Fortezza Firmafede: in mostra 50 opere di pittura, disegno, scultura, grafica, dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico di Roma.

La mostra ripercorre gli ultimi dieci anni di vita di de Chirico e il suo legame con la complessa e versatile fase creativa della Neometafisica. Pittura, disegno, scultura e grafica: le opere in esposizione raccontano un periodo di intensa creatività dell’artista, in cui i suoi lavori non sono semplici ripetizioni del passato, ma rappresentano una nuova e brillante fase di ideazioni e rivelazioni. De Chirico reinterpreta il proprio periodo giovanile metafisico mescolandolo con le suggestioni dei lavori degli anni Venti e Trenta.

La storica Fortezza Firmafede di Sarzana (La Spezia) ospita dal 22 marzo (inaugurazione ore 18) al 21 luglio 2025 la mostra “Giorgio de Chirico. La Metafisica della creazione”, a cura di Lorenzo Canova. Prodotta e organizzata dall’Associazione Metamorfosi, in collaborazione con il Comune di Sarzana e la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, l’esposizione presenta una selezione di cinquanta importanti opere, tra quadri, opere su carta e sculture provenienti dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico di Roma, che rappresentano in modo efficace la ricerca di uno dei maggiori pittori del Ventesimo secolo, che ha influenzato e continua a ispirare artisti delle giovani generazioni in tutto il mondo.

Il percorso espositivo si concentra in particolare sulle litografie nate dalla preziosa collaborazione tra de Chirico e lo stampatore Alberto Caprini, un sodalizio da cui ha avuto origine un corpus grafico straordinario, espressione della piena maturità creativa del periodo neometafisico.

Grazie a questo legame de Chirico ha potuto esplorare con libertà il passaggio dal disegno alla stampa, rielaborando con rigore e finezza le sue iconografie più celebri.

Infatti, con l’indipendenza del maestro che ormai può giocare al grande gioco dell’arte, mescola le varianti stilistiche dei suoi diversi periodi e le intreccia in un sapiente e coerente insieme di accostamenti e di variazioni, dove una visione più “classica” si alterna a certe deformazioni espressive tipiche delle opere degli anni Venti a Parigi, riprese proprio nel periodo neometafisico.

In questa ricerca artistica de Chirico dà quindi una nuova vita alle sue creazioni: la celebre figura che l’artista chiama il “Trovatore”, una delle più interessanti varianti sul tema dei “manichini”, viene reinterpreta in diverse litografie presenti in mostra, come una prima versione con manto del blu di “Il Trovatore” del 1969, o “Il Trovatore con lo spadino” del 1975. L’opera “L’Architetto metafisico” del 1970, invece, è un richiamo alla figura del “Vaticinatore”, mentre “Il riposo di Arianna” (1969) ha come protagonista Arianna, figura mitologica femminile simbolo dell’abbandono, e presente in molte opere passate dell’artista, dove la donna appare sempre sola e distesa.

In esposizione anche due litografie del 1969 dedicate al “sole nero”, “Sole spento e luna crescente” e “Sole sul tempio”, simbolo di un’antica malinconia, legato al tema dei soli spenti che l’artista sviluppò a partire dagli anni Trenta.

Presenti in mostra anche alcuni dei dipinti più importanti della produzione artistica di de Chirico a partire da fine anni Sessanta, come “L’Astrologo”, un olio su tela del 1970, e “Il Contemplatore” del 1976 e alcune sculture.

Giorgio de Chirico, infatti, ha coltivato un interesse profondo e costante per la scultura, una passione già evidente nei suoi primi dipinti metafisici, dove le statue assumono un ruolo centrale, conferendo alle composizioni un’aura enigmatica e sospesa.

Nel corso dei decenni, il suo rapporto con la scultura si è progressivamente evoluto, portandolo alla realizzazione di autentiche opere plastiche. Questo percorso è culminato nella straordinaria produzione degli anni Sessanta e Settanta, periodo in cui ha dato vita a una serie di sculture di grande importanza, come i bronzi “Gli Archeologi (Oreste e Pilade)”del 1966 e “Le muse inquietanti”(1968) in esposizione a Sarzana.

LE MOSTRE IN CONTEMPORANEA
In contemporanea alla mostra sopradescritta, nelle sale del piano terra della Fortezza Firmafede fino al 21 aprile, si tiene la mostra “Big Sur painting series” dell’artista sarzanese Ivan Vitale Lazzoni, a cura di Luca Nannipieri. Inaugurazione sabato 22 marzo ore 17.

L’idea è nata nasce in pieno lockdown quando l’artista ha iniziato una riflessione introspettiva sul concetto di isolamento sociale e ha deciso di raccontare attraverso una serie di dipinti l’intero periodo. Il progetto inziale si è poi ampliato fino a includere l’intera produzione dell’artista, diventando così la sua prima mostra monografica.

Sempre le sale del primo piano, invece, dal 25 aprile all’8 giugno 2025, ospiteranno la mostra di Alessandra Gasparini “Tutto il mare in una buca”. Un viaggio attraverso oltre 20 opere nel mondo dell’artista genovese popolato da figure, volti, mani, oggetti e personaggi, tutti portatori di emozioni intense, domande e dubbi profondi.

C.S.m.
Fonte: comunicato stampa 13 marzo 2025

GIORGIO DE CHIRICO
LA METAFISICA DELLA CREAZIONE
22 marzo – 21 luglio 2025

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