“La bellezza rivelata” al Museo di Storia Naturale di Verona dal 30 marzo al 30 giugno, conduce il visitatore sulle tracce degli esploratori che nei secoli scorsi hanno attraversato paesaggi di fantastica suggestione e descritto animali di grande bellezza nella terra che fu della Regina di Saba: l’Etiopia. Quasi un viaggio immaginario percorso a fianco di alcuni degli studiosi ed esploratori che maggiormente hanno contribuito alla conoscenza di quei luoghi, accompagnati dagli animali che la popolano e dagli antichi oggetti delle sue genti; cercando di far rivivere al visitatore il sentimento di meraviglia che spesso traspare dalle pagine che ci hanno lasciato.
Partendo dalle descrizioni contenute in alcune loro opere librarie, le cui edizioni – spesso di gran pregio – sono conservate presso la Biblioteca della Società Geografica, la ricchezza ambientale e culturale dell’Etiopia è evocata dagli oggetti della collezione etnoantropologica del Museo di Storia Naturale di Verona e dalle suggestive fotografie e video di Carlo e Marcella Franchini (Caluma). La ricchezza naturalistica e l’esclusività della fauna etiopica è poi raccontata dagli animali delle collezioni del Museo di Verona. La molteplicità dei documenti, degli esemplari, degli oggetti e delle immagini in mostra consentono di apprezzare la ricchezza rappresentata dagli ambienti naturali e dalle culture del Paese e le sue antiche radici.
L’Etiopia è un crogiolo di realtà, ciascuna unica ma tutte collegate. A partire dalla varietà ambientale caratterizzata da sbalzi altitudinali spesso estremi. Si può passare – spesso rapidamente – dalle regioni di bassopiano o dalla depressione dell’Afar, che supera i 100 metri sotto il livello del mare, agli oltre 2.000 metri dell’altopiano, con i picchi del Semien, nel Nord, che toccano i 4.550 metri. Alle differenze di altitudine si associa un regime climatico monsonico, ad accentuata stagionalità. Questa combinazione crea nicchie ecologiche che spiegano l’estrema ricchezza di fauna e di flora nell’arco di distanze anche limitate. Ambienti tanto dissimili hanno favorito sistemi economici diversi tra loro e una straordinaria complessità culturale. La differenziata distribuzione delle risorse ha inoltre da sempre favorito anche gli spostamenti stagionali e l’interazione tra le diverse popolazioni, che spesso dipendono strettamente le une dalle altre, avendo sviluppato sistemi economici complementari e sinergici.
L’Etiopia è stata la culla dell’umanità grazie all’abbondanza di risorse minerali, animali e vegetali. La regione ha dunque rivestito un ruolo centrale nelle reti di scambio sulle lunghe distanze, fornendo per secoli avorio, resine aromatiche, ebano e oro al resto del mondo antico. Per tale ragione, questo Paese e le altre regioni del Mar Rosso meridionale erano al centro dell’interesse e dell’immaginario degli antichi, essendo spesso dipinte come terre amate e frequentate dagli dei.
Dopo alcuni secoli di oblio, in cui solo rare eco della regione e delle sue genti giungevano in Europa – trasfigurate per lo più nelle descrizioni del favoloso e potente regno del Prete Gianni – lo scrigno delle bellezze etiopiche si è nuovamente e gradualmente dischiuso a partire dal XVI secolo. Inizia allora l’epoca dei viaggiatori e in seguito degli esploratori, che rappresentano, di fatto, anche la base per la conoscenza scientifica dell’Etiopia documentata e raccontata in questa esposizione.
La mostra è organizzata da Carlo e Marcella Franchini (Caluma) e dal Museo di Storia Naturale di Verona in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, la Società Geografica Italiana, l’Istituto Italiano di Cultura Addis Abeba, l’Ambasciata d’Etiopia a Roma e l’Università di Addis Abeba.
C.S.M.
Fonte Studio Esseci
ETIOPIA. LA BELLEZZA RIVELATA. Sulle orme degli antichi esploratori
24 Marzo – 30 Giugno 2019
Museo Civico di Storia Naturale
Lungadige Porta Vittoria, 9
37129 – Verona
tel. + 39 045 8079400
Biglietteria tel. + 39 045 591470
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