MArRC – Museo Archeologico: ponte culturale tra Italia e Cipro, tra arte e archeologica. Sbarca in Calabria la mostra di otto artisti contemporanei.
L’esposizione intreccia arte contemporanea e archeologia, celebrando il legame culturale tra Italia e Cipro attraverso la figura di Afrodite. Attraverso un percorso espositivo che intreccia archeologia e arte contemporanea, la mostra esplora il concetto di kalokagathia, la bellezza etica ed estetica che ha ispirato generazioni e culture, creando un dialogo senza tempo tra passato e presente.
È ufficialmente aperta al pubblico dal 21 febbraio 2025 “Cyprea: La rete di Afrodite”. La mostra è visitabile fino al 27 aprile 2025 presso la Piazza Paolo Orsi del MArRC – Museo Archeologico di Reggio Calabria dopo aver precedentemente riscosso un grande successo di pubblico presso il Museo del Foro Romano al Parco Archeologico del Colosseo (dove è stata allestita dal 26 settembre 2024 al 16 gennaio 2025(vedi qui).
L’esposizione, curata da Giorgio Calcara con la Direzione Artistica di Stefania Pennacchio, presenta le opere di otto artisti di spicco: Stefania Pennacchio, Nicola Verlato, Rosa Mundi, Gabriels per l’Italia, e Vassilis Vassiliades, Panikos Tembriotis, Eleni Kindini, Lefteris Tapas per Cipro.
Al Parco Archeologico del Colosseo la mostra ha offerto un’occasione significativa per conoscere a fondo il mito di Afrodite, intrecciando l’iconografia della dea con i luoghi simbolo della Roma imperiale e la sua storia millenaria.
Ora, con la nuova esposizione presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, è possibile immergersi nuovamente in un viaggio che celebra la bellezza senza tempo di Afrodite e la sua eredità culturale nel cuore del Mediterraneo.
Il progetto espositivo – sostenuto dal MIC – Ministero della Cultura, l’Ambasciata di Cipro a Roma, la Regione Sicilia, il Parco Archeologico Naxos/Taormina, Naxos Legge, il Ministero della Cultura di Cipro, La Rotta dei Fenici – Consiglio Europeo, Leucò Art Gallery – ha già fatto tappa in città simbolo del Mediterraneo, tra cui Naxos/Taormina, Pafos e Nicosia, rafforzando il dialogo culturale tra le due sponde del mare nostrum.

LA MOSTRA ILLUSTRATA DAI FAUTORI DEL PROGETTO
«Miti, storie, leggende, attributi e iconografie della divinità greco-romana si intrecciano nella mostra, attraverso opere di artisti provenienti da Cipro, l’isola legata all’origine della dea, e dall’Italia, dove in età romana il culto di Venere, scelta da Gaio Giulio Cesare come divina ascendente della Gens Iulia, in quanto madre di Enea, era ampiamente diffuso» commenta Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo. «Per esaltare il valore eterno della Dea, il Parco scelse il Museo del Foro Romano, rivolto verso la Cella di Roma Aeterna, parte dell’antico Tempio di Venere e Roma. Con l’allestimento presso il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, la mostra trova una nuova forza narrativa volta ad esplorare il tema della ‘kalokagathia’, la bellezza che unisce etica ed estetica e che ha ispirato culture e generazioni».
«Il progetto rappresenta una straordinaria opportunità per rafforzare i legami culturali tra Italia e Cipro, creando un ponte tra l’antichità e il presente» afferma Fabrizio Sudano, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. «La mostra non solo celebra la figura di Afrodite, ma invita a riflettere sul valore universale della bellezza, della femminilità e della creazione, temi che attraversano le epoche e le culture. Siamo orgogliosi di ospitarla al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, cuore pulsante del Mediterraneo, un luogo che incarna la ricchezza storica e culturale di questa regione e che, con la sua straordinaria collezione, rappresenta un punto di riferimento per la preservazione e la valorizzazione del nostro patrimonio».
«Questo progetto nasce dopo una felice collaborazione artistica tra Italia e Cipro (Kairos, Solo lo spazio ricorda, 2022-2023) dove le connessioni tra i nostri paesi si sono risolti in una mostra itinerante (Milano, Siracusa, Atene, Nicosia). Ma Afrodite chiama a un telaio di rete, nodi, ed intrecci culturali tra le due nazioni. La scelta di raccontare questo mito legato all’amore è un messaggio ad una maggiore consapevolezza e ancoraggio, a cui la società contemporanea ci ha disabituato» aggiunge dichiara Stefania Pennacchio, Direttore Artistico dell’iniziativa.
«La scelta del titolo Cyprea, oltre ad un rimando alla nascita di Afrodite che emerge dalle acque spumeggianti (anadiomene) davanti all’isola di Cipro, si lega ad un aspetto archetipo ed allegorico. Più di ogni altra conchiglia, la Cyprea è collegata alla vita: l’accoglie, la protegge e così la accresce. Tutti questi elementi necessari per la continuazione della specie rappresentano simbolicamente la donna, quale femmina, madre, creatrice e dispensatrice di futuro» commenta Giorgio Calcara, curatore. «Gli artisti selezionati tra le due Nazioni, Italia e Cipro, mostreranno le loro opere sotto il segno della Cyprea, una dimensione archetipa in cui il loro segno presente è uno status tecnico transitorio, che muove da un ideale partenogenesi divina e tende all’infinita fetazione di opera d’arte».
C.S.M.F.
Fonte: comunicato stampa Reggio Calabria, 21 febbraio 2025
Immagini: allestimento al MArRC Credits: Foto di Giuseppe Asciutto e Sonia Cogliandro
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