Triennale Milano: nuovo allestimento del Museo del Design e mostra di Monica Bolzoni.
Triennale Milano ha presentato Forme mobili, il nuovo percorso espositivo del Museo del Design Italiano che esplora le relazioni tra corpo, silhouette e movimento messe in relazione con la moda. Nella Design Platform è visitabile la mostra Monica Bolzoni. Il modulo, designer di abiti e accessori e figura chiave del design e della progettazione della moda.
MUSEO DEL DESIGN ITALIANO DI TRIENNALE MILANO
FORME MOBILI
Il percorso, intitolato Forme mobili, riunisce una serie di acquisizioni, comodati e approfondimenti che esplorano le molteplici relazioni tra corpo, silhouette e movimento. Triennale Milano ha presentato il nuovo percorso espositivo del Museo del Design Italiano, diretto da Marco Sammicheli, con progetto di allestimento di Luca Stoppini.
Gli oggetti della collezione permanente di Triennale sono organizzati in dieci sezioni tematiche che rappresentano delle costanti nella storia del design italiano. Il legame con la meccanica del corpo, l’ispirazione dell’arte e i rapporti coi saperi artigiani, il ruolo e la tradizione del disegno, la costituzione di una comunità internazionale, la costruzione di una realtà produttiva che ha dato vita e continuità al Made in Italy sono solo alcuni dei temi che il Museo sviluppa e vuole divulgare. Ogni sezione è messa in relazione con il mondo della moda sulla base di assonanze compositive tra forme, materiali, periodi storici e idee progettuali.
Il Museo del Design Italiano, oltre alla moda, include anche altri due nuovi ambiti di ricerca e divulgazione: quello della nautica, rappresentato da disegni e modelli, e quello dell’illustrazione, che include progetti legati alla satira, al disegno per riviste e giornali e alla grafica d’autore.
Marco Sammicheli, Direttore del Museo del Design Italiano di Triennale Milano: «Il nuovo percorso del Museo fa emergere, come suggerito dal titolo, il rapporto tra design e movimento nel tempo. Una riflessione si sviluppa attorno alla relazione che lega i concetti di abito, inteso come ciò che risponde a specifiche funzioni per la persona, di abitudine, ossia l’enunciazione e la pratica di una consuetudine sociale, e di abitacolo, dove questi elementi vivono conquistando uno spazio pubblico e privato. Attraverso questo percorso abbiamo voluto mettere in dialogo discipline legate alla progettazione, che oggi più che mai, risultano sempre più interconnesse per contenuti, messaggi, per principi di ispirazione e pratiche produttive, con forme di influenza reciproca».
Forme mobili permette di valorizzare e far conoscere al pubblico alcune delle recenti acquisizioni, che hanno permesso di generare e implementare alcuni fondi all’interno della collezione permanente di Triennale, tra cui i fondi dedicati ad Antonio Citterio, Carla Crosta, Giorgio Forattini, Alberto Meda, Luigi Molinis, Carlo Mollino, Cinzia Ruggeri, Carlo Scarpa, Ettore Sottsass, Saul Steinberg, Andrea Vallicelli.
Luca Stoppini, progettista dell’allestimento del Museo: «L’allestimento è una prosecuzione ideale di Cuore, archivio storico e centro studi di Triennale inaugurato a febbraio 2024 […]». Il deposito dove già esistono centinaia di record, organizzati in casse e scaffalature, offre un’esperienze inedita del Museo. Nel trasferimento ideale dai luoghi deputati alla creazione a quelli dell’approfondimento e divulgazione, l’estetica disordinata dello studio, quella caleidoscopica degli specchi di un atelier, quella caotica di una redazione offrono al pubblico un’esperienza di visita ricca di connessioni.
Nello spazio della Curva vengono esposti oltre duecento oggetti della collezione di Triennale, presentati all’interno di scaffalature e dispositivi mobili realizzati ad hoc che attraversano l’intera lunghezza del Museo. Il percorso mette in evidenza le connessioni e la sinergia tra diversi elementi: l’evoluzione del concetto di moda nel tempo, la relazione tra le funzioni e l’abito, il legame tra rappresentazione ed emancipazione della persona.
