Pinacoteca Züst: in mostra 100 opere del pittore ottocentesco, giramondo tra le corti reali e il magico Oriente.

Finalmente una mostra di rilievo su Carlo Bossoli, affascinante artista ticinese di origine, italiano di adozione e giramondo per vocazione. La propone, colmando una vera lacuna, la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate (Mendrisio) dal 20 ottobre 2024 al 23 febbraio 2025.

La mostra “Carlo Bossoli. Pittore giramondo tra le corti reali e il magico oriente”, a cura di Sergio Rebora con il coordinamento scientifico di Mariangela Agliati Ruggia e Alessandra Brambilla riunisce più di 100 opere dell’artista e di suo nipote, a documentare tutti i molteplici aspetti della sua arte. Sono prestiti concessi da istituzioni pubbliche italiane e svizzere e da importanti collezioni private. Molte sono esposte per la prima volta.

[Carlo Bossoli, Villa Taverna a Torno sul lago di Como, 1846. Como, collezione privata]

Carlo Bossoli (Lugano, 1815 – Torino, 1884) è stato, a cavallo della metà dell’Ottocento, uno degli artisti più apprezzati, e contesi, in Europa. Le sue vedute, i suoi quadri evocativi di vicende storiche, i suoi ritratti erano apprezzati da re – dai Savoia alla regina Vittoria – principi, dalla migliore nobiltà e dalla borghesia più sofisticata. Chi non poteva permettersi i suoi olii, bellissimi, o le sue tempere, magistrali, ne acquistava sul mercato, soprattutto inglese, le riproduzioni. Editori londinesi pubblicarono l’album “The war in Italy” nel 1859, dove raccontava la battaglia di Solferino e altri episodi della Guerra d’Indipendenza o “Wiew of the Crimea” (1853).

I Savoia, che lo elevarono a “pittore di storia”, gli commissionarono ben 150 tra tempere e litografie. Documentano le imprese ferroviarie del Regno, in particolare la nascita della Torino-Genova, ma anche altre vicende storiche. 105 tempere raccontano le guerre piemontesi e nazionali del 1859, 1860 e 1861, gli anni dell’Unità d’Italia: Bossoli segue l’esercito sabaudo sul campo e documenta come un “reporter” tutti gli eventi e le principali battaglie.

Se si volesse azzardare un connubio comunque parziale, Carlo Bossoli è stato l’Achille Beltrame del suo tempo. Nelle inconfondibili copertine della Domenica del Corriere, all’epoca diffusissima, Beltrame raccontava la cronaca. Una cronaca che spesso, anche grazie alla sua capacità, diventava Storia. Bossoli, in un mondo in cui a saper leggere era una minoranza, trasmetteva informazioni con le sue magnifiche tempere, affidandone la riproduzione e diffusione universale all’abilità dei grandi editori di Londra.

[Carlo Bossoli, Luigi Torelli colloca il tricolore sulla statua della Madonnina, circa 1848. Album Luigi Torelli, Collezione privata]

Bossoli è un pittore “girovago”. Si allontana ancora bambino, al seguito della famiglia, dalla natia Lugano a Odessa. Qui a mettere gli occhi sul giovane artista sono il governatore, conte Michail Voroncov, e sua moglie Elizaveta, che per abbellire la città affidarono lavori di grande prestigio anche ad altre maestranze ticinesi. Nel 1840 torna in Europa, a Milano, artista già di fama; qui documenta, come un vero e proprio reporter, gli avvenimenti delle Cinque Giornate del marzo 1848.

Nobili e ricchi borghesi gli commissionano vedute dei loro giardini e dei loro palazzi.
È un artista di successo, che però non riesce a resistere a lungo in nessun luogo. Di Paesi ne percorre tanti: Inghilterra, Irlanda, Russia, Spagna, Marocco…. Sono gli anni in cui la vecchia Europa si lascia travolgere dalla magia dell’Oriente e dell’Esotico e lui sa ricreare quelle atmosfere sospese tra sogno, leggenda e realtà in modo perfetto, avendole vissute da vicino e amate.

A contestualizzare l’arte di Bossoli, nella sezione dedicata all’esotismo, è ricreata una period room con arredi “alla turca” dell’ebanista piemontese Giuseppe Parvis e altri pezzi d’epoca provenienti dal Nord Africa e dall’Oriente.

Dal 1853 risiede a Torino, dove muore; per sua esplicita richiesta, riposa oggi nel cimitero Monumentale di Lugano, la patria che, nonostante la vita cosmopolita, non aveva mai smesso di frequentare e di amare.

