Di Barbara Baroni. MantovaMusica: confronto fra tre compositori, i coniugi Schumann e il rapporto con Brahms.

Il fascino del Romanticismo con fantasia lontana nella pomeridiana dal titolo “Robert, Clara, Johannes: amori difficili” nella nuova sede Sala di Isabella D’Este, per i “Concerti della Domenica” di MantovaMusica. Ad interpretare questo concerto il Duo formato da Maurizio D’Alessandro clarinetto e Jin Ju pianoforte. D’Alessandro, esperto anche di corno di bassetto, è autore del progetto Schumann ed ha inciso in prima mondiale il concerto per clarinetto di A. Copland nella versione con orchestra jazz e live electronics. Mentre Jin Ju ha vinto il premio Chajkovsky di Mosca ed altri, in particolare per le sue interpretazioni di Beethoven, Czerny e Schubert.. 

Il duo mostra carattere e personalità spiccata con un timbro ben scandito e D’Alessandro ha accennato alla biografia ed estetica dei personaggi. Nel corso della vita di questi Autori il legame matrimoniale tra Robert e Clara Schumann si intrecciava alla profonda amicizia tra Clara e Johannes Brahms e questo con reciproca stima.

Il programma prevedeva Phantasiestücke op. 73 (1849) di Robert Schumann (1810-1856). I tempi sono Zart eseguito teneramente, Lebhaft-leicht interpretato così vivace leggero e per finire Rasch, und mit Feuer, sonato con fuoco, secondo le indicazioni. I Phantasiestücke sono un momento di cambiamento, creato con l’orchestra di corte e con il genere della Hausmusik, ma sempre riflessivi e con attenzione ai dettagli. Evocavano nei suoni un mondo fantastico e fiabesco, libero nella forma con pezzi scorrevoli, poetica che si ritrova nei Märchen sul piano narrativo incantevole.

Poi dalle Tre Romanze op. 94 (1849) Einfach, innig (tempo secondo semplice, intimo) componimento eterogeneo in forma di Lied, come romanza senza parole ed è proprio la canzone popolare che sta alla base del brano unito alla variazione tematica, anche da una parte del pezzo all’altra, e con intimismo e fantasticherie sonore. L’atmosfera si fa più cupa e vi sono momenti di tensione.

Si proseguiva in modo assai interessante con Johannes Brahms (1833-1897) Sonata in mi n. 2 op. 120 Allegro in modo “amabile”- Allegro “appassionato”-Trio Sostenuto-Andante con moto-Tema con splendide variazioni-ancora Allegro, scritta tra le ultime composizioni, con meravigliosa inventiva e unità formale. Brahms conobbe a Meiningen il famoso clarinettista Richard Mühlfeld, che lo spinse a scrivere delle musiche per il suo strumento, e riprese a comporre. La sonata unisce lo slancio emotivo ad un aspetto classicheggiante. Da una cellula tematica e temi popolari l’autore riesce a ricavare sviluppi sempre nuovi fino al tema con variazioni ed alla vorticosa coda ribattuta e toccatistica. Il contrappunto e la coesione formale denotano lo stile dell’Autore, con intimismo, come nella rielaborazione dei ricordi. Emerge l’aggettivo beethoveniano “appassionato”, che caratterizza tutta l’opera. La Sonata composta nel 1894 venne eseguita davanti a Clara Schumann e venne trascritta per viola e pianoforte, come si usava nel tempo vi erano usati anche altri strumenti; dedicata al clarinettista Mühlfeld. La sonata nasce nella maturità di Brahms che sentiva un’affinità col timbro dolce del clarinetto, che peraltro aveva una scarsa letteratura. In questa Sonata vi è l’influsso di Schumann soprattutto nelle parti più mosse. Potremmo definire Brahms “il compositore del pensiero e del sentimento”, considerato l’equilibrio espressivo e la vocazione umanistica che permeano le sue opere.

Infine Tre romanze op. 22 Andante molto-Allegretto-Leidenschaftlich schnell di Clara Schumann (1819-1896). Ella fu indirizzata dal padre allo studio esclusivo del pianoforte. Sposò Robert Schumann e fu amica intima di Johannes Brahms, che la sostenne dopo la morte di Robert e a Düsseldorf trascorse un periodo ricco di composizioni. Nella prima romanza il duo unisce pathos e melodie romantiche. Nel finale vi è una citazione del tema principale della prima Sonata per violino di Robert Schumann. La seconda romanza è in sincope, con abbellimenti. Le tre Romanze sono svolte con energia, arpeggi seguiti da un secondo tema con ritorno al primo. L’ultima romanza richiama la prima per la struttura con il ricamo di un complesso accompagnamento pianistico. La nostalgica melodia del clarinetto così realizzata accompagna l’ascoltatore, con un velo di malinconia e inquietudine ed è intenso il dialogo tra gli strumenti: i temi omogenei vengono variati e risultano molto evocativi.

Dal confronto tra i tre compositori si nota Robert per la fantasia e la scapigliatura, Brahms più moderato e in questo caso capace di variazioni univoche, dove è emerso il clarinetto. Mentre Clara ci porta in un mondo fatato con un tono cullante e piano. Bis: Intermezzo scritto da Schumann per la Sonata F.A.E. composta da Robert Schumann, Albert Dietrich e Johannes Brahms per il violinista, e amico dei tre compositori, Joseph Joachim.

                                                                                     Recensione di Barbara Baroni
Visto a Mantova, Sala di Isabella D’Este, per i “Concerti della Domenica”
MantovaMusica, 13 ottobre 2024
Foto G.M.P. e B.B.

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