Di Maria Luisa Abate + MiC: Gibellina nominata Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2026.

Quando abbiamo scorso l’elenco delle città candidate, e poi quello delle finaliste, abbiamo pensato subito che Gibellina dovesse (non ‘avrebbe dovuto’ ma ‘dovesse necessariamente’) essere la prima Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea. I riconoscimenti annuali in ambiti analoghi si stanno moltiplicando, con risultati concreti importanti. A seguito di un primo titolo europeo che ha premiato le città culturalmente virtuose, si è giunti a istituire la Capitale Italiana della Cultura, carica che dura un anno e che per prima è stata assegnata a Mantova (lo scriviamo con orgoglio da mantovani, sia pure acquisiti). Capitale della Cultura è attualmente Pesaro, fino a fine anno. Esiste anche, ad esempio, la Captale del Libro e sono fiorite diverse attestazioni che non solo tributano merito a una programmazione attenta ai risvolti culturali ma che ne favoriscono lo sviluppo, a livello locale e da lì nazionale. Tra cui la neonata carica di Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea.

Nel nostro piccolo, abbiamo pensato che per le città che si trovavano in lizza assieme a Gibellina non ci fosse storia. Così è stato, grazie al parere di una giuria qualificata. Perché Gibellina è una città che, a nostro modesto giudizio, in pochi anni è assurta a simbolo universale dell’arte contemporanea, e come tale è conosciuta in tutto il mondo.

Vale la pena di ricordare brevemente la sua storia recente. Gibellina sorge in Sicilia, nella provincia di Trapani, e fu ferita profondamente, pareva irreversibilmente, dal terremoto del Belice del 1968. Il centro storico fu letteralmente raso al suolo e fu abbandonato. La città sembrava essere definitivamente morta come, drammaticamente, molti dei suoi abitanti. Poi la rinascita, una vera e propria resurrezione laica.

L’artista e pittore (ma anche medico, che prestò servizio nell’esercito) Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nizza 1995) è stato uno degli eredi della cosiddetta Scuola Romana. Iniziò ispirato dall’arte astratto-concreta per poi sviluppare il genere astratto, l’“informale” e proseguire con la sua personale sperimentazione che lo portò alla fama internazionale: i catrami, i sacchi con toppe ricucite, gli strappi, le plastiche trasparenti, le celeberrime combustioni…

Negli anni settanta iniziò la serie dei cretti di cui il più imponente, il più spettacolare, il più noto è quello realizzato a Gibellina, realizzato tra il 1984 e il 1989 sui ruderi della città distrutta dal sisma, e che, dopo uno stop dovuto alla mancanza di fondi, fu completato nel 2015. Grazie all’intuizione illuminata dell’allora sindaco Ludovico Corrao, assieme all’architetto Zanmatti, che si mossero per dare una seconda vita a Gibellina vecchia dopo che la nuova era stata costruita, l’arte è quindi diventata una “benda” con cui fasciare le ferite, un mezzo di riscatto non solo culturale ma anche sociale.

Il Cretto di Burri è un’opera d’arte che consiste in una colata di cemento di 86.000 m² che ha inglobato le macerie della vecchia città rispettandone fedelmente le forme, seguendo le linee degli agglomerati di case, ricomponendo i quartieri, ricreando fedelmente i vecchi tracciati delle vie, ripercorribili attraverso fratture larghe dai due ai tre metri che si snodano in mezzo ai blocchi di cemento alti circa un metro e sessanta. È questa una delle più grandi opere d’arte ambientali al mondo.

A Gibellina, nel Cretto o vicino a esso, si svolgono diverse iniziative culturali – molte grazie alla famosa Fondazione Orestiadi – come concerti, mostre o esposizioni oltre all’attività del Museo della Trame Mediterranee, di cui spesso rendiamo conto sulle pagine di DeArtes e che fanno realmente di questa città siciliana una capitale dell’arte contemporanea, ora sancita dal riconoscimento per l’anno 2026 che lascia alla neo insignita margine di tempo per sviluppare al meglio le proprie progettualità riunite sotto al titolo “Portami il futuro”.

Di Maria Luisa Abate
Info, immagini e come arrivare:
https://fondazioneburri.org/grandi-opere/grande-cretto-gibellina/
https://www.facebook.com/FondazioneBurri/
https://www.fondazioneorestiadi.it
https://www.facebook.com/Orestiadi/

COMUNICATO DEL MiC
Gibellina è la “Capitale italiana dell’Arte contemporanea” per l’anno 2026. A proclamarla è stato il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, nel corso della cerimonia che si è svolta il 31 ottobre 2024 a Roma, nella Sala Spadolini del Ministero, alla quale sono intervenuti il Direttore generale Creatività Contemporanea, Angelo Piero Cappello, e la Presidente della Giuria, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.

