Di Barbara Baroni. MantovaMusica: Alberto Cartuccia Cingolani, enfant prodige, virtuoso del pianoforte, di già grande sensibilità interpretativa.

“Un piccolo Mozart” che ha meravigliato gli spettatori per i Concerti della Domenica – MantovaMusica: Alberto Cartuccia Cingolani pianoforte, giovanissimo talento classe 2017, e con la presentazione dell’esperto Armando Madella. Notiamo che Cingolani è un enfant prodige già vincitore di 70 primi premi. Un video di Cingolani, ove esegue la Sonata K 545 di Mozart per un concorso, ha avuto milioni di visualizzazioni, con echi anche nella stampa internazionale. Cingolani è seguito nella sua formazione dai genitori entrambi musicisti e dimostra le sue doti già all’età di tre anni; ora fa la seconda elementare ed è una continua scoperta, inoltre bravissimo nello Hear training. Nell’ottobre 2023 ha ricevuto il “Premio Musica” per il “XXI Premio Giuseppe Sciacca”, la cui presentazione si è tenuta in Vaticano, presso la Pontificia Università Urbaniana. 

La bella storia di un bambino già virtuoso e molto sensibile, che affronta con intensità e leggiadria brani complessi ed a memoria e coinvolge nell’ascolto. Il concerto era diviso in due blocchi: barocco-classico e romantico fino al percussivismo e Alberto è riuscito ad interpretare in stile a seconda dell’epoca e dell’atmosfera ed ha rammentato il passaggio stilistico tra ‘800 e ‘900.

Ha presentato un insieme variegato di pezzi da G. F. Händel a I.Y. Berkovich, quasi in ordine cronologico, tranne che per le Variazioni su tema di G. Paisiello di Ludwig van Beethoven, brillanti e tenute per ultime ed elemento culturale di congiunzione appartenente al preromanticismo, composte da Beethoven in giovine età ma con anticipazione della sua parabola compositiva: fondamentale è infatti la variazione anche nella forma sonata. Compostenel 1795 si rifanno all’Opera “Amore contrastato” (La Molinara) con un tema in stile italiano e mosso.

A confronto con queste, Cingolani ha eseguito e presentato “a sorpresa” le Variazioni di Mozart con tono cantabile, ove il contrappunto appare nell’ottava variazione. Questa composizione affettuosa si basa sul tema della canzone popolare francese Ah! Vous dirai-je, Maman, con dodici variazioni, conosciuto fin dalla metà del Settecento. E ancora Mozart col famoso Rondò alla turca eseguito benissimo, pezzo spesso proposto da solo, con un tema forte che torna nel finale con accordi anche arpeggiati seguendo la moda delle turcherie, forma di esotismo, molto applaudito.

Poi una Fantasia in Re espressiva, stupenda e commovente, che ricordava Beethoven, ed altro. Nella prima parte svettava Händel con tre opere gioiose festose e poi toccanti che coinvolgevano assai, accostate a tre Sonate di Scarlatti velate di malinconia. Una curiosità poi il raro Solfeggietto di C.P.E. Bach, tra i creatori dello “stile galante”.  Brano che ha movimento di toccata, composto nel 1766, col tempo Prestissimo e staccato con slancio. Una prova di virtuosismo e con rapide progressioni, anticipazioni del preromanticismo, che ricorda la bellezza della natura. L’opera è per metà monodica e forma una distesa ondeggiante di semicrome ed è oggi anche rielaborata nel Jazz.

Emergevano la filigrana e l’ambientazione infantile con Claude Debussy da “Children’s corner” Doctor Gradus ad Parnassum (Modérément animé). Il pezzo significativo contiene la citazione dello studio pianistico di Muzio Clementi, autore dell’opera didattica Gradus ad Parnassum (1906-1908) e ricorda il Preludio in Do maggiore di Bach (anche Ave Maria) e uno Studio di Stephen Heller e richiama la poetica simbolista del fanciullino pascoliano. Gli arpeggi e l’incrocio delle mani erano così fiabeschi, che si celavano gli aspetti tecnici in una nuvola. Un vero gioiello pianistico reso con sfumature e creando un’aura fantastica anche col pedale. La poesia dei bimbi è richiamata da Debussy con raffinatezza ed espressività, con una scrittura chiara dove sintetici elementi ed effetti creano una musica descrittiva, pura ed evocativa, dedicata a sua figlia. Nel 1884, per la scena lirica L’enfant prodige, vinse il famoso Prix de Rome. Così i libri e la musica rivelano ai bambini un meraviglioso mondo di sogni e pure oasi giocose: l’importanza della musica per i più piccoli apre un orizzonte psicologico affascinante.

