IUC- Aula Magna della Sapienza: 36 concerti da ottobre a maggio. Star internazionali; musica classica, rinascimentale, contemporanea, jazz.
Michael Barenboim, Clara-Jumi Kang, Ian Bostridge, Mikhail Pletnev, Arianna Savall, Quatuor Diotima, Albrecht Mayer, The Tallis Scholars, Avi Avital, Angela Hewitt, David Fray, Kebyart Saxophone Quartet, Quartetto di Cremona, Quartetto Adorno, Enrico Pieranunzi, Gilda Buttà, Pablo Sáinz-Villegas, Alexander Lonquich.
Per il notevole traguardo della sua 80a stagione, la IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti – propone dal 27 ottobre 2024 al 17 maggio 2025 un programma di ben 36 concerti più alcuni eventi fuori abbonamento, tradizionalmente il martedì sera e il sabato pomeriggio all’Aula Magna della Sapienza Università di Roma, affidati ad alcuni fra i più grandi interpreti della scena internazionale con un repertorio che abbraccia sei secoli di storia della musica.
«[…] Questa stagione, spiega il Presidente, è pienamente in linea con i valori, la qualità e il gusto che hanno sempre contraddistinto la IUC: programmi insoliti e ricercati studiati insieme ai musicisti, che spaziano tra generi ed epoche, vetrina sui migliori musicisti emergenti a livello internazionali, grande qualità della proposta artistica accompagnata da un approccio informale; tutte caratteristiche che hanno reso famosa l’Istituzione in questi primi, meravigliosi 80 anni di vita, traguardo per cui vogliamo ringraziare le istituzioni che ci hanno accompagnato, La Sapienza Università di Roma, il Ministero della Cultura, oltre al nostro splendido pubblico. Oggi, come nel 1946 quando nove studenti e professori della Sapienza, con le macerie e i traumi della guerra ancora recenti, decisero di fondarla, la IUC continua a fare cultura al centro della vita capitolina e nazionale».
L’INAUGURAZIONE
L’inaugurazione di stagione domenica 27 ottobre alle ore 17.30 (replica martedì 29 alle ore 12.00, fuori abbonamento, con un’introduzione a cura della Prof.ssa Camilla Miglio e del Prof. Franco Piperno e un evento divulgativo dedicato ai giovani lunedì 28 alle ore 11.00 con un’introduzione a cura del Prof. Franco Piperno) riporta in Aula Magna l’Orchestra da Camera Canova e il suo fondatore e direttore Enrico Saverio Pagano, da tre stagioni artisti in residenza presso la IUC e riconfermati per il prossimo triennio. Pagano dirige la Sinfonia n. 9 in re minore op. 125 per soli, coro e orchestra di Beethoven che inaugura un’importante collaborazione con la Fondazione Lirica della Capitale: sul palco, il Coro del Teatro dell’Opera di Roma diretto dal Maestro Ciro Visco, i solisti Elisa Balbo (soprano), Benedetta Mazzetto (mezzosoprano), Paolo Mascari (tenore) e Giacomo Nanni (baritono). L’evento è in collaborazione anche con l’Accademia Musicale Chigiana di Siena e gli Amici della Musica di Foligno.
Alla Canova e a Pagano sarà affidato anche il concerto finale della stagione, il 17 maggio, con un programma che accosta capolavori di Mozart e Haydn, quest’ultimo con Gabriele Strata al pianoforte, a una recentissima composizione di Nicola Campogrande.
STAR INTERNAZIONALI
Apre la kermesse dei grandi ospiti internazionali il violinista e violista Michael Barenboim che, in occasione del 100° anniversario della nascita di Pierre Boulez, autore a cui è particolarmente legato e con il quale ha coltivato un intenso rapporto artistico e di amicizia, propone, insieme a Gilbert Nouno, Anthèmes 2. Un complesso brano per violino e live electronics già eseguito in varie capitali europee, per le celebrazioni del 90° compleanno del compositore francese, in un programma che accosta a Boulez, brani di Lili Boulanger, Henri Vieuxtemps, Maurice Ravel con la presenza sul palco dell’Aula Magna, anche della pianista Natalia Pegarkova.