La cerimonia si è svolta alla presenza dei rappresentanti delle cinque città finaliste: Carrara, Gallarate, Gibellina, Pescara e Todi.

La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, progetti culturali che prevedono attività come mostre, festival e rassegne, oltre alla realizzazione e la riqualificazione di spazi e aree dedicate alla fruizione dell’arte contemporanea.

LE MOTIVAZIONI DEL RICONOSCIMENTO
Queste le motivazioni della scelta della giuria, maturata al termine della procedura di selezione condotta in piena autonomia dai componenti: «La prima ‘Capitale italiana dell’Arte contemporanea’ con la sua candidatura offre al nostro Paese un progetto organico e solido, consegnando all’Italia di oggi un esemplare modello di intervento culturale, fondato su valori e azioni che riconoscono all’arte una funzione sociale e alla cultura lo statuto di bene comune. Per la sua capacità progettuale nel riattivare il suo straordinario patrimonio di opere, coniugando nel presente memoria e futuro, conservazione e valorizzazione, attenzione al locale e ambizione internazionale; per la sua capacità di coinvolgimento delle nuove generazioni e della cittadinanza tutta, interpellando il territorio più ampio sulla base di una comune consapevolezza civica, stringendo alleanze con istituzioni pubbliche e private, nazionali e transnazionali; per il fatto di essere Città pioniera di ciò che oggi definiamo rigenerazione urbana, e per la capacità di essere insieme una città-opera e una città da abitare: per il suo progetto, con il quale la città diventerà un grande laboratorio dove le pratiche e le energie dell’arte contemporanea saranno chiamate a condividere pensieri e soluzioni sui temi dello spazio pubblico, della comunità, del paesaggio, della sostenibilità e del capiente concetto di eredità. Per tutti questi motivi sopra esposti, riteniamo di poter individuare, quale città ‘Capitale italiana dell’arte contemporanea’ 2026 la città di Gibellina”.

LE PAROLE DEL MINISTRO E DEL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA «L’istituzione del titolo di ‘Capitale italiana dell’Arte contemporanea’ – ha detto il Ministro Giuli – vuole rendere un nuovo, doveroso tributo alla creatività e al genio italiani, ed è la conferma dell’impegno fattivo del Governo per restituire all’Italia, alle sue città, ai suoi territori e ai suoi abitanti, la consapevolezza di essere l’Italia».

«Esprimo le mie più sincere congratulazioni a Gibellina, città insignita del titolo di ‘Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2026’. Un riconoscimento prestigioso che rappresenta un’importante opportunità di sviluppo della comunità a partire dalla valorizzazione delle eccellenze culturali e creative che la caratterizzano, nonché un’occasione per dare ulteriore slancio al territorio, proiettandolo sempre più al centro del panorama internazionale. I miei complimenti anche alle altre città finaliste per le proposte elaborate, tutte di altissima qualità», è il commento del Sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni.

SINTESI DEL PROGETTO VINCITORE
“Portami il Futuro”: Un progetto ambizioso che si sviluppa attraverso iniziative legate all’arte e alla creatività contemporanea, dalla progettazione culturale alla rigenerazione urbana, al restauro e soprattutto alla costruzione di una visione sul futuro che sappia tener conto della bellezza come valore condiviso e rigenerante.

LA PROCEDURA DI SELEZIONE DEL 2024
Ventitrè le città italiane che hanno presentato il dossier di candidatura alla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. A ottobre sono stati resi noti i nomi delle cinque città finaliste, che la Giuria, presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e composta da Sofia Gnoli, Walter Guadagnini, Renata Cristina Mazzantini e Vincenzo Santoro, ha scelto dopo aver esaminato le candidature pervenute. Le singole delegazioni hanno successivamente presentato alla Giuria i progetti elaborati per ciascuna nel corso di audizioni pubbliche, che si sono svolte il 25 ottobre a Roma, nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura.

IL TITOLO DI CAPITALE ITALIANA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
La Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura ha lanciato il 15 aprile 2024 il bando per la designazione della prima “Capitale italiana dell’Arte contemporanea” per l’anno 2026. Il nuovo riconoscimento è istituito per incoraggiare e sostenere la capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea.

C.S.m.
Roma, 31 ottobre 2024
Ufficio Stampa e Comunicazione MiC

Immagini a Emanuele Antonio Minerva e Agnese Sbaffi © Ministero della Cultura

Trailer Gibellina Capitale
https://www.youtube.com/watch?v=hTbY30IwdEI&ab_channel=MiC_Italia

Trailer delle città finaliste
https://www.youtube.com/watch?v=irwY2ENv0AQ&embeds_referring_euri=https%3A%2F%2Fcultura.gov.it%2F&source_ve_path=OTY3MTQ

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