Questo progetto rappresenta l’avvio di una serie di rapporti con archivi privati e pubblici, che porterà a nuove progettualità e a nuove acquisizioni. Una parte significativa di queste collaborazioni confluisce nelle attività del dipartimento moda di Triennale Milano, che vede coinvolto Marco Sammicheli e si avvale della consulenza scientifica di Luca Stoppini.
Tra le altre iniziative del dipartimento vi sono esposizioni dedicate a grandi protagonisti della moda, incontri del public program, giornate di studio, proiezioni, workshop, oltre alla promozione di percorsi formativi in dialogo con scuole e università.
MONICA BOLZONI
IL MODULO
25 ottobre 2024 – 12 gennaio 2025
Triennale Milano presenta la mostra Monica Bolzoni. Il modulo, a cura di Marco Sammicheli e Anna Di Cesare, con progetto di allestimento di Paolo Giacomazzi. L’esposizione è allestita nella Design Platform, spazio situato nella parte finale del Museo del Design Italiano.
La mostra permette di conoscere il lavoro di Monica Bolzoni, designer di abiti e accessori, figura chiave nel mondo del design della moda. Il suo linguaggio si distingue per una ricerca esplorativa del femminile, caratterizzata da un approccio modulare, da ispirazioni tratte dall’immaginario collettivo e dalla scoperta personale attraverso il gioco.
L’esposizione, suddivisa per temi, evidenzia alcuni aspetti del lavoro della designer, quali il suo metodo progettuale che si riflette non solo nei capi e negli accessori ma anche nella grafica e nel packaging, il rapporto tra materiali e forme, lo sguardo sulla cultura contemporanea, elementi comuni sia alla moda che alla tradizione del design e dell’architettura d’interni.
L’allestimento della mostra, scandito da elementi modulari, si snoda in diversi episodi e offre punti di riferimento visivi utili al visitatore per orientarsi all’interno del racconto. Sono presenti giochi di specchi e riflessioni che richiamano il camerino progettato e realizzato negli anni Ottanta per Bianca e Blu (BB2) di via de Amicis a Milano e che immergono l’osservatore nello spazio, insieme agli abiti presenti.
La mostra si focalizza sul design della moda come approccio metodologico del lavoro di Monica Bolzoni, attraverso una selezione di capi e accessori che mira a evidenziare i temi e i concetti principali del suo lavoro. Tra questi ritroviamo le divise, riferimenti culturali collettivi che vengono reinterpretati nel linguaggio della moda; i materiali d’avanguardia, tecnologici e innovativi come il jersey techno, il PVC e il nylon utilizzati negli anni ottanta e novanta; e il colore, con una sezione dedicata a importanti abiti e accessori.
Per la prima volta, sono visibili al pubblico alcune sezioni dei disegni realizzati da Monica Bolzoni, come gli schizzi delle collezioni che sono un esempio di scrittura grafica e sintetica – trasposizioni della sua visione progettuale – oltre a vari sviluppi modulari, tra cui la progettazione di capi per alcune performance di Vanessa Beecroft partendo dal collant.
Testi e foto accompagnano il percorso espositivo. Tra questi, il manifesto di Monica Bolzoni, in cui la designer definisce la differenza tra moda e moda-design e gli slogan, sintesi della sua visione di fare moda.
La mostrasi accompagna all’acquisizione da parte di Triennale Milano di capi provenienti dall’Archivio Bianca e Blu di Monica Bolzoni.
C.S.M.
Fonte: comunicati stampa 24 ottobre 2024
Immagine di copertina: Crediti Museo del Design Italiano. Forme mobili, installation view
Foto/Photo Delfino SistoLegnaniDSL Studio, © Triennale Milano
Triennale Milano
viale Alemagna 6 – 20121 Milano
T. +39 02 724341
www.triennale.org