Di Fiorenzo Cariola. Un anno intenso di eventi culturali e creativi nella Villa di Giulio Romano. Mostra, opera video, restauri, rifunzionalizzazioni.
A Mantova, Palazzo Te è sempre stato una fonte culturale per ispirare la creatività degli artisti. Lo sarà ancora di più nel 2025, cinquecentesimo anno dalla nascita. Rinascimento e umanesimo saranno rivisitati con iniziative e riallestimenti, prestiti provenienti dai Museo del Louvre, Albertina, Prado, Galleria Borghese e Uffizi. A arricchire la gamma degli eventi ci saranno un’opera filmica dell’artista britannico Isaac Julien, nuovi restauri, illuminazioni e rifunzionalizzazioni che rilanceranno il monumento di Giulio Romano e lo proietteranno nel futuro.

L’ampio programma è stato presentato giovedì 20 febbraio 2025 (anteprima vedi qui) nella sede del Comune di Mantova dal presidente della Fondazione Palazzo Te Enrico Voceri e dal direttore Stefano Baia Curioni, affiancati dal sindaco Mattia Palazzi e dalla curatrice del nuovo percorso Claudia Cieri Via.
«Palazzo Te riverbera una dimensione utopica, che costituisce un segnale straordinario nella transizione culturale e politica del suo tempo e risuona potentemente nella contemporaneità – ha spiegato Baia Curioni –. Questo luogo, proprio per la sua valenza simbolica ormai fortemente sedimentata, è patrimonio di tante diverse comunità. È rammemorazione, ma anche scoperta, che risuona da lontano e parla al presente. E il racconto fondamentale che esso propone è tratto dalle Metamorfosi di Ovidio».
«Celebriamo i 500 anni di Palazzo Te carichi di nuove sfide e progetti per il futuro, perché compito della politica non è capire cosa sei ma cosa sarai e cosa vuoi essere come comunità – ha aggiunto Palazzi –. E noi vogliamo continuare a costruire una città con un forte senso di comunità, di civiltà, di bellezza».

Dal 29 marzo al 29 giugno si potrà visitare l’esposizione “Dal caos al cosmo. Metamorfosi a Palazzo a Te”, esposizione che amplifica i riverberi mitici del cammino monumentale con una serie di capolavori internazionali, offrendo contrappunti in dialogo con il patrimonio del Palazzo. Il percorso fa emergere gli innumerevoli riferimenti che possono scaturire da una lettura più approfondita dei tanti temi che custodisce. Ci saranno otto sezioni: Le favole di Ovidio; La ciclicità del tempo; Virtù, Eros e Potere; Eros, Ibridazioni e Sublimazione; L’ordine delle stelle; Superbia, Punizione e Violenza; Metamorfosi e Performances dell’arte nella natura; Dal caos al cosmo: L’Antico, la Storia, i Trionfi.
Saranno in mostra opere dello stesso Giulio Romano e di altri Maestri come Tintoretto, Correggio, Jacopo Zucchi, Rubens, Nicolas Poussin fino al contemporaneo Giuseppe Penone.
Si tratta di un racconto ovidiano che attraversa tutte le sale di Palazzo Te, a partire dall’Appartamento delle Metamorfosi, arricchito e sostenuto da opere di grande rilievo che ne sottolineano il percorso significante: dal caos delle origini del mondo alla dimensione temporale, dalla superbia degli uomini alla conseguente punizione da parte degli dèi, fino alla loro supremazia assoluta nella monumentale caduta dei Giganti, omaggio all’imperatore Carlo V e alle sue campagne diplomatiche e militari.
«La metamorfosi coinvolge anche la vita degli esseri umani, degli animali e delle piante, per arrivare a ibridazioni, deformazioni e cambiamenti ravvisabili anche nella letteratura e nell’arte contemporanea – ha sottolineato Cieri Via –. In questa prospettiva, è stata scelta un’opera come Dafne di Giuseppe Penone, un artista che lavora sulla materia vivente con vigore esemplare e totalizzante, così come rivelano le annotazioni poetico-filosofiche che accompagnano i suoi disegni. Questa compenetrazione tra natura e materia, tra arte e poesia, emerge in modo molto affine nell’operato sia dell’artista quanto di Giulio Romano».
In autunno l’apertura del progetto espositivo di Isaac Julien coincide con il ritorno alla fruizione delle Fruttiere di Palazzo Te dopo l’intervento di ristrutturazione e di restauro. Se la metamorfosi è da sempre fonte di sperimentazione, di ricerca e inevitabilmente di costante mutamento, pienamente congruo è affiancarla ad un artista visivo come Julien, che trova ispirazione in un’estetica classica ma totalmente moderna. Il progetto sarà con la curatela di Lorenzo Giusti. Julien attinge al fascino di Palazzo Te per creare un’opera originale in continuità con la potenza immaginifica della dimora gonzaghesca.
L’artista britannico presenterà a Mantova un’opera nata dal confronto con il ciclo di affreschi di Giulio Romano, in collaborazione con University of Santa Cruz. interroga il tema della Metamorfosi nella cultura contemporanea, in assonanza con Giulio Romano, interpretando Palazzo Te attraverso il rapporto tra passato e presente e tra Uomo e Natura, per realizzare una videoinstallazione multicanale di dimensioni ambientali. «Il lavoro di Isaac Julien inviterà a riflettere sul rapporto tra entità diverse del mondo vivente, umane e non umane, e sull’urgenza di una trasformazione ecologica, abbracciando un’idea trasformativa di concetti quali l’identità, il genere, la specie», ha osservato il curatore Lorenzo Giusti, intervenendo a distanza sullo schermo, confermando la continuità tra questo intervento e il senso dell’intero programma del Cinquecentenario.
Alla fine del 2025 Marco Balich e il Balich Wonder Studio proporranno al pubblico un labirinto negli spazi del Giardino dell’Esedra.
La programmazione include un fitto calendario di concerti di musica classica e contemporanea, performance teatrali, spettacoli di danza, reading, residenze per artisti e laboratori didattici, declinati sul tema delle Metamorfosi.
Il Cinquecentenario è anche l’occasione per una serie di interventi che, oltre alla riapertura delle Fruttiere, vedranno la realizzazione di nuovi allestimenti per eventi, l’illuminazione del Giardino dell’Esedra, il restauro conservativo del soffitto ligneo della preziosa Camera di Amore e Psiche.
CREDITI
Il Cinquecentenario di Palazzo Te è promosso dal Comune di Mantova, prodotto e organizzato da Palazzo Te con il supporto, tra gli altri, di Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, in sinergia con Mantova città d’arte e di cultura.
Report di Fiorenzo Cariola
Mantova, 20 febbraio 2025
Immagine di copertina: Antonio Allegri, detto Correggio
Danae 1530-1531. Roma, Galleria Borghese
© Galleria Borghese / foto Mauro Coen
Palazzo Te
Viale Te, 13 – 46100 Mantova
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Video: https://www.centropalazzote.it/palazzo-te-500/