Dopo lo straordinario successo nella precedente stagione, torna il grande tenore inglese Ian Bostridge, artista unanimemente riconosciuto come uno dei maggiori interpreti di sempre del repertorio liederistico. Accompagnato al pianoforte da Julius Drake proporrà in Aula Magna Die schöne Müllerin op. 25 D 795, famoso ciclo di venti lieder composti da Franz Schubertnel 1823 sui testi del poeta romantico Wilhelm Müller.
Altra star internazionale è Albrecht Mayer, primo oboe dei Berliner Philarmoniker, fra i più prestigiosi solisti a livello mondiale. Sarà l’interprete d’eccezione, insieme all’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta dal suo konzertmeister Ettore Pellegrino, del Concerto per oboe e orchestra di Richard Strauss, fra i capisaldi delle composizioni per questo strumento. A completare il programma la Prima Sinfonia di Beethoven.
Fra le star del ricchissimo programma di questa stagione, il gruppo corale The Tallis Scholars diretto da Peter Phillips che, per il 500° anniversario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, offre un omaggio al compositore che ha rappresentato un’intera epoca musicale influenzando alcuni dei più grandi nomi dei secoli successivi. Di Palestrina eseguiranno una Messa, tra le 107 che ha scritto, e alcuni fra i suoi più grandi mottetti mettendoli poi a confronto con quelli di un autore contemporaneo come Arvo Pärt che riesce a creare nella sua musica un’atmosfera che si affianca a quella del maestro rinascimentale.
Di particolare interesse il concerto del Kebyart Saxophone Quartet, quattro talentuosi musicisti che condividono il desiderio di portare una ventata di freschezza nella musica da camera con un approccio creativo e aperto al repertorio. Il programma accosta ad arrangiamenti originali del gruppo, come per il Quartetto n. 19 di Mozart, nuove commissioni, come i 7 Capricci di Jörg Widmann, e l’omaggio a Maurice Ravel, di cui ricorre nel 2025 il 150° anno dalla nascita e che fu un grande sostenitore del sassofono con un arrangiamento per quartetto di sassofoni della Pavane pour une infante défunte. In programma anche una fantasia sulla musica del compositore francese, commissionata a Joan Pérez-Villegas, musicista che, come Ravel, incarna il paradigma della creatività.
Spicca poi la presenza di Avi Avital, artista innovativo e primo mandolinista ad essere nominato per un Grammy Award per la musica classica, che, insieme all’originale quartetto Brooklyn Rider, presenta un programma inconsueto che va da Boccherini a Sollima toccando altri autori contemporanei come Colin Jacobsen, Clarice Assad, Osvaldo Golijov e Lev “Ljova” Zhurbi.
Ritorna a grande richiesta alla IUC, in un concerto realizzato in collaborazione con Instituto Cervantes, Pablo Sáinz-Villegas, chitarrista acclamato come successore di Andrés Segovia e ambasciatore della cultura spagnola nel mondo. Il programma spazia da un compositore del Settecento napoletano, Mauro Giuliani, a una Chaconne di Bach arrangiata dallo stesso Sáinz -Villegas, da compositori spagnoli del Novecento come Joaquín Turina e Joaquín Rodrigo a due contemporanei, lo spagnolo Francisco Coll e l’italiano Carlo Domeniconi.
Tra le violiniste più apprezzate della sua generazione, Clara-Jumi Kang, solista richiesta dalle più prestigiose orchestre del mondo dopo aver conquistato il podio di ben otto tra i più importanti concorsi internazionali, eseguirà una partita di Johann Sebastian Bach, e brani di due autori del Novecento, il polacco Mieczysław Weinberg e il belga Eugène Ysaÿe.
STAR DEL PIANOFORTE
Pianista italiano dalla decennale carriera internazionale, Enrico Pieranunzi presenta Fauréver, omaggio a Gabriel Fauré nel centenario della morte, con il suo French Trio composto da Diego Imbert al contrabbasso e André Ceccarelli alla batteria, e due special guests: il rinomato clarinettista Gabriele Mirabassi e la cantante jazz Simona Severini.
Altro pianista italiano apprezzato per il suo stile impeccabile, Roberto Cominati eseguirà il primo libro dei Preludi di Claude Debussy, compositore di cui sta completando l’incisione discografica dell’integrale per pianoforte, e la Sonata n. 3 di Robert Schumann.
