Teatro alla Scala, Musikverein, Carnegie Hall: Riccardo Muti sul podio dei Wiener Philharmoniker. Concerto tutto esaurito a Milano
Dopo aver diretto il suo settimo Concerto di Capodanno, Riccardo Muti torna in questi giorni alla testa dei Wiener Philharmoniker, l’Orchestra che ha diretto ogni anno per 50 anni per un totale di oltre 500 concerti. Dopo una serie di appuntamenti nella Goldener Saal del Musikverein di Vienna (15, 16, 18, 22 e 23 febbraio), Muti e i Wiener saranno al Teatro alla Scala (di cui il Maestro è stato Direttore Musicale dal 1986 al 2005) martedì 25 febbraio per il ciclo di Orchestre Ospiti, prima di partire per gli Stati Uniti per tre concerti alla Carnegie Hall il 28 febbraio e il 1 e 2 marzo 2025.
Negli ultimi anni Riccardo Muti è tornato al Teatro alla Sala alla testa della Chicago Symphony Orchestra, di cui sarà Direttore Principale fino al 2027 e quindi Direttore emerito a vita, nel 2017, 2020 e 2024, e con i Wiener Philharmoniker nel 2021. Nel 2019 ha diretto la Missa defunctorum di Paisiello con l’Orchestra Cherubini nel Duomo di Pavia nell’ambito del Festival di musica sacra promosso dal Teatro.
IL PROGRAMMA A MILANO
Il programma del concerto del 25 febbraio 2025 a Milano include la Sinfonia n° 4 “Tragica” di Franz Schubert e la Sinfonia n° 7 di Anton Bruckner.
Schubert compose nello stesso anno 1816 la Quarta e la Quinta sinfonia. Unica tra le sinfonie giovanili in tonalità minore, la Quarta ricevette più tardi dallo stesso compositore l’appellativo “Tragische”. Aperta, come le sinfonie di Haydn, da un’introduzione lenta, la pagina mostra la volontà di confrontarsi con l’universo espressivo beethoveniano.
La prima esecuzione della Settima Sinfonia in mi maggiore di Bruckner, diretta da Arthur Nikisch al Gewandhaus di Lipsia il 30 dicembre 1884, fu un clamoroso successo, tale da consacrare definitivamente presso pubblico e critica il compositore ormai sessantenne, a dispetto dell’ostilità di Eduard Hanslick. Bruckner, considerato come l’apostolo sinfonico del wagnerismo (a Wagner è dedicata la coda dell’Adagio della Settima, spiaceva alla fazione brahmsiana. La Settima (Nona se si calcolano le due giovanili) è a oggi la più popolare delle sue sinfonie, e ben riassume sia l’universo espressivo d’autore con la sua estatica commistione di fede, romanticismo e nostalgia, sia le caratteristiche di scrittura, l’effusione melodica, il procedere per aree tematiche contrapposte.
C.S.m.
Fonte: comunicato stampa 19 febbraio 2025
Riccardo Muti © Silvia Lelli – Lelli e Masotti Archivio