimenti e alternanza di stili.

Poi Joan Cabanilles (1644-1712) Batalla Imperial: è considerato il maggior compositore spagnolo barocco (cantor a Valencia), detto anche “il Bach spagnolo”. La batalla è una forma mossa dove l’organo imita una battaglia militare usando vari registri ed era caratterizzata dal suono della tromba. Accostata anche a Batalla de Barabasso di Andrea Falconeri come primo pezzo, un introitus stupendo dove si apprezzava in particolare la timbrica degli strumenti.

Ora si guarda allo stile francese con Giovanni Salvatore (Castelvenere 1611-Napoli 1688) con Canzona francese seconda del Nono Tuono Naturale (1645, per solo org.) e poi Durezze e ligature (Dissonanze e ritardi): la canzone può essere sonata da un quartetto di viole e molti brani dell’epoca derivano da canti trascritti per intavolatura. Ai suoi tempi stimatissimo, ora è da studiare e da riscoprire in gran parte dell’opera; si ispirò a Frescobaldi ed alla scuola napoletana.

In rilievo lo strumento in Sonata con tromba di Giuseppe Torelli (1658-1709) celebre violinista veronese, fratello del noto pittore Felice Torelli. È importante per la partecipazione alla nascita del concerto grosso e del concerto solista ed ha il più ampio repertorio di musiche per tromba; sono notevoli anche i suoi pezzi per archi e tromba.

Ancora un autore di svolta e transizione, Bernardo Pasquini (1637-1710) con Partite diverse di follia (per solo organo)ricche di fioriture e con una variazione totalmente cromatica. La follia è un pezzo di origini arcaiche portoghesi e spagnole, con parte ostinata, omaggio alla Follia di Corelli e poi sono da ricordare quella di Vivaldi, di Bach e Haendel tra le tante. Trascrisse la sua opera in quattro volumi, scrisse sonate, toccate ed altre forme ed introdusse tra gli altri il genere della Suite. Bernardo Pasquini fu compositore d’opera e musica sacra. Nato a Massa in Val di Nievole fu allievo di Antonio Cesti e Loreto Vittori. Si recò a Roma ancora giovane al servizio del Principe Borghese; poi divenne organista della Basilica di Santa Maria Maggiore. Era protetto dalla regina Christina di Svezia, e scrisse in suo onore Dov’ è amore è pietà (1679). Era unito ad Alessandro Scarlatti a Roma (1703-1708) e ad Arcangelo Corelli in un legame con l’Accademia dell’Arcadia, di cui erano partecipanti. È ricordato anche come un compositore per arpsicordo (strumento del XVI sec. simile alla spinetta) assai contrastato; uno dei pezzi per arpsicordo fu trascritto per orchestra da Ottorino Respighi per la sua Suite “Gli Uccelli”, commistione con pezzi barocchi (anche balletto negli anni ’40).

Per finire l’ampio ed internazionale spaccato sulla musica barocca sacra e profana, un autore londinese Jeremiah Clarke (1674-1707) con Trumpet suite. Fu un compositore e organista celebre proprio per questo trumpet tune “The Prince of Denmark”, nato per cembalo, pezzo popolare spesso usato nelle ricorrenze e probabilmente morì suicida per amore di una giovane di alto rango.

Il bis offerto dal Duo era la Marcia tratta dalla stessa Suite, finale di danza gioiosa e grandiosa che ricordava Haendel. Il confronto tra pezzi della stessa epoca ma di provenienze diverse ci fa riflettere sul movimento barocco che muove svariate forme e ricerca sul sistema d’accordatura e si sviluppa in continuità con lo stile di Monteverdi.

APPROFONDIMENTO: L’ORGANO ANTEGNATI
Ricordiamo che l’organo della basilica di Santa Barbara fu realizzato nel 1565 da Graziadio Antegnati seguendo le indicazioni di Girolamo Cavazzoni, organista fino al 1577. Il prezioso strumento è posto in un vano con cantoria in legno sopra la cappella del XVIII sec. prima del presbiterio. Graziadio Antegnati, nato a Brescia nel 1525 era stimatissimo, con il figlio Costanzo. Mancano informazioni, ma realizzò molti esemplari di pregio. Una caratteristica fondamentale di questo raro e pregiatissimo organo mantovano consiste nei tasti neri (mi bemolle re diesis e la bemolle sol diesis) divisi in due per l’intonazione con la possibilità di usare tante tonalità con moto ascendente e discendente ed in particolare utile a trasportare un tono sotto. Nel modo mesotonico fondato sulla terza in uso all’epoca, le due note omologhe venivano accordate su una diversa frequenza, perciò non si accordavano bene con gli strumenti ad accordatura fissa. In questo caso la tromba barocca si intonava benissimo con l’organo.

L’attribuzione definitiva dell’Antegnati (più volte rimaneggiato e abbandonato nel sec. XVIII) è dovuta a nuovi ricercatori, come Damiano Rossi e Umberto Forni, infatti le parti originali (canne e somiere) sono state rinvenute e si è potuto ricondurre  lo strumento alle origini, anche nei particolari (restauro Giorgio Carli 2003-2006). Le canne secentesche sono state rimosse. Sonavano su questo organo famoso e prezioso Claudio Monteverdi, Pierluigi Da Palestrina, e lo stesso Girolamo Frescobaldi insieme a tanti autori importanti quali il primo maestro Girolamo Cavazzoni.

Le ante dell’organo sono figurative: la visione è coperta da due pale dipinte che si attribuiscono a Fermo Ghisoni da Caravaggio. Le figure rappresentano Santa Barbara e San Pietro da chiuse e l’Annunciazione da aperte; si tratta di un dipinto molto delicato e simbolico. Ghisoni fu allievo e a lungo aiutante di Giulio Romano con il quale lavorò a Mantova e trasferendosi a  Parma, a Venezia e infine a Roma nel 1546. Viene riconosciuto nelle opere di Vasari e lavorò alla costruzione del Palazzo Te e Ducale di Mantova.

La chiesa di Santa Barbara era impreziosita anche dagli arazzi su cartoni di Raffaello (lasciati dal cardinale Ercole a Guglielmo e da questi donati alla Basilica). La liturgia divenne solenne, e la chiesa ha una struttura apposita. Una chiesa che ha una cappella musicale con  i diversi spazi da cui si può far musica. Una chiesa unica per il progetto di Guglielmo di dare una altezza divina, che si rispecchia nella costruzione. Questa struttura ha permesso alla tromba barocca di sfoggiare dalla cantoria la sua lucentezza accanto al suono morbido e affascinante dell’organo Antegnati.

                                                                                      Report di Barbara Baroni
Visto a Mantova, Basilica di Santa Barbara, il 3 ottobre 2024
Foto: GMP e BB