Ormai un habitué della IUC la pluripremiata pianista Angela Hewitt, artista canadese molto legata all’Italia, in particolare all’Umbria dove quindici anni fa ha fondato il Trasimeno Music Festival, suonerà le iconiche Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach.
Spicca tra le star internazionali del pianoforte Mikhail Pletnev, straordinario virtuoso della tastiera, vincitore di Grammy. Richiestissimo direttore d’orchestra e compositore, artista che sfida qualsiasi classificazione convenzionale, si esibirà in un programma che accosta alcuni Preludi e Fughe di Bach a brani di Schumann e Grieg.
Altra presenza consolidata della IUC, il fuoriclasse francese David Fray propone un programma tutto Schubert che impagina 4 Improvvisi e la Sonata per pianoforte in si bemolle maggiore.
Giuseppe Albanese, pianista apprezzato per le raffinate doti interpretative, propone un programma tutto Chopin tra Fantasie e Ballate, Polacche e Sonate.
Evento d’eccezione il concerto del duo pianistico Canino-Ballista, che in oltre 70 anni d’ininterrotta attività, ha svolto un ruolo fondamentale per la diffusione della nuova musica e per la funzione catalizzatrice sui compositori: i due artisti presentano un programma che spazia da Mozart a Schubert, da Šostakovič a Milhaud.
A chiudere la parata di star del pianoforte un’altra presenza consolidata alla IUC, il grande pianista tedesco, ma residente da molti anni in Italia, Alexander Lonquich, attuale direttore artistico della Scuola di Musica di Fiesole, in un programma tutto romantico da Beethoven a Schumann.
MUSICA BAROCCA E MUSICA SU STRUMENTI ORIGINALI
Raccoglie con meritato successo l’eredità artistica del padre Jordi, Arianna Savall, che debutta a Roma con il suo ensemble Hirundo Maris nella cui formazione, a chitarra, contrabbasso e percussioni, unisce strumenti come l’arpa tripla, la cetra, il mandolino e l’hardingfele, strumento emblematico della musica popolare norvegese. Partendo dall’assunzione che la musica antica nasce nel momento in cui è stata cantata e interpretata, ma si rivela nel momento in cui viene ascoltata, Arianna Savall ci propone un viaggio incentrato sulle musiche d’amore di tradizione popolare europea durante il Rinascimento e il Barocco. Ricchissimo il programma che annovera fra gli autori Dowland, Monteverdi, G.G. Kapsberger, Henry Le Bally, fino alla cilena Violeta Parra e alla sua iconica Gracias a la Vida.
Torna in Aula Magna il Pomo d’Oro, ensemble di affermati musicisti tra i migliori nel campo della performance storicamente informata. Caratterizzato da un’autentica e dinamica interpretazione delle composizioni strumentali del periodo Barocco e Classico, l’ensemble, diretto dal clavicembalista Francesco Corti, eseguirà il terzo concerto per clavicembalo e orchestra ed il Quinto Concerto Brandeburghese di Bach, accostati a un concerto per flauto e orchestra del suo secondo figlio Carl Philipp Emanuel e ad un concerto per clavicembalo e orchestra del ceco Georg Anton Benda.
In pieno Settecento ci porta Nicolò Balducci, giovanissimo, ma già affermato controtenore con l’ensemble Dolci Affetti – Orfeo Futuro diretto da Dan Laurin, eccelsi esecutori di un quartetto di Georg Philipp Telemann. Il concerto offre la riscoperta di alcune perle del barocco, tra cui la musica sconosciuta del soprano castrato e compositore Filippo Finazzi, tra i cantanti preferiti di Antonio Vivaldi, e alcune cantate, sonate e arie di Domenico Sarro, Leonardo Leo e Giuseppe Porsile, compositori della scuola musicale napoletana.
JAZZ E DINTORNI
Fin dall’inizio il jazz è stato parte integrante della programmazione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti e l’80a stagione conta ben quattro appuntamenti in ambito jazzistico: si comincia con un omaggio alla Swing era, ovvero agli anni d’oro della musica popolare americana con la Big Band dell’Esercito Italiano diretta da Mario Corvini con un solista d’eccezione, il trombettista Fabrizio Bosso.
