Fondazione Beyeler: 50 capolavori surrealisti della Collection Hersaint esposti accanto alla raccolta museale.

In anteprima mondiale, la Fondation Beyeler propone una selezione rappresentativa di capolavori surrealisti della Collection Hersaint. La mostra comprende circa 50 opere chiave di artiste e artisti quali Salvador Dalí, Max Ernst, René Magritte, Joan Miró, Man Ray, Dorothea Tanning, Toyen, Balthus, Jean Dubuffet, Wifredo Lam e altri ancora. I soggetti delle opere toccano temi centrali del surrealismo come la notte, il sogno, l’inconscio, la metamorfosi o il bosco visto come luogo del mistero. I dipinti della Collection Hersaint sono posti in dialogo con importanti opere della Fondation Beyeler.

“La chiave dei sogni. Capolavori surrealisti della Collection Hersaint” è allestita presso la Fondazione svizzera dal 16 febbraio al 4 maggio 2025 ed è realizzata grazie al generoso sostegno di Evangéline Hersaint e Laetitia Hersaint-Lair. La curatela della mostra è affidata al dr. Raphaël Bouvier, Senior Curator della Fondation Beyeler. La mostra è generosamente sostenuta da: Beyeler-Stiftung Hansjörg Wyss, Wyss Foundation.

Accompagna la mostra un catalogo riccamente illustrato a cura di Raphaël Bouvier per la Fondation Beyeler, realizzato da Uwe Koch e Silke Fahnert e pubblicato in tedesco e in francese da Hatje Cantz Verlag, Berlino. Il volume di 152 pagine contiene una prefazione introduttiva e riporta un’ampia conversazione con la collezionista Evangéline Hersaint.

LA COLLEZIONE HERSAINT
“La chiave dei sogni”, questo il titolo di uno dei capolavori di René Magritte nella raccolta, è un’opera emblematica che dà il tono a tutta la Collection Hersaint, con i suoi ripetuti riferimenti al mondo misterioso e inquietante dei sogni e dell’inconscio. La collezione fu iniziata da Claude Hersaint (1904; San Paolo – 1993; Crans-Montana), uno dei primi e maggiori estimatori del surrealismo. Cresciuto in Brasile e in seguito trasferitosi a Parigi, nel 1921, all’età di soli 17 anni, acquistò il suo primo quadro di Max Ernst. Da qui nacque in lui una passione per l’arte che durò tutta la vita e che sfociò in una delle più prestigiose collezioni di pittura surrealista.

Oggi la Collection Hersaint conta circa 150 opere, tra cui uno dei più cospicui nuclei di dipinti di Max Ernst in mano privata. Per tutta la vita Claude Hersaint fu in rapporti d’amicizia con artiste e artisti che sostenne generosamente. Il suo entusiasmo e il suo impegno per l’arte si trasmisero anche alla moglie Françoise e alla figlia Evangéline.

Tra le numerose opere significative della Collection Hersaint si trova anche l’espressivo dipinto di Max Ernst L’angelo del focolare (Il trionfo del surrealismo) del 1937, assurto a icona assoluta del surrealismo. Enigmatico e abissale, Il gioco lugubre (1929) di Salvador Dalí riflette la quintessenza dell’arte di Dalí e la sua attrazione per i tabù erotici e psicologici. Con Passage du Commerce-Saint-André (1952-1954), si può ammirare il monumentale capolavoro di Balthus, da lungo tempo in prestito permanente alla Fondation Beyeler. Notevole è anche la presenza di due esponenti femminili del surrealismo, Dorothea Tanning e Toyen, con le loro particolarissime opere praticamente mai esposte in pubblico prima d’ora.

LE DUE COLLEZIONI
Una lunga amicizia legò Claude, Françoise ed Evangéline Hersaint a Ernst e Hildy Beyeler. La Collezione Beyeler e la Collection Hersaint evidenziano analogie e differenze e per questo si completano idealmente a vicenda. I richiami all’arte surrealista palesi nella Collezione Beyeler emergono ancora più chiaramente dal confronto dialogico con la Collection Hersaint. Nel loro molteplice e fruttuoso interagire le due raccolte dispiegano un grande potenziale. In tale prospettiva i capolavori della Collection Hersaint sono esposti fianco a fianco a opere di artisti in collezione alla Fondation Beyeler, ad esempio Louise Bourgeois, Jean Dubuffet, Max Ernst, Alberto Giacometti, Joan Miró e Henri Rousseau.

CLAUDE HERSAINT
Nacque nel 1904 a San Paolo, in Brasile, dove la sua famiglia originaria dell’Alsazia-Lorena era emigrata a metà Ottocento. Cresciuto in un ambiente tradizionale dell’alta borghesia colta, da giovane si trasferì a Parigi per frequentare scienze politiche e studiare legge. Claude Hersaint lavorò in seguito come banchiere, professione che svolse per il resto della sua vita. Nella capitale francese fece amicizia con importanti artisti surrealisti quali Max Ernst, Victor Brauner e Óscar Domínguez, oltre che con Balthus e Jean Dubuffet. Claude Hersaint fu anche amico di influenti scrittori, intellettuali e collezionisti come Jacques Lacan, Georges Bataille, Jean Paulhan e Marie-Laure de Noailles. Nel 1938 sposò in prime nozze Hélène Anavi, una personalità mondana e brillante del suo tempo.

A causa della seconda guerra mondiale e delle persecuzioni naziste Claude Hersaint e Hélène Anavi lasciarono precipitosamente Parigi all’inizio del 1942. Dopo essere fuggiti dapprima a Rio de Janeiro, emigrarono poi a New York. Lì conobbero Robert Oppenheimer, Claude Lévi-Strauss, Leo Castelli, Pierre Matisse, Man Ray, Dorothea Tanning e molti altri artisti andati in esilio durante la guerra.

Dopo il secondo conflitto mondiale Claude Hersaint tornò a Parigi, dove incontrò colei che sarebbe diventata la sua seconda moglie, Françoise Moutier. Dal 1948 Claude Hersaint e Françoise Hersaint vissero a Montreux e a Parigi, fino a quando si stabilirono a Crans-Montana, in Vallese. Dopo la morte del marito, Françoise Hersaint si occupò a fondo della raccolta. Oggi la figlia Evangéline Hersaint continua a gestire la Collection Hersaint e la apre per la prima volta al pubblico con questa mostra.

C.S.M.
Fonte: comunicato stampa 14 febbraio 2025
Immagine: Installation view “La chiave dei sogni. Capolavori surrealisti della Collection Hersaint”

Fondation Beyeler, Riehen/Basilea, 2025. Foto: Mark Niedermann

LA CHIAVE DEI SOGNI
CAPOLAVORI SURREALISTI DELLA COLLECTION HERSAINT
16 febbraio – 4 maggio 2025

Fondation Beyeler – Beyeler Museum AG
Baselstrasse 77, CH-4125 Riehen (Basilea) Svizzera
www.fondationbeyeler.ch
www.facebook.com/FondationBeyeler

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