VIVE Vittoriano – Palazzo Venezia: restaurati quattro affreschi ‘strappati’ del XVI secolo, nell’ambito del progetto “Grand Tour degli Affreschi”.

L’intervento ha restituito alle opere la piena leggibilità e rappresenta la condizione preliminare per ogni ricerca ulteriore, a cominciare dall’identificazione del nome dell’autore e della provenienza: gli affreschi, destinati a essere esposti nel nuovo percorso di visita di Palazzo Venezia, rappresentano grazie a quest’operazione un caso esemplare di tutela e di valorizzazione.

Il VIVE-Vittoriano e Palazzo Venezia ed Hermès Italia presentano il restauro di quattro affreschi conservati a Palazzo Venezia realizzato nell’ambito del progetto “Grand Tour degli Affreschi”, promosso dalla stessa Hermès Italia, e che vede coinvolte varie città sul territorio nazionale. Un intervento significativo volto alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico dell’Istituto.

Nell’ambito della sostenibilità e degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 dell’ONU, vi è la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale per rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili. Un tema attuale che comporta la revisione del rapporto pubblico-privato e la presa d’atto che l’arte sia un bene da difendere.

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GLI AFFRESCHI A PALAZZO VENEZIA
I quattro affreschi del XVI secolo rappresentano episodi mitologici. In due scene si può chiaramente leggere il sacrificio di un toro dinanzi a divinità pagane. Un’altra scena raffigura la cattura di un toro in un ambiente bucolico. Un’ultima scena raffigura lo sbarco di una nave in un porto fluviale con il corteo di militari accolti alla porta urbica dal re della città.

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Gli affreschi, strappati dalla loro collocazione originale, si trovavano in pessimo stato conservativo. Le cause sono da rintracciarsi nella sottigliezza di alcune porzioni dei dipinti, nel supporto troppo elastico sul quale erano state collocate le opere dopo lo “strappo” dalla sede originaria e forse anche alcune errate movimentazioni, come dimostrano le cadute di colore, i graffi e le piccole mancanze in prossimità dei telai lignei.

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IL “GRAND TOUR DEGLI AFFRESCHI” E LA TAPPA A ROMA
Inaugurato a Padova nel 2021, il grand tour è approdato a Napoli nel 2022, a Roma nel 2023. per arrivare a luglio 2024 a Bologna e tornare a Roma nell’autunno di quest’anno con la sua quinta tappa. L’iniziativa nasce da una visione comune del ruolo dell’arte e della cultura. Il VIVE, fin dalla sua costituzione, e in linea con la funzione sociale del museo, rivolge una parte cospicua del suo impegno nei confronti della conservazione e dell’accessibilità delle proprie collezioni. Da sempre impegnata nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, Hermès Italia sceglie di sostenere l’arte dei mestieri e in particolare il restauro che, insieme all’affresco, è nei secoli un’eccellenza italiana.

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Con la collaborazione di Fondaco Italia, società di comunicazione impegnata nella valorizzazione del patrimonio culturale, il restauro di Roma interessa quattro affreschi del XVI secolo conservati a Palazzo Venezia. Grazie a questo intervento è stata restituita la piena leggibilità delle opere e ciò consentirà di studiarle e rispondere alle domande su soggetto, provenienza ed autore.
Nel 2025 il Grand Tour proseguirà con altre due tappe, a Torino e a Firenze.

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LE PRECEDENTI TAPPE DEL “GRAND TOUR” A PADOVA E NAPOLI
Fondamentale è che le opere siano visibili e accessibili al pubblico, sempre in spazi aperti e mai all’interno di edifici privati, per restituire alla città la fruizione di opere d’arte trascurate e offrire la possibilità di vedere la quotidianità con occhi diversi.

Per questo motivo il restauro di Padova ha avuto come oggetto “L’ Annunciazione della Vergine Maria con l’arcangelo Gabriele”, dell’artista Jacopo da Montagnana, nei sottoportici di PalazzoAngeli in piazza Prato della Valle, mentre l’intervento di Napoli ha interessato il Miracolo del crivello di Antonio Solario, nel chiostro del Platano dell’Archivio di Stato di Napoli, parte di un ciclodi affreschi intitolato “Storie della vita di San Benedetto”, risalente al XVI secolo.

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LE PRIME OPERE RESTAURATE A ROMA E A BOLOGNA
Il primo restauro di Roma ha interessato l’affresco raffigurante “S. Francesca Romana con l’angelo e S. Benedetto che affiancano la Madonna con il Bambino”, ubicato sulla facciata esterna del Monastero delle Oblate di S. Francesca Romana e quello di Bologna l’affresco seicentesco di autore ignoto raffigurante la “Madonna con il Bambino” ubicato sul voltone dell’arco est del cortile di Palazzo d’Accursio.

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L’INTERVENTO DI RESTAURO AL VIVE A ROMA
I lavori, affidati alle mani di esperti restauratori, diretti da Luca Pantone, Direttore Tecnico Restauratore di Pantone Restauri, sono iniziati ad aprile 2024 e termineranno nei prossimi giorni.

L’intervento è iniziato con lo studio delle opere, l’individuazione delle tecniche pittoriche originarie e i mutamenti subiti, dettagliando i restauri pregressi. Sono stati compiuti rilievi fotografici e mappature per tradurne graficamente lo stato conservativo prima e dopo l’intervento. Prima della velinatura con garze di cotone, sono state stabilizzate tutte le parti decoese e rimosse quelle ricostruite in fasi successive e quindi si è proceduto alla rimozione delle opere dai telai lignei. Sono state preferite puliture meccaniche e la rimozione è stata eseguita mediante bisturi.

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Durante tali operazioni è stata eseguita la progettazione dei quattro nuovi supporti con pannelli alveolari in fibra di vetro ed all’interno una struttura a nido d’ape in alluminio. Successivamente i dipinti sono stati messi in opera sui rispettivi pannelli mediante una malta idraulica adesiva.

La svelatura è stata eseguita gradualmente e si è proceduto poi alla rimozione delle vernici e delle ridipinture più antiche probabilmente riconducibili allo stacco. Si sono selezionati solventi e prodotti in base alla ecosostenibilità, atossicità e naturalmente in base al selettivo processo di rimozione di inquinanti. A seguito della pulitura è stato eseguito un consolidamento.

Le successive operazioni hanno riguardato il reintegro materico e cromatico con stuccature specifiche ed adoperando dei colori neutri. Le lacune e fessurazioni più piccole e reintegrabili sono state eseguite a livello della superficie mediante l’uso di malte aeree di colore bianco per facilitare il successivo reintegro pittorico che, a seconda dei casi, risulta a tratteggio, mimetico o sotto tono.

C.S.M.F.
Fonte: comunicato stampa 12 novembre 2024

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