Realizzato in collaborazione con l’Accademia Musicale Chigiana – Siena, Michael Mantler: Songs è il concerto del grande trombettista e compositore austriaco Michael Mantler e del suo The New Songs Ensemble. Nel gruppo, le voci soliste di Annie Barbazza e di John Greaves, il chitarrista danese Bjarne Roupé, il pianista austriaco David Helbock e il celebre clarinettista basso Gareth Davis. Il concerto ripercorre quasi 40 anni di carriera di Mantler facendo rivivere le parole di Samuel Beckett, Ernst Meister, Giuseppe Ungaretti, Harold Pinter, Philippe Soupault, Paul Auster ed Edward Gorey in risposta all’assalto travolgente e alla vicinanza della guerra. Ad arricchire la formazione il Koehne Quartet di Vienna.
Una vera avventura musicale quella proposta dal tenThing Brass Ensemble, gruppo di ottoni di dieci elementi composto esclusivamente da donne, già saldamente affermato sulla scena internazionale e celebrato per il suo impegno nella divulgazione della musica attraverso un repertorio eterogeneo che spazia da Mozart a Weill, da Grieg a Bernstein, da Lully a Bartok, da Piazzolla ad Albeniz, a Copland, Gershwin e Billie Holiday.
Il chitarrista e arrangiatore norvegese Jarle Storløkken prepara le partiture per l’ensemble con cui lavora a stretto contatto, consentendo loro di suonare brani di diverse strumentazioni.
Era il 24 gennaio del 1975 quando Keith Jarrett sorprese e incantò il pubblico del Teatro dell’Opera di Colonia con un concerto destinato a rimanere epocale, una lunga improvvisazione che scorre – come fu scritto – “con calore umano”. Il disco ricavato da quella performance avrebbe venduto quattro milioni di copie, più di qualsiasi album jazz, ammesso che di solo jazz si tratti. Gilda Buttà, solista capace di muoversi felicemente sulla linea di confine tra ambiti musicali diversi, è interprete tra i pochissimi in grado di reggere il cimento con il Köln Concert, riproposto per la IUC nella dimensione cameristica che compete ai classici.
Chiude la ricca sezione jazzistica la Jazz Big Band diretta dal grande sassofonista e arrangiatore Gianni Oddi in un programma che tocca alcuni grandi nomi della storia del jazz, Louis Prima, Jelly Roll Morton, Duke Ellington, Irvin Berlin e George Gershwin. Sul palco, di nuovo per la seconda volta in stagione, anche il clarinettista Gabriele Mirabassi, solista impegnato nella prima esecuzione romana del Concerto for Clarinet&Combo di Bill Smith, in una sua rielaborazione dall’originale per violino solo del Capriccio n.24 di Paganini e in un omaggio a Benny Goodman.
GIOVANI “UN CERTAIN REGARD”
Da sempre mission centrale dell’Istituzione Universitaria dei Concerti quella di promuovere giovani musicisti di talento, come nel caso del giovane pianista russo Arsenii Mun, vincitore assoluto del Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni 2023. Il pianista ventiquattrenne si è aggiudicato anche il prestigioso Premio Arturo Benedetti Michelangeli, assegnato solo in caso di verdetto unanime della giuria, riconoscimento che non veniva concesso da quasi tre decenni. Per il suo debutto a Roma in Aula Magna, Mun ha scelto un programma eclettico che parte proprio da Busoni, toccando altri grandi capolavori da Mozart a Chopin, da Liszt a Skrjabin e Ravel.
Debutto a Roma anche per i fratelli inglesi Sheku e Isata Kanneh-Mason, scintillante duo violoncello e pianoforte. Pur giovanissimo, Sheku ha già ricevuto il titolo di Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico e il suo nome ha fatto il giro del mondo dopo essersi esibito al matrimonio del Duca e della Duchessa del Sussex presso il Castello di Windsor, seguito da circa due miliardi di persone. Il concerto, oltre a pagine di Mendelssohn, Fauré e Poulenc, offre la prima esecuzione italiana del brano Tor Mordôn di Natalie Klouda, una nuova commissione da parte dei Sigg. William Jakob III, American Patrons della Philharmonia Orchestra di Londra e dedicato dai due musicisti al nonno Arnold Mason.
