Palazzo Pallavicini: oltre 120 opere tra dipinti, sculture, disegni e incisioni. Docufilm di Ezio Aldoni, con nuova intervista a Renzo Margonari.    

La mostra racconta la vita, la psiche e la storia tormentata di questo affascinante artista. Le sette sale di Palazzo Pallavicini ospitano per la prima volta in assoluto a Bologna, dal 3 ottobre 2024 al 28 febbraio 2025, una mostra dedicata ad “Antonio Ligabue”, grande pittore espressionista italiano. Sono esposte oltre 120 opere di cui 81 dipinti, 14 sculture, 17 disegni e 15 incisioni.

L’arte per Antonio Ligabue (Zurigo, 18 dicembre 1899 – Gualtieri, 27 maggio 1965) era un’esigenza innata che lo aiutava a sopportare le difficoltà e i dolori della vita. Ciò è riscontrabile nella forza dei suoi dipinti che colpisce ancora oggi, emozionando e toccando nel profondo. La mostra presenta l’arte di questo genio visionario sempre in evoluzione, l’appassionata ricerca con la quale sapeva inventare e rinnovare le sue opere usando colori violenti, ma comunque armonici, nella loro pressante suggestione emotiva, proponendo un’iconografia popolare e, a suo modo, raffinata.

In mostra, in un excursus che comprende la totalità della sua carriera, troviamo alcuni dei suoi più bei capolavori. Infatti è possibile ammirare ben 12 autoritratti e 7 tigri dalle fauci spalancate, oltre ad agili leopardi, rapaci che ghermiscono la preda o lottano per la sopravvivenza e potenti leoni: una vera e propria giungla cruda e violenta.

Le opere provengono da collezioni private, banche e musei, dai celebri autoritratti alla meravigliosa Testa di tigre del 1953 e Leopardo del 1955, dal Motociclista del 1954; dalle sculture Leone e Leonessa del 1935, a Pantera del 1938, Leonessa accucciata del 1940, fino al Busto di Gorilla del 1956; dai disegni con figure di animali all’Autoritratto a matita del 1955. In questa mostra sono esposte anche 15 preziose incisioni.

IL DOCUFILM
In occasione della mostra, il regista Ezio Aldoni, che ha realizzato nel 2015 il docufilm “Antonio Ligabue. L’uomo”, nel quale ha raccontato la vita drammatica e affascinante di Antonio Ligabue attraverso le testimonianze dirette di chi l’ha conosciuto, ne realizzerà una edizione ridotta ed aggiornata, con una nuova intervista al critico d’arte Renzo Margonari. Il video è visibile esclusivamente in mostra.

CREDITI
La mostra è organizzata e realizzata da Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci della Pallavicini s.r.l., unitamente alla Direzione Artistica e curatela di WeAreBeside, produzione in collaborazione con SM.Art e patrocinata da Fondazione Augusto Agosta Tota per Antonio Ligabue, con testi di Francesca Bogliolo.

L’ARTE DI LIGABUE SPIEGATA DAI FAUTORI DELLA MOSTRA
Mario Fiori, Segretario Generale della Fondazione Augusto Agosta Tota per Antonio Ligabue, ricorda la forza espressiva dell’artista: «Antonio Ligabue è diretto, immediato, mai indeciso, tutte le iconografie da lui eseguite non hanno niente a che vedere con la fantasia, tutto viene compiuto in base a precisi ricordi, o immagini inerenti al suo vissuto quotidiano, vede, o ricorda!»

Al mondo animale di Ligabue si riferisce Francesca Biagioli di WeAreBeside: «gli animali raffigurati da Ligabue si trasformano in allegorie dei suoi tormenti psichici, che si tratti di animali domestici o di predatori feroci, l’artista utilizza tali figure per trasmettere all’osservatore il proprio conflitto interiore, la derisione e l’emarginazione che quotidianamente vive».

Sostiene Francesca Bogliolo, critico d’arte, che «Gli autoritratti di Ligabue sono testimonianze preziose di un’incessante ricerca di identità, in cui l’artista delinea i contorni della propria fragilità, non scevra di forte inquietudine. Essi si accompagnano alla figurazione degli animali, emblemi di dinamismo e conflittualità: l’intensità della vita è la vera protagonista dell’arte di Ligabue, che irrompe sulla tela senza il filtro della razionalità, attraverso tratti incisivi ed energici».

Simona e Cinzia Agosta Tota, alla guida della Fondazione, riassumono lo spirito che anima il loro operato: «la Fondazione trova la sua origine e continuità nella pluridecennale attività svolta da Augusto Agosta Tota, nostro padre che, dal 1983 ha dedicato passione, ricerca e studi riuscendo a creare una realtà che è immediatamente divenuta punto di riferimento per chi si accosti ad Antonio Ligabue con interesse critico, culturale e scientifico».

L’organizzazione di Palazzo Pallavicini sottolinea che questa grande mostra su Antonio Ligabue conferma la costante attenzione rivolta al visitatore ed è tesa ad elevare i livelli qualitativi culturali della città di Bologna e del Palazzo, che tiene conto delle richieste di un pubblico sempre più colto, attento ed esigente. Inoltre, per avvicinare le nuove generazioni, le famiglie ed i più piccoli, è stata studiata una sezione immersiva dove tigri, leoni ed altri animali selvatici prendono vita grazie alle nuove tecnologie.

Il catalogo edito da Palazzo Pallavicini è acquistabile esclusivamente in mostra.

C.S.M.
Fonte: comunicato stampa 23 settembre 2024
Immagini allestimento e giornata inaugurale tratte da Facebook di Palazzo Pallavicini

ANTONIO LIGABUE
3 ottobre 2024 – 28 febbraio 2025

Palazzo Pallavicini
Indirizzo: via San Felice 24 Bologna
Telefono: 3313471504
E-mail: info@palazzopallavicini.com
www.palazzopallavicini.com
https://www.facebook.com/palazzopallavicini

Vedi anche (qui) mostra “Antonio Ligabue” a Palazzo Albergati a Bologna dal 21 settembre 2024 al 30 marzo 2025.