Museo Poldi Pezzoli: restauro visibile al pubblico del ritratto quattrocentesco della Dama di Piero del Pollaiolo.  

A Milano, al Museo Poldi Pezzoli, ha preso il via un importante progetto: il primo intervento conservativo “dal vivo” sull’opera simbolo della casa Museo, il Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo.

Un’opportunità unica per tutti i visitatori di seguire da vicino e “in diretta” l’intervento dei restauratori, comprendere l’importanza della diagnostica per immagini applicata alle opere d’arte e il valore della ricerca ai fini della conoscenza e della cura del nostro patrimonio artistico.

L’intervento è importante anche perché riguarda un’opera identitaria del museo, il Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo (1470 circa), icona che ha conosciuto una notevolissima fama a partire dagli anni Settanta dell’Ottocento, quando fu acquisita da Gian Giacomo Poldi Pezzoli, per diventare ben presto una delle opere più rinomate e apprezzate dal pubblico. Questo dipinto su tavola è da sempre celebrato con enfasi per l’altissima qualità stilistica e tecnica e per lo straordinario fascino, ed è annoverato dalla critica come uno dei più bei ritratti del Quattrocento italiano.

Già da qualche anno si era pensato di intervenire sull’opera, il cui ultimo restauro risale al 1951, e di sottoporre la tavola e la superficie pittorica, ormai molto ingiallita, una approfondita campagna di indagini diagnostiche per poter definire in maniera scientifica e con molta prudenza l’intervento conservativo da effettuare.

A questo scopo è stata avviata a partire da giugno scorso una dettagliatissima campagna di indagini diagnostiche con il supporto della Fondazione Bracco, Partner Scientifico di questo restauro e da anni impegnata in questo campo, a cura di un team di scienziati delle Università degli Studi di Milano e spin off IUSS-Pavia DeepTrace Technologies in collaborazione con il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, coordinati dalla Prof.ssa Isabella Castiglioni.

Per i restauratori, Carlotta Beccaria e Roberto Buda, le indagini sono state indispensabili per valutare lo stato di salute rispettivamente degli strati pittorici e del supporto ligneo e progettare il tipo di intervento necessari.

Attività di approfondimento – incontri con studiosi, visite guidate, laboratori per famiglie nel fine settimana e percorsi per giovani e pubblici fragili – accompagnano l’intervento conservativo.

L’INTERVENTO ATTUALE IN RAPPORTO A QUELLI PRECEDENTI
La strategia dell’intervento per quanto concerne il supporto ligneo, verrà definita non appena la tavola sarà liberata dalle traverse che furono inserite nel 1951 da Mauro Pellicioli. Bergamasco di origine, nel 1921 strinse a Milano il rapporto decisivo per la sua maturazione professionale: Ettore Modigliani gli affidò i restauri dei dipinti (627 in quattro anni) in vista della riapertura nel 1925 della Pinacoteca di Brera. A Milano dal 1946 al 1950 lavorò con Modigliani e poi con Fernanda Wittgens alla riapertura del Museo Poldi Pezzoli e della Pinacoteca di Brera, oltreché al recupero dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci che lo rese noto al grande pubblico (1951-53).

L’intervento del 1951 con l’inserimento di due traverse piane a coda di rondine aveva lo scopo di costringere il tavolato, incurvatosi naturalmente a una forma planare, all’epoca considerata esteticamente migliore. Questa compressione ha generato una deformazione del supporto ligneo e una inevitabile tensione che da questo si è trasferita agli strati pittorici con il rischio di spaccature della tavola, sollevamenti e distacchi della materia pittorica. La fenditura che attraversa il volto della fanciulla ritratta è un evidente punto di rischio perché al di sotto del film pittorico il supporto ligneo dovrebbe essere integro.

Le moderne tecniche di conservazione e restauro, infatti, favoriscono un intervento minimo che assecondi la naturale tendenza del legno a reagire ai cambiamenti ambientali. I trattamenti possono includere l’applicazione di listelli flessibili per ridurre al minimo la deformazione o semplicemente non agire sulle distorsioni, concentrandosi invece sulla cura preventiva per preservare l’opera d’arte nel suo stato originale.

Nella fase di analisi sono state anche verificate le indagini eseguite sulla tavola nel 2004 e nel 2014, messe in relazione a quelle appena eseguite e sono state comparate con quelle realizzate sulle altre “Dame” del Pollaiolo conservate presso il Metropolitan di New York, la Gemäldegalerie di Berlino e le Gallerie degli Uffizi, gentilmente messe a disposizione dai musei che le custodiscono. Questo confronto sarà molto utile anche in corso d’opera soprattutto per l’analisi dei pigmenti e del disegno preparatorio grazie alla tecnologia che consentirà di estrapolare dati mai rilevati finora.

Il restauro è stato possibile grazie al sostegno prezioso del Diözesanmuseum Freising- Monaco di Baviera, partner istituzionale di questa operazione che ha deciso di affiancare il Museo Poldi Pezzoli in un’ottica di collaborazione istituzionale internazionale che la casa museo sta portando avanti.

C.S.M.
Fonte: comunicato stampa 11 ottobre 2024

OLTRE IL RITRATTO
IL RESTAURO VISIBILE DELLA DAMA
14 ottobre 2024 – 31 gennaio 2025

Museo Poldi Pezzoli
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