Ancora un duo, questa volta di pianoforti, per i fratelli olandesi Lucas e Arthur Jussen, musicisti dalla carriera internazionale, considerati i principali ambasciatori dei Paesi Bassi per la musica classica. Molto apprezzati per il loro stile energico, quasi simbiotico, la raffinatezza nel suono e le coinvolgenti interpretazioni, proporranno due brani a quattro mani di Mendelssohn e Schubert e le versioni per due pianoforti di La valse di Ravel e Le Sacre du Printemps di Stravinsky.
QUARTETTI D’ARCHI
Altro punto di forza delle programmazioni dell’Istituzione Universitaria dei Concerti, il focus sui quartetti d’archi. Si comincia con il Quartetto Adorno, fondato nel 2015, il cui nome è un omaggio al filosofo Theodor Wiesengrund Adorno che, in un’epoca di declino musicale e sociale, individuò nella musica da camera una chiave di salvezza per perpetuare un vero rapporto umano secondo i valori del rispetto e dell’anelito alla perfezione. In Aula Magna eseguirà un programma che accosta al Quartetto “Americano” di Dvořák i quartetti di importanti compositori del Novecento, gli statunitensi Samuel Barber e Bernard Herrmann e l’italiano naturalizzato statunitense Mario Castelnuovo-Tedesco.
In occasione del 150° anniversario della nascita di Arnold Schönberg e del centenario della nascita di Pierre Boulez, il prestigioso Quatuor Diotima propone un nuovo ciclo di concerti dal titolo Beethoven / Schönberg / Boulez. Il quartetto francese è uno degli ensemble da camera più richiesti al mondo, da sempre molto attento alla musica di oggi, che proietta una nuova luce sui capolavori del XIX e XX secolo, in particolare su Beethoven, Schubert e la Seconda Scuola Viennese (Schoenberg, Berg e Webern). In questa stagione il Quatuor Diotima propone due concerti: il primo impagina il Quartetto n.12 di Beethoven e due movimenti del Livre pour Quatuor di Boulez, oltre al primo quartetto di Schönberg; il secondo concerto, presenta altri quattro movimenti del Livre pour Quatuor di Boulez insieme al quartetto n.13 di Beethoven e al secondo quartetto di Schönberg che vede la partecipazione del soprano olandese Lenneke Ruiten.
Non poteva mancare il Quartetto di Cremona, eccellenza cameristica mondiale legata alla IUC da un rapporto decennale in esclusiva su Roma. Dopo tanti progetti monografici, per questa 80esima stagione propone un nuovo doppio ciclo di integrali dei quartetti di Schumann e Bartók: nel primo concerto in programma il terzo e il quarto di Bartók alternati al terzo di Schumann. Il Quartetto sarà presente in stagione anche con un secondo concerto, con l’Arte della Fuga di Bach in una speciale versione eseguita con sette strumenti.
Debuttano a Roma i giovanissimi musicisti del Quartetto Fibonacci, vincitori del Premio Borciani 2024, unico ensemble ad aver vinto sia il Primo Premio sia il Premio del Pubblico. Tra i giovani quartetti d’archi emergenti più importanti d’Europa presenteranno in Aula Magna un programma che impagina il quartetto “L’Aurora” di Haydn, insieme al n.14 di Beethoven e al quartetto “Dalla mia vita” di Smetana.
ORCHESTRE
Per questo 80°anniversario la IUC presenta al pubblico anche un concerto con l’Orchestra di Padova e del Veneto che in sei decadi di attività si è affermata come una delle principali orchestre italiane, una delle poche specializzate nel repertorio contemporaneo: diretta da Marco Angius interpreterà In vain, composizione per 24 strumenti del compositore austriaco Georg Friedrich Haas. Eseguito per la prima volta il 29 ottobre 2000 da Sylvain Cambreling e dal Klangforum Wien, il pezzo è una delle opere più note di Haas ed è caratterizzato da un forte uso di microtonalità. Nella partitura sono anche specificati i livelli di luce in sala: alcune sezioni del brano sono suonate in una luce molto intensa e circa venti minuti sono suonati in completa oscurità.
Le attività della IUC sono realizzate con il contributo del Ministero della Cultura
C.S.m.
Fonte: comunicato stampa 12 settembre 2024
I CONCERTI DELL’AULA MAGNA
27 ottobre 2024 – 17 maggio 2025
IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti
Lungotevere Flaminio 50 Roma
Informazioni e biglietteria Tel. 06.3610051-52
botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it
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