Di Barbara Baroni. MantovaIncanto: conferito al celebre soprano il premio istituito in memoria del Basso mantovano.
Mozart nella stupenda cornice di Santa Barbara a Mantova in occasione della XII edizione di MantovaIncanto, ideata dall’associazione AmareMantova. È stato assegnato il Premio Enzo Dara, consistente in una statuetta in memoria del grande basso buffo mantovano, a Daniela Barcellona voce di mezzosoprano tra le più armoniose e famose; il premio è stato consegnato da Ivana Dara nell’intermezzo tra il concerto e l’esibizione della vincitrice. Un evento accompagnato da musiche mozartiane: il Divertimento in Fa K 138 e la Missa Solemnis (Waisenhausmesse) in Do K 139 detta Messa dell’orfanotrofio.
Daniela Barcellona è nata a Trieste, dove ha compiuto gli studi musicali e vocali sotto la guida di Alessandro Vitiello. Dopo aver vinto prestigiosi concorsi, ha debuttato nel ruolo di protagonista nel Tancredi al Rossini Opera Festival di Pesaro nel 1999, e da quella occasione è attiva anche nei ruoli en travesti a livello internazionale. Ha ricevuto tra gli altri il prestigioso Premio “Abbiati”, e ha registrato un prezioso Requiem di Verdi.
La motivazione del premio “Dara” è data dalla bellezza omogenea del timbro, la tecnica soprattutto delle colorature, specialista del belcanto e del repertorio rossiniano e verdiano, ma anche per la didattica e la scoperta di nuove voci.
Per l’occasione l’Orchestra dei Colli Morenici (coordinata dal maestro Nicola Ferraresi) con bravi musicisti anche mantovani era diretta dal maestro Massimo Mazza, pianista e compositore, anche con la partecipazione di molti giovani: il soprano mantovano Sofia Cortellazzi, voce interessante, il mezzosoprano Eleonora Filipponi, timbro profondo e anche esperta pianista, il tenore Angelo Goffredi dal bel timbro e dizione, Presidente dell’Associazione AmareMantova nata nel 2014 e impegnato nella divulgazione della lirica, e il basso Frano Lufi docente e cantante dalla voce morbida e descrittiva. Sofia Cortellazzi era al suo debutto e si dimostrava un vero talento con una voce bella e chiara (Sanctus in particolare).
La parte vocale era completata dal Coro Filarmonico di Brescia che si stagliava con armonia sullo sfondo orchestrale, metafora poetica. Il Divertimento in fa maggiore K 138 (1772) eseguito con vivacità è ispirato alla scuola italiana (omaggio al Maestro Dara) per la scorrevolezza. L’Allegro iniziale si apre vivace con lo stile dell’opera buffa all’unisono e poi con armonie evocative; appaiono due temi che si intrecciano con begli effetti. L’Andante reso in modo cantabile inizia col primo violino e un percorso originale; il violoncello espone il tema su una parte in sincope e il finale Rondò risalta con un tema gioioso che passa tra la viola e il violoncello e viene ripetuto molte volte in stile alla tedesca. Ancora vivacità e commiato sentimentale nel Presto finale.
La Missa solemnis, dedicata alla memoria Maestro Dara, venne scritta da Mozart a dodici anni (seguendo l’insegnamento del padre Leopold) per la consacrazione della chiesa dell’orfanotrofio a Vienna. Anche se scritta precocemente è importante come programma artistico sacro. La musica da chiesa assunse un posto di rilievo per Mozart, che seguiva l’ordine liturgico in particolare dell’arcivescovo di Salisburgo. Presenta tutte le parti della Messa e le spezza in vari versetti, con l’apertura del Kyrie interpretato con profondità, poi Gloria a tinte scure.
Dunque in ricordo del Maestro Enzo Dara un regalo del soprano Barcellona con l’Agnus dei dalla Petite Messe solennelle (1863) di Gioachino Rossini. L’autore è sempre stato un grande studioso di Bach, fra i primi a formulare l’edizione completa delle sue opere. Nella Messa emerge la scelta di Rossini di appropriarsi di vari stili, con sapienza, nonostante la sua fama di compositore di opere buffe: vi sono brani in stile rinascimentale (il Christe a cappella), citazione di Bach (Il preludio religioso), fughe (Cum sancto spiritu) e Et vitam venturi saeculi. Un insieme di arie, duetti, cori, straordinari il Kyrie di apertura e il magnifico Agnus Dei conclusivo, anticipatore del ‘900. L’Agnus dei è un brano che unisce il tragico e la serenità, in un tutto filosofico e raggiunge una vetta di spiritualità che trasporta a emozioni paradisiache.
Daniela Barcellona con timbro splendido e intensa espressione ha saputo coinvolgere l’ascoltatore, commuovendo con “Miserere”, creando un momento di meditazione messo in luce nella composizione di Rossini, ha trascinato ed emozionato.
Ricordiamo passi della carriera di Enzo Dara (Mantova, 13 ottobre 1938 – Mantova, 25 agosto 2017) basso buffo per eccellenza. A Reggio Emilia nel 1967 interpretò Don Bartolo ne Il barbiere di Siviglia poi anche con Claudio Abbado, e prese forma la sua caratteristica di buffo signorile, che ha riformato il ruolo soprattutto a livello teatrale. Fu anche il primo Barone di Trombonok nella ripresa in tempo moderni de Il viaggio a Reims. Emersero ben presto i suoi pregi, come l’agilità e il sillabato rapido, elementi virtuosistici che caratterizzano il premio nato in sua memoria. Altri ruoli importanti sono stati Don Pasquale e Don Magnifico. Nel ’90 iniziò a fare il regista, poi scrisse come giornalista e si dedicò alla sua autobiografia.
Notiamo che la giuria del premio è formata dallo stesso Angelo Goffredi che è intervenuto per l’Associazione, Ivana Dara e il Comune di Mantova col presidente del consiglio comunale Massimo Allegretti, che ha salutato il pubblico. Infine ricordiamo che AmareMantova, è un’associazione no-profit under 35, formata da musicisti ed esperti, si propone la diffusione della lirica ed altri generi, come la classica, musical, musiche da film e canzoni d’autore e presta particolare attenzione ai giovani, restituendo il carattere popolare a questi spettacoli.
Focus di Barbara Baroni
Visto nella chiesa di Santa Barbara – MantovaIncanto, il 26 ottobre 2024
Foto B.B.
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