Dopo il successo delle prime due edizioni, tornerà sabato 13 aprile 2019 “La grande notte del jazz” che dal tardo pomeriggio fino a notte inoltrata accoglierà nelle sale del Teatro Grande di Brescia una non-stop dedicata alla musica jazz e alle sue innumerevoli sfaccettature. Attraverso specifici percorsi il pubblico potrà ascoltare artisti italiani e internazionali che si cimenteranno in concerti, prove aperte per i più giovani e performance inattese.
Un’immersione totale nella musica jazz, una maratona notturna imperdibile per gli appassionati del genere: 7 ore di musica non-stop, 16 concerti, 42 artisti provenienti da Italia, Olanda, Danimarca, Svizzera, Inghilterra e Giappone.
L’obiettivo del progetto è quello di esplorare l’orizzonte contemporaneo della musica jazz, offrendo spunti originali e innovativi, nonché occasioni d’incontro e contaminazione tra i linguaggi. Il tutto condensato in un’unica notte di musica che, come di consueto, avrà anche alcuni appuntamenti a corollario.
Oltre alla Sala Grande che ospiterà il concerto di apertura, saranno i luoghi inaspettati e le sale più raccolte del Teatro – Ridotto, Salone delle Scenografie e Sala Palcoscenico Borsoni – ad accogliere a rotazione i differenti progetti artistici, affinché l’intimità della fruizione e la prossimità con i musicisti possano amplificare ancor più la suggestione scenica.

“La grande notte del jazz” inviterà nuovamente il pubblico a scegliere uno dei tre affascinanti percorsi di ascolto intorno ai quali si snoda il programma: Air, Ground, Fire. Il primo, Air, prevederà lavori più evanescenti, meditativi, intimi; Ground sarà prevalentemente legato ai linguaggi del passato – tradizione jazz, canzone folk, rock – anche se non in via esclusiva; infine, Fire si concentrerà su musiche più “espansive”, decise e audaci.
I tre percorsi si apriranno alle ore 19 in Sala Grande con il concerto della ICP Orchestra. Colonna portante di questo ensemble composto da dieci elementi è Han Bennink, batterista e compositore olandese, figura chiave del jazz europeo. La serata proporrà sia brani classici di Thelonious Monk e Duke Ellington, sia momenti di pura improvvisazione e momenti originali.

PERCORSO AIR. Il danese Jesper Zeuthen, considerato tra i più influenti protagonisti del jazz scandinavo degli ultimi quarant’anni, sarà affiancato dal bresciano trapiantato a Copenhagen Roberto Bordiga al contrabbasso e dal batterista Thomas Præstegaard. La voce di Elena Tavernini e il basso di Giacomo Papetti porteranno in scena “All the world is green”, un progetto che si confronta con la musica di Tom Waits: una sfida vincente giocata sul filo sottile dell’astrazione, dove nel ricercato gioco timbrico e nell’arguzia dell’interpretazione vengono rilette, senza ostentazione, le note del cantautore americano, rivelandone inedite prospettive sonore. Ultima tappa, Federica Colangelo, pianista e compositrice romana perfezionatasi ad Amsterdam. Il progetto “Acquaphonica” coinvolgerà anche Michele Tino al sassofono, Marco Zenini al contrabbasso, Ermanno Baron alla batteria.

PERCORSO GROUND. Il trio della violinista e compositrice Eloisa Manera, con Simone Zanchini alla fisarmonica e Marco Remondini al violoncello ed elettronica, porterà le sonorità della musica classica nella contemporaneità: un viaggio musicale di invenzione a tre voci in cui antico e moderno si fondono generando una fuga cromatica dagli schemi. A seguire il progetto “Solo Piano” di Kit Downes, pianista, tastierista e compositore trentenne britannico, vincitore di premi e noto già da un decennio al pubblico del jazz e della musica contemporanea. Il suo stile, caratterizzato da una fitta e dettagliata mappatura ritmica e da un’intensa vena melodica, impreziosisce sia la rilettura delle proprie minuziose composizioni, sia i momenti di improvvisazione libere ed esplorative. Infine Enrico Terragnoli Trio. Musicista curioso ed eclettico, Terragnoli alla chitarra e tastiera si muove con estrema disinvoltura ai confini tra jazz, rock e musica caraibica, collaborando con musicisti di rilievo internazionale. Il suo particolare stile strumentale si affianca a quello di Danilo Gallo al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria.

