Teatro alla Scala: tutto esaurito per la ‘Petite messe’ di Rossini con Daniele Gatti per celebrare il Natale.

Daniele Gatti torna al Teatro alla Scala sabato 21 dicembre 2024 per dirigere il Concerto di Natale: sui leggii la Petite messe solennelle di Gioachino Rossini con un formidabile quartetto di solisti: Mariangela Sicilia, Vasilisa Berzhanskaya, Yijie Shi e Michele Pertusi insieme al Coro del Teatro alla Scala diretto da Alberto Malazzi.

Il Maestro ha scelto di portare alla Scala la versione orchestrale della Messa, originariamente concepita per soli, coro, due pianoforti e harmonium, che ha già diretto con i complessi di Santa Cecilia a Roma e in tournée, e finora mai eseguita al Piermarini.

[Daniele Gatti ph Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala]

DANIELE GATTI ALLA SCALA
Daniele Gatti, che lo scorso aprile ha diretto la Filarmonica nella Nona di Mahler per la Stagione Sinfonica del Teatro, tornerà alla Scala nei prossimi mesi con altri tre appuntamenti. Il primo, dal 16 gennaio 2025, è Falstaff di Giuseppe Verdi nella ripresa del celebre allestimento di Giorgio Strehler che aprì la Stagione 1980/81 con Lorin Maazel sul podio e fu più volte ripreso da Riccardo Muti. L’ultima opera diretta da Gatti alla Scala sono Die Meistersinger von Nürnberg di Wagner nel 2017, ma nel 2015 aveva lasciato il segno la sua lettura proprio di Falstaff, nell’allestimento di Robert Carsen.

Dal 10 febbraio Gatti tornerà a Mahler dirigendo la Decima sinfonia nella ricostruzione di Deryck Cooke per la Stagione Sinfonica: l’8 settembre sarà la volta della Quinta con la Sächsische Staatskapelle Dresden, di cui da quest’anno il Maestro è Direttore Principale.

IL CONCERTO DI NATALE: LE VOCI
Ma l’interesse del concerto di Natale si concentra anche sulle voci: dopo le prove come Magda nella Rondine diretta da Riccardo Chailly e nel recente concerto per il Centenario, Mariangela Sicilia si è imposta come autentica rivelazione dell’anno pucciniano, ed è particolarmente attesa a questo appuntamento con Rossini.

Rossini è autore d’elezione per Vasilisa Berzhanskaya, che si è messa in luce in recenti apparizioni al ROF ed è in questi giorni applauditissima Preziosilla nella Forza del destino diretta da Riccardo Chailly alla Scala, in attesa di tornare come Adalgisa in Norma diretta da Fabio Luisi.

Legato al ROF è anche Yijie Shi, proveniente dalla locale Accademia Rossiniana e oggi ospite regolare di teatri come il Metropolitan, San Francisco, la Fenice di Venezia e il Maggio Fiorentino.

Infine, proprio a un Concerto di Natale, quello del 1997 diretto da Riccardo Muti, risale il debutto scaligero del grande Michele Pertusi (che riascolteremo presto come Oroveso in Norma): sui leggii c’erano la preghiera da Mosé di Rossini ma anche La forza del destino con ‘La vergine degli angeli’ che lo vedeva accanto ad Andrea Rost.

PETITE MESSE SOLENNELLE
Rossini scrisse la Petite messe solennelle a Passy nel 1863 per coro, soli, due pianoforti e harmonium. Dei cosiddetti Péchés de vieillesse questa pagina condivide le dimensioni intime e il garbo ironico, sottolineato dalle numerose e celebri annotazioni d’autore culminanti nella celebre lettera al buon Dio: «Bon Dieu, La voilà terminée cette pauvre petite Messe. Est-ce bien de la musique sacrée que je viens de faire ou bien de la Sacrée musique? J’étais né pour L’Opera Buffa, tu Le sais bien! Peu de science un peu de coeur tout est la. Sois donc Beni, et accorde moi Le Paradis».

L’ironia non cancella tuttavia un’ispirazione religiosa autentica e accorata, e le dimensioni ridotte non diminuiscono il valore musicale di un capolavoro che i grandi compositori del primo Novecento avrebbero sentito come un’anticipazione. Sempre legato alla prima versione cameristica, Rossini desiderava nondimeno che la sua espressione di fede potesse essere eseguita in chiesa e per questo era necessaria un’orchestrazione.

Le testimonianze ci parlano di un compositore preoccupato che altri potessero orchestrare la Messa dopo la sua morte e insieme riluttante ad accettare la prassi liturgica del tempo, che vietava a voci dei due sessi di cantare fianco a fianco in chiesa. Di fatto la nuova versione, ultimata presumibilmente nel 1867, non fu eseguita se non nel 1869, dopo la morte di Rossini e non in una basilica ma al Théâtre Italien.

C.S.m.
Fonte: comunicato stampa 13 dicembre 2024
Immagine di copertina: Daniele Gatti ph Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

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