[Carlo Bossoli, Veduta del bacino di San Marco a Venezia, 1847. Torino, Collezione privata, courtesy Enrico Gallerie d’arte]

LE SEZIONI DELLA MOSTRA
La prima sezione permette di rivivere, con opere provenienti da musei e da collezioni del Cantone, l’intenso rapporto tra Bossoli e il Ticino, l’amata Lugano in primis.
Si continua quindi con i viaggi e soggiorni in Italia, tra Roma, Napoli, Venezia, Genova e, naturalmente Milano, ancora capitale del Lombardo-Veneto: vengono qui rievocate le Cinque Giornate ma anche le Feste del Carnevale Ambrosiano ed altri luoghi o momenti.

Dall’Italia al mondo: Scozia, Irlanda, Spagna e soprattutto la Russia degli Zar, Crimea, Marocco, Tunisi: il Bossoli pittore giramondo. Vedute e scene di vita in cui cattura l’anima dei luoghi proponendoli ad un pubblico affascinato dall’esotismo, dalla sensualità di culture e società lontane. Rispetto al racconto degli altri, anche eccellenti, interpreti dell’Orientalismo europeo, Bossoli dimostra di saper andar oltre le esigenze della moda. Dei Paesi che visita coglie non solo vedute e storie ma fa propri anche i modelli pittorici, l’arte bizantina e araba in particolare.

Straordinaria la sezione riservata a una delle “specialità” di Bossoli: la raffigurazione delle ville e soprattutto dei giardini dei suoi nobili committenti. Per i Litta Visconti Arese dipinge un intero ciclo, a documentare i loro tesori architettonici e soprattutto naturalistici. Così come fanno altre famiglie della nobiltà milanese.

Segue quindi una sezione tutta, intensamente, “torinese”. Alla Corte Sabauda Bossoli è ufficialmente il “pittore di storia” e a lui viene richiesto di eternare la nascita della linea ferroviaria tra Torino e Genova. A Torino, Carlo si costruisce un’affascinante dimora in stile orientaleggiante, a ricordo dei suoi numerosi viaggi, dove risiede con la sorella Giovanna e il nipote Francesco Edoardo (Odessa, 1830 – Torino, 1912). A quest’ultimo, pure artista, è dedicata una speciale sezione in mostra che raccoglie una scelta delle numerose vedute da lui realizzate per il CAI – Club Alpino Italiano nell’ambito di una collaborazione intensa e prolungata nel tempo. È Francesco Edoardo, appassionato di montagna, a pubblicare anche una serie di “panorami”, molto richiesti all’epoca, che riproducono la catena alpina.

IL CATALOGO
Al catalogo, interamente illustrato, che accompagna la rassegna, ha contribuito un gruppo di studiosi svizzeri e italiani che ha affiancato il curatore Sergio Rebora, offrendo contribuiti originali sui vari aspetti dell’arte di Bossoli: Riccardo Bergossi, Matteo Bianchi, Maria Cristina Brunati, Alberto Corvi, Paolo Crivelli, Luca Mana, Giorgio Picozzi.

COME RAGGIUNGERE LA PINACOTECA ZÜST
Rancate (Mendrisio) si trova a pochi chilometri dai valichi di Chiasso, Bizzarone (Como) e del Gaggiolo (Varese), facilmente raggiungibile con l’ausilio della segnaletica. La Pinacoteca si trova di fronte alla chiesa parrocchiale. Rancate è raggiungibile anche in treno, linea Milano-Como-Lugano, stazione di Mendrisio, e poi a piedi, in 10 minuti, o con l’autobus (linea 524, Mendrisio-Serpiano).

C.S.m.
Fonte: comunicato stampa ottobre 2024
Immagine di copertina: Carlo Bossoli, Veduta di Lugano. Piazza Grande, 1849
Lugano, Museo d’arte della Svizzera italiana, Collezione Città di Lugano

CARLO BOSSOLI
PITTORE GIRAMONDO TRA LE CORTI REALI E IL MAGICO ORIENTE
20 ottobre 2024 – 23 febbraio 2025

Pinacoteca cantonale Giovanni Züst
Via Pinacoteca Züst 2 – 6862 Rancate (Mendrisio), Cantone Ticino, Svizzera
tel. +41 91 816 47 91
e-mail decs-pinacoteca.zuest@ti.ch
www.ti.ch/zuest
https://www.facebook.com/pinacotecazuest/

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