PERCORSO FIRE. Il Nicolas Masson Quartet, formato da Nicolas Masson al sax tenore e soprano, clarinetto, Colin Vallon al pianoforte, Patrice Moret al contrabbasso e Lionel Friedli è una delle formazioni più significative provenienti dall’effervescente panorama jazz elvetico; si muove in un territorio di confine tra una cristallina rarefazione di stampo nordico e le tessiture più urbane del jazz newyorchese. Scrittura e improvvisazione sono due costanti nella carriera, ormai ultratrentennale, del sassofonista bergamasco Roger Rota. Una miscela sonora, con percentuali diverse, che arriverà a essere esplosiva, portata in scena da un ensemble di otto elementi, animato da alcuni dei migliori musicisti della nuova generazione: Eloisa Manera, Francesco Chiapperini, Andrea Ferrari, Andrea Baronchelli, Alberto Zanini, Roberto Frassini Moneta, Filippo Sala. Le loro composizioni fondono intricate polimetrie, impulsi ritmici esuberanti, fasce sonore a più livelli e suggestive ricerche timbriche, aprendosi a squarci di libertà e a memorabili lampi lirici. Federica Michisanti, contrabbassista romana, vincitrice del referendum “Top Jazz 2018” come miglior nuovo talento, sarà protagonista con il suo Trio, in una formazione intima e senza l’ausilio di strumenti armonici né di percussioni che permetterà di apprezzare le qualità di compositrice dallo spiccato lirismo e con una predilezione per il respiro collettivo. Al suo fianco Francesco Bigoni al sax tenore e Antonello Sorrentino alla tromba.

Durante gli intervalli tra i concerti nelle altre sale, gli spettatori dei tre percorsi saranno invitati a incontrarsi in Sala Grande per due esibizioni estemporanee di Yoshitake Expe alla chitarra, elettronica ed effetti. Direttamente da Osaka, uno straordinario musicista che sa unire senza timori jazz, funk, techno, musica brasiliana, sperimentazione e ambient music. Le sue esibizioni solitarie possiedono la perizia strumentale di un recital acustico, l’imprevedibilità di una session improvvisata e la potenza di un dj set. Yoshitake Expe sarà inoltre protagonista della performance rivolta alla città “Space Guitar” che si terrà alle ore 17.30 in Corso Zanardelli a Brescia.

Venerdì 12 aprile alle ore 19 è previsto nella splendida chiesa di Santa Maria della Carità uno straordinario concerto offerto alla città. Protagonista sarà il pianista Kit Downes, il cui più recente lavoro in solo “Obsidian”, portato a Brescia in prima assoluta, è una ricerca personale e altamente suggestiva, un ritorno allo strumento studiato nella giovinezza: l’organo a canne. Ispirato in gran parte dalla musica sacra di Olivier Messiaen, ma anche forte delle consistenti esperienze nell’improvvisazione e nella musica popolare inglese, Downes ha creato un proprio speciale percorso, fatto di raccoglimento meditativo ma anche di innovazione timbrica, melodica e ritmica.La giornata del 13 aprile partirà alle ore 10 con gli “Ascolti Jazz” su raffinati dispositivi di riproduzione sonora, che proseguiranno fino alle 17 nella Sala delle Statue del Teatro, liberamente accessibile.
Dopo la maratona di concerti, a fine serata verrà infine riproposta la “Late night jam”: alle ore 01.15 gli artisti si ritroveranno per una chiusura in stile jazz club.
“La grande notte del jazz” è un progetto della Fondazione del Teatro Grande di Brescia realizzato con la collaborazione artistica di Emanuele Maniscalco e Luigi Radassao.

C.S.M.

Contributi fotografici Umberto Favretto

FONDAZIONE DEL TEATRO GRANDE DI BRESCIA
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