Di Alessandra Pederzoli. Fermo, Palazzo dei Priori: in mostra il ‘Rinascimento adriatico’, un periodo poco conosciuto di grandi maestri.

Arrivare in Piazza del Popolo a Fermo è come sentirsi parte di una storia. Una storia antica. Antica e maestosa. La veduta è di ampio respiro e dà il benvenuto in quello che è considerato il salotto della città, racchiuso da due lunghi loggiati e portici in cotto che lasciano spazio ai palazzi storici più significativi della storia cittadina, tra cui il Palazzo dei Priori dove ora è possibile immergersi nell’arte rinascimentale firmata da pittori fermani.

Basta guardarsi intorno per avere la sensazione di trovarsi in un luogo in cui diverse epoche si intrecciano e convivono in un affascinante crocevia di fermenti culturali. Se l’architettura restituisce immediatamente un respiro storico, è tutto da scoprire invece il raffinato laboratorio artistico pittorico che ha visto Fermo protagonista nel corso della storia.

La mostra allestita a Palazzo dei Priori ha proprio questo obiettivo: farci immergere in un tempo lontano attraverso i maestri che l’hanno reso vivo. Si tratta di un progetto ambizioso quello dei due curatori della mostra, Vittorio Sgarbi e Walter Scotucci, che si propongono di studiare e indagare un’epoca pittorica fermana, poco conosciuta e poco esplorata. Come? L’idea è quella di radunare e riportare nel loro luogo di origine opere che da tempo ne sono state tenute lontane. I pittori che vediamo esposti sono tutti artisti che hanno fatto parte di quel movimento che viene chiamato il Rinascimento adriatico.

Sono entrata a Palazzo Priori senza aver letto nulla sulla mostra; l’ho fatto di proposito, come spesso decido di fare quando mi immergo in esposizioni d’arte. Preferisco non farmi condizionare da piste di lettura e di interpretazione di altri occhi e di altri sguardi. Non avevo dunque idea di quello che avrei trovato in mostra, non sapevo cosa aspettarmi e, quindi, non mi aspettavo nulla. Sapevo però che, vista la maestria dei curatori, difficilmente ne sarei rimasta delusa. E non è una questione di quanto possa piacere o no un movimento artistico o quanto possa essere più o meno bravo un artista rispetto a un altro: è proprio il predisporsi senza alcuna aspettativa a vivere un’esperienza. 
Così è stato.

L’ingresso alle stanze del Palazzo dei Priori dedicate alla mostra è come entrare in un mondo lontano. I pochi quadri esposti e i testi che li accompagnano portano in un viaggio che rende proprio l’idea di un’epoca ma rende ancora di più l’idea di quanto si tratti di un periodo poco esplorato e poco conosciuto; eppure di grandi maestri. Si ha la sensazione di essere invitati ad avvicinarsi in punta di piedi alla scoperta di quella cultura del rinascimento adriatico ancora troppo poco indagato e studiato. Camminando tra i quadri si respira quella ricerca ancora in atto e sembra di essere chiamati ad esserne partecipi. Si percepisce la grande raffinatezza e l’attento studio dell’opera pittorica che ha certamente teso a una rinascita classica. Si respira tutta la classicità che ha chiare reminiscenze veneziane ma anche tratti raffaelleschi.

I curatori stessi parlano di una mostra in continuo allestimento e questo, ai miei occhi, non può che essere un valore aggiunto. Camminando tra i quadri ci si sente partecipi del tutto; sembra quasi di vivere in attesa dell’arrivo di altri ritrovamenti. Del resto sarebbe impossibile comprendere appieno un’epoca storica così importante per il fermano basandosi solo su ciò che attualmente è conservato in città. Troppi infatti sono stati, negli anni, gli allontanamenti delle opere d’arte da Fermo e dai suoi dintorni: rapine di guerra, collezioni private che sono andate smembrate e disperse, requisizioni. E non solo la pittura ne è stata vittima, ma anche oggetti preziosi e sculture.

E allora se immergersi nell’esposizione porta a essere parte di questa ricerca e di questa progressione, è altrettanto vero che concludere la visita nella stanza immersiva è sentirsi completamente avvolti dalle pennellate e dai giochi di luce e ombra di questa pittura rinascimentale. 

Ciò che conclude in modo veramente suggestivo è il viaggio tra le nuvole, e i putti di quei cieli così veri che ti avvolgono e sembrano quasi sollevarti da terra. Immergersi nei dettagli dei quadri, trovarsi tra le pieghe dei volti, al centro degli sguardi di quelle Madonne che sembrano proprio guardare te e catturare il tuo sguardo fino a farti perdere nella perfezione di ogni piccolissimo dettaglio. A partire delle mani appoggiate alle pieghe dei manti, fino ad arrivare a sentirsi piccolissimi di fronte all’interezza di quadri che ci riportano completamente dentro all’arte e alla storia. Sembra perfino di sentirne i profumi. Si viaggia dal particolare al generale, e poi ancora dal generale al particolare, ci si perde nei dettagli e ci si sente avvolti dalla bellezza.
Perché in fondo, e ne sono a ogni occasione e ogni giorno più convinta, sarà la Bellezza a salvare il mondo.

La mostra è visitabile al Palazzo dei Priori di Fermo fino al 4 maggio 2025 www.fermomusei.it
Apertura dal martedì al venerdì dalle 10:30 alle 13 e dalle 15:30 alle 18, il sabato e la domenica dalle 10:30 alle 13 e dalle 15:30 alle 19, chiuso il lunedì. Sono previste aperture straordinarie per eventi e festività.

Di Alessandra Pederzoli
Marzo 2025
Foto A.P.

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