Tre mesi intensi, cinque titoli d’opera, tre eventi speciali, cinquantuno alzate di sipario, ottanta solisti da tutto il mondo tra cui Anna Netrebko, Plácido Domingo, Lisette Oropesa, Leo Nucci, Anna Pirozzi, Vittorio Grigolo, Aleksandra Kurzak, Jusif Eyvazov, Saioa Hernández, Erwin Schrott, Hui He, Dmitry Belosselskiy, Tamara Wilson, Luca Salsi, Maria José Siri, Pavel Petrov, Amartuvshin Enkhbat, insieme ad illustri colleghi daranno vita a “La traviata”, “Aida”, “Il trovatore, “Carmen”, “Tosca”. E Daniel Oren come direttore principale, sul podio per venticinque delle cinquantuno recite.

L’evento speciale “Plácido Domingo 50 Arena Anniversary Night” celebra i cinquant’anni dal debutto areniano del Maestro, vera e propria leggenda del panorama operistico internazionale, che aveva detto che non si sarebbe più misurato con l’Arena e invece vi torna per tre recite. La star della danza Roberto Bolle and Friends torna per due date all’insegna della grande danza. La terza delle serate evento sarà il prestigioso appuntamento con la musica sinfonica dei “Carmina burana” di Carl Orff.

Icone del bel canto, giovani promettenti e interpreti al debutto in Italia ma già affermati all’estero: questo è il cartellone del 97° Arena di Verona Opera Festival 2019, dal 21 giugno al 7 settembre. Il teatro all’aperto più grande e famoso del mondo è una macchina imponente di circa duecentocinquanta dipendenti stabili, che durante l’estate raggiungono il migliaio e che costituiscono il vero patrimonio di Fondazione Arena. Segno dei tempi che cambiano, specifica Cecilia Gasdia, Direttore Artistico e Sovrintendente, è l’annuncio del cartellone estivo avvenuto con largo anticipo. Il lavoro è proteso a far sì che l’Arena torni ai fasti di un tempo, quando era considerata una specie di Scala. E a giudicare dal programma, è così. Balzano all’occhio serate con cast di prima grandezza: interi cast, non singole eccellenze che pur abbondano durante tutta l’estate. Basti vedere la recita del 1 agosto, considerata una sorta di secondo Gala per la presenza di Armiliato, Grigolo, Domingo, Oropesa e Mazzucato in un cameo. O “Il trovatore”, che segna il debutto in Arena di Anna Netrebko, con tre recite già sold out, assieme al compagno in scena e nella vita Jusif Eyvazov, tenore azerbaigiano. Cast che fotografano bene la diffusione globale dell’opera lirica, non solo appannaggio della cultura occidentale, ma passione di tanti territori emergenti come Cina e Russia, ben rappresentati anche in Arena, da sempre il teatro più internazionale al mondo per pubblico e interpreti.

Il Festival lirico inaugura il 21 giugno con il nuovo allestimento firmato da Franco Zeffirelli de “La traviata” verdiana, somma sintesi di sessant’anni di meditazione del Maestro sull’amato soggetto, e che vede sul palcoscenico il soprano polacco Aleksandra Kurzak, finissima musicista oltre che cantante e voce contesa dai migliori teatri del mondo; quindi l’americana Lisette Oropesa, acclamata star dell’ultimo festival rossiniano di Pesaro; la croata Lana Kos, molto legata al palco areniano dove debuttò nel 2011; la russa Irina Lungu, più volte applaudita dal pubblico veronese: un quartetto di grandi voci e grande presenza scenica, caratteristiche necessarie per un palco che, meglio di ogni altro, sa esaltare la nouvelle vague dell’opera, attenta alla recitazione e vicina  all’immaginario cinematografico. In tal senso, sanno essere all’altezza nella première di “Carmen” la bellissima uzbeka Ksenia Dudnikova e la giovane e talentuosa spagnola Ruth Iniesta, quest’ultima anche nei “Carmina Burana”.

L’altra grande Prima il 22 giugno è “Aida” di Verdi, magnificamente ideata dal regista Gianfranco de Bosio nel 1982 reinterpretando il progetto originale della prima “Aida” in Arena creata da Ettore Fagiuoli nel 1913, che quest’anno propone qualche interessante elemento di novità. Sul palco, Anna Pirozzi, “straordinario soprano drammatico di coloritura”; la statunitense Tamara Wilson, “vera forza della natura”; la spagnola Saioa Hernandez, personalità artistica e intrigante madrilena, già apprezzata nell’Attila della Scala; la cinese Hui He grande amica del palco areniano che si alterna con la Hernandez anche in “Tosca”, e la bella georgiana Svetlana Kasyan, molto apprezzata nel nostro Paese e nel mondo. Prima ballerina l’étoile Petra Conti, Principal Dancer del Los Angeles Ballet.
Tra le voci maschili, il giovane bielorusso Pavel Petrov,Alfredo della première de “La traviata”, il turbolento Vittorio Grigolo, reduce dalla sua esibizione agli Oscar e vera star del Metropolitan di New York; il tenore americano Stephen Costello che calca i migliori palcoscenici del mondo. Nell’edizione storica di “Aida” Murat Karahan affermatosi in Arena fin dal suo debutto; Erwin Schrott in Carmen, artista poliedrico; il grande Luca Salsi ne “Il trovatore”; il baritono per eccellenza Leo Nucci, amatissimo dal pubblico.

Si sta perfezionando una strategia di riposizionamento dell’Arena ai vertici del teatro lirico nel mondo, spiega il Direttore Generale Gianfranco De Cesaris, e i risultati, compresi quelli di biglietteria in prevendita, attestano che si sta andando nella direzione giusta. Il Sindaco di Verona e Presidente di Fondazione Arena Federico Sboarina, alla conferenza stampa milanese, ha paragonato la Fondazione a una nave che veleggiava in prossimità della costa per la legge Bray mentre ora sta navigando in mare aperto.
Un ringraziamento speciale a tutti gli sponsor dell’Arena di Verona Opera Festival che con il loro prezioso e immancabile contributo sostengono la mission di Fondazione Arena e il suo prestigioso Festival.

C.S.M.

Foto Ennevi per gentile concessione di Fondazione Arena di Verona

97° Arena di Verona Opera Festival 2019
21 giugno – 7 settembre 2019

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