Villa Pisani: le immagini fotografiche di Giorgio Cutini, firmatario del Manifesto “Passaggio di Frontiera”.

Sostenitore di una fotografia di rottura, in antitesi con la fotocronaca e con la proposta neorealista, Cutini viola ogni vincolo estetico e tecnico-operativo per aprire il mezzo fotografico a sorprendenti possibilità espressive e fondative. La sua è una ricerca di nuove possibilità di visione, molto al di là di quella fotografia d’imitazione del reale che l’artista tende a leggere come esibizione dell’assenza delle cose.

La Direzione regionale Musei Nazionali Veneto presenta l’inedita trilogia “Cutini. Canto delle Stagioni”. Le sale espositive di Villa Pisani a Stra (Venezia) ospitano per la prima volta una retrospettiva del fotografo perugino Giorgio Cutini (1947). La mostra vuole essere anzitutto un momento di bilancio per l’autore, che è stato uno dei firmatari del Manifesto “Passaggio di frontiera” insieme, tra gli altri, a Enzo Carli, Gianni Berengo Gardin, Mario Giacomelli.

La mostra, allestita dal 13 dicembre 2024 al 16 marzo 2025, è curata da Francesco Trentini, storico dell’arte, referente della Direzione regionale Musei Nazionali Veneto per la tutela e la valorizzazione di Villa Pisani a Stra (VE), in stretta collaborazione con l’autore. L’esposizione è accompagnata dal catalogo edito da Ephemeria.

LE SEZIONI DEL PERCORSO ESPOSITIVO
Concepita come un percorso di introspezione artistica e umana assolutamente personale, la mostra è anche un viaggio universale dello sguardo attraverso le età dell’uomo. La prima sezione, Inquietudine, racconta dello stato di eccitazione, meraviglia e disagio proprio di un momento di scoperta della vita e della realtà. L’eccedenza della natura e delle cose soggioga l’artista e insieme si sottrae al suo tentativo di controllo. Nascono le condizioni per la scoperta di possibilità espressive al di là delle sicurezze della tecnica e della duplicazione del reale.

Solitudine è il tema della seconda sezione. La maturità esige un momento di sosta, un faccia a faccia con quanto sta al di là. E solo nella solitudine, nell’opzione di un rapporto personale e individuale tutto ciò è possibile.

La serie Egl’io, in cui Cutini interpella l’archetipo dell’albero e insieme interroga se stesso porta lo spettatore in una nuova situazione, che prepara al Silenzio, tema dominante della terza sezione espositiva. L’artista ritrova qui la fonte della sua fotografia e tende con sempre maggiore decisione al bianco e al nero assoluti. L’immagine del padre perduto in tenerissima età è occasione di riflessione sull’irriducibile assenza di cui vive la fotografia. La vertigine del silenzio è quindi indagata da Cutini negli spazi sovrumani di un appennino divenuto metafora di uno stato dell’anima, disposta a misurarsi con un silenzio potenzialmente definitivo.

Punto di approdo è Requie(m), spazio di quiete che Cutini provocatoriamente mantiene in tensione tra definitivo annientamento della rappresentazione ed emersione/ rivelazione di immagini al di là dell’inganno consueto del reale. Il nero dominante è proposto come dimensione del riposo, non negazione radicale della fotografia. Nella crisi del riferimento, nella drastica frammentazione di mondo, è la Temporalità dello sguardo a segnare la via.

Come nella Rothko Chapel di Houston – referente dichiarato di Cutini – il nero si fa ambito di rivelazione, a dirci che c’è ancora la speranza di un’immagine possibile, una speranza per lo sguardo dello spettatore contemporaneo.

[Foto MiC, attinta da pagina Facebook]

L’INCONTRO TRA CUTINI E VILLA PISANI
Nel consegnarci questo intimo percorso dell’anima, Cutini ha voluto gli spazi di Villa Pisani a Stra per via dello spaesamento che essi sanno generare con le loro simmetrie esasperate e le labirintiche ripetitività. La drammatica tensione che porta il fotografo dall’inquietudine al silenzio passando per la solitudine si riverbera nell’esperienza di attraversamento della villa, tra eccitazione e perdita del riferimento.

Ma l’incontro di Cutini con Villa Pisani avviene anche nel segno della Natura e del paesaggio, aspetti che connotano un’esposizione in cui la figura umana e il suo mondo di cose è singolarmente lontana quando non del tutto assente. Un’opportunità, per gli spettatori, di farsi guidare dall’immaginario dell’artista per gettare un nuovo sguardo sull’elemento naturale che avvolge la Villa con il suo monumentale parco. Con questa Villa Pisani si conferma dunque anche come luogo vocato alla fotografia e alla ricerca artistica contemporanea.

C.S.m.
Fonte: comunicato stampa novembre 2024
Nell’immagine di copertina: Giorgio Cutini, Inquietudine, Viale delle idee

CUTINI. CANTO DELLE STAGIONI
13 dicembre 2024 – 16 marzo 2025

Museo Nazionale di Villa Pisani
Via Doge Pisani 7, Stra (Venezia)
Info +39 049 502074
drm-ven.villapisani@cultura.gov.it
https://www.villapisani.beniculturali.it
https://www.facebook.com/VillaPisani

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