Poi si stagliava la figura di I.Y. Berkovich, compositore e docente russo (1902-1972), con Toccata in la minore estremamente virtuosistica dalle note ribattute e accordi, che dimostravano l’ottima preparazione di Cingolani scorrendo come un viaggio nel tempo ispirato alla propria terra. Si univa di Rachmaninov la Polka Italienne (tr. A. Siloti) pezzo con lo spirito di danza tradizionale folk composto nel 1906 e basato su una modulazione da minore a maggiore nel corso dello sviluppo e trascinante. Insomma un pout-pourri di brani piacevoli e profondi, che evidenziava nelle varie sezioni in particolare il divenire ritmico ed il sentimento, con dolce espressione.

Il percorso è approdato anche, con un discorso a parte, al trascendentale Liszt degli Studi unito al nordico Edvard Grieg con “Il Folletto” op.71, brano difficile e assai ironico come un disegno della foresta norvegese. Si è chiuso con cinque canzoni natalizie sentimentali e vivaci eseguite insieme al padre a quattro mani, quadro familiare e commovente; ed ancora Grieg, “una pagina di paura”. Il panorama così vasto e impegnativo rispecchiava la bravura di Alberto Cingolani, che ha raccontato ad Armando Madella i suoi primi passi nella musica ed ha risposto che “il suo sogno da grande è fare il pianista”. Si è creata un’empatia particolare con il numeroso pubblico anche di bimbi con il concerto e l’intervista. Si nota come Cingolani abbia partecipato a manifestazioni anche impegnate nel sociale e a trasmissioni televisive e suoni sia come solista che con orchestra, vero piccolo principe della tastiera.

APPROFONDIMENTO AL PROGRAMMA
Gli interventi di Armando Madella hanno arricchito il concerto, suggerendo una traccia all’ascolto del variegato programma. Note di grande interesse sulle quali innestiamo i nostri approfondimenti.                                                                                   

Di J. S. Bach l’Invenzione a due voci n.8 la più brillante della raccolta e Piccolo Preludio in re BWV926, composto nel 1720 dal Klavierbüchlein per Wilhelm Friedemann Bach. Seguiva il cosiddetto Solfeggietto di C. Ph. E. Bach, avvicinato al genere di toccata e poi Scarlatti due vivaci Sonate in Re. Ecco di W. A. Mozart il Rondò dalla Sonata K 330 leggiadra e la Fantasia in re K 397  (1782) commovente e stupenda con difficile cadenza; notiamo che questa fantasia ha un tono malinconico e che anticipa Beethoven. Poi il celeberrimo Rondò alla Turca (Marcia Turca) dalla Sonata K 331 eseguito spesso da solo con la fantastica Coda: un tema forte con accordi anche arpeggiati e ottave e ritorno al tema, con finale trionfale in ottave.

Si proseguiva col Rondò in re K 485, composto a Vienna nel 1786 per Charlotte Würben, costruito e vivace, basato su un chiaro tema principale. Si staglia il maestro del classicismo F. J. Haydn con la Sonata in fa Hob XVI:23 I. Allegro, vivace e con progressioni ed è interessante notare come l’Autore usi la variazione ritmica nella forma-sonata. Si approda poi a F. Chopin Minuten-walzer op. 64 n.1 in Re conosciuto anche come Valzer del cagnolino, una composizione virtuosistica divertissement, realizzata nel 1846. 

Emergono la filigrana e l’atmosfera infantile con C. Debussy da Children’s corner Doctor Gradus ad Parnassum Modérément animé. Il pezzo contiene la citazione dello studio pianistico di Muzio Clementi, autore dell’opera didattica Gradus ad Parnassum, e ricorda il Preludio in Do dal primo libro del Clavicembalo ben temperato di Bach e lo Studio n.1 op.46 di Stephen Heller. Gli arpeggi e l’incrocio delle mani sono così fiabeschi che nascondono aspetti tecnici.

Si continuava con I. Y. Berkovich compositore e docente russo (1902-1972) Toccata in la minore estremamente virtuosistica con note ribattute e accordi. Per concludere Rachmaninov Italian Polka (trascriz. A. Siloti). La Polka Italienne pezzo tradizionale composto nel 1906 è basato su una modulazione da minore a maggiore nel corso dello sviluppo.

Insomma un pout-pourri di brani piacevoli che evidenzia a partire da Bach, Haydn e Mozart e fino alla Polka il divenire ritmico. Emergono poi lo spirito del Valzer dal verbo walzen, “volteggiare” e la leggiadria debussiana.

Ricordiamo che un video di Cingolani, ove esegue la Sonata K 545 di Mozart per un concorso, ha avuto milioni di visualizzazioni, con echi anche nella stampa internazionale. Cingolani è seguito nella sua formazione dai genitori entrambi musicisti e dimostra le sue doti già all’età di tre anni ed ora fa la seconda elementare. Nell’ottobre 2023 ha ricevuto il “Premio Musica” per il “XXI Premio Giuseppe Sciacca”, la cui presentazione si è tenuta in Vaticano.

                                                                                   Recensione di Barbara Baroni
Visto a Mantova, Concerti della Domenica – MantovaMusica
Sala Isabella D’Este, 1 dicembre 2024
Foto Guido Mario Pavesi