The National Gallery: Comunicato italiano e inglese. In mostra 30 tra dipinti e disegni da collezioni pubbliche e private messicane.
La prima mostra monografica nel Regno Unito dedicata a José María Velasco (1840-1912), il più celebre pittore messicano del XIX secolo, è allestita alla National Gallery di Londra, Sunley Room, dal 29 marzo al 17 agosto 2025. “José María Velasco: A View of Mexico”, la prima mostra in assoluto che la National Gallery abbia dedicato a un artista storico latinoamericano, coincide con il 200° anniversario dell’istituzione delle relazioni diplomatiche tra Regno Unito e Messico.
La mostra presenta circa 30 dipinti e disegni, la maggior parte provenienti da collezioni private e pubbliche messicane, tra cui 17 dal Museo Nacional de Arte (MUNAL, Città del Messico), il principale museo pubblico del Messico.
José María Velasco è famoso per i suoi monumentali dipinti della Valle del Messico, l’area circostante Città del Messico. Realizzati durante decenni di enormi cambiamenti sociali, le sue opere dettagliate ma poetiche raffigurano i magnifici paesaggi del Messico e la rapida industrializzazione.
Mentre Velasco, uno degli artisti più eminenti del Messico, ha esposto le sue opere in Europa e negli Stati Uniti durante la sua vita e gode ancora di grande importanza nel suo paese d’origine, non è più molto noto all’estero. Non c’è alcun dipinto di Velasco in una collezione pubblica del Regno Unito e l’ultima mostra su larga scala a lui dedicata fuori dal Messico si è tenuta quasi 50 anni fa a San Antonio e Austin, in Texas, nel 1976.
Velasco ricevette molti premi come rappresentante del Messico in numerose esposizioni internazionali dagli anni ’70 agli anni ’90 dell’Ottocento. Fu prima di tutto un pittore, ma anche un vero e proprio erudito: botanico, naturalista e geologo con interessi molto sviluppati sia nella storia mesoamericana che in quella moderna. Si avvicinò al disegno e alla pittura non solo alla ricerca della bellezza, ma anche come parte di un processo quasi scientifico, cercando molteplici modi per sviluppare ed esprimere la conoscenza empirica.
LA MOSTRA
Il percorso espositivo abbraccia oltre 50 anni della carriera dell’artista, ed è suddiviso in sei sezioni tematiche che presentano gli interessi di vasta portata dell’artista e la loro influenza sulla sua arte.
Landscape and Industry, con dipinti come The Valley of Mexico from the Molino del Rey, 1895 (collezione privata, Città del Messico) e The Textile Mill of La Carolina, Puebla, 1887 (Museo nazionale della Repubblica Ceca), esplora l’impatto dell’industrializzazione sul paesaggio.
Flora è una sezione che rivela il profondo e duraturo interesse di Velasco per la vita vegetale del Messico. In quanto abile botanico e anatomista che ha pubblicato articoli scientifici, Velasco ha prodotto alcuni squisiti disegni e dipinti che mostrano piante come Un ponte rustico a San Ángel, 1862 (MUNAL, Città del Messico) e una delle sue opere più iconiche, Cardón, Stato di Oaxaca, 1887 (MUNAL, Città del Messico).
La valle del Messico, la sezione centrale della mostra, si concentra sul più grande dipinto di Velasco, La valle del Messico dalla collina di Santa Isabel, 1877 (MUNAL, Città del Messico), che è stato inviato a Parigi e negli Stati Uniti. Sono esposte anche opere su carta relative a questo dipinto.
La sezione Rovine e archeologia esplora il rapporto di Velasco con la presenza di culture antiche nella Valle del Messico, con opere come Le piramidi del sole e della luna, 1878 (Colección Pérez Simón, Città del Messico) e La piramide del sole a Teotihuacán, 1878 (MUNAL, Città del Messico).
Geological Time mette in luce il fascino di Velasco per il territorio montuoso del Messico e i processi geologici correlati con diverse opere del MUNAL: Rocks, 1894 e Rocks on the Hill of Atzacoalco, 1874.
L’ultima sezione della mostra presenta le ultime opere di Velasco, tra cui la sua elegiaca Great Comet del 1882, 1910, (Museo de Arte del Estado de Veracruz), e la sua ultima opera, Study, 1912 (Museo Kaluz).
I COLLEGAMENTI CON LE COLLEZIONI MUSEALI
I visitatori sono invitati a creare collegamenti tra l’opera di Velasco e i dipinti nella collezione della Galleria al di fuori della mostra, in particolare The Execution of Maximilian (1867–8) di Édouard Manet, che raffigura la scomparsa dell’imperatore austriaco, Massimiliano I, imposto al Messico dal sovrano francese Napoleone III. Ciò incoraggia i visitatori a considerare come i pittori del XIX secolo al di fuori dell’Europa esplorarono il colonialismo, l’industrializzazione e gli effetti della modernità sul mondo naturale.
La mostra affronta anche tematiche più ampie sul rapporto tra esseri umani e ambiente, viste attraverso la lente dei pittori della fine del XIX secolo che affrontarono lo straordinario cambiamento ecologico, un tema che risuona ancora oggi.
IL CATALOGO
Il catalogo, che costituisce il primo studio monografico di Velasco pubblicato al di fuori del Messico, cerca di costruire una piattaforma per la ricerca futura, con saggi critici e singole voci di curatori e studiosi del Regno Unito, del Messico e degli Stati Uniti.
LA STRATEGIA DELLA NATIONAL GALLERY
Oltre a fornire un’introduzione completa all’arte di Velasco, la mostra si baserà sulla strategia di successo della National Gallery negli ultimi 10 anni di presentazione al pubblico britannico dell’arte proveniente da oltre Europa e segue le mostre su Winslow Homer (1836-1910), George Bellows (1882-1925) e i pittori Ashcan, Thomas Cole (1801-1848) e gli impressionisti australiani.
I CURATORI DELLA MOSTRA
La mostra è curata dall’artista e curatore indipendente Dexter Dalwood e da Daniel Sobrino Ralston, curatore associato di dipinti spagnoli del CEEH (Centro de Estudios Europa Hispánica) della National Gallery, da un’idea iniziale di Dexter Dalwood.
Dexter Dalwood afferma che «i dipinti di José María Velasco sono stati in grado di assorbire la tradizione e la storia della pittura paesaggistica europea, portando al contempo la rappresentazione e la comprensione del paesaggio messicano a un nuovo livello di intelligenza pittorica».
Daniel Sobrino Ralston aggiunge; «Siamo entusiasti di presentare Velasco al nostro pubblico in una mostra che include alcuni dei suoi dipinti più celebrati e sorprendenti. Artista e scienziato, Velasco è stato uno dei principali pittori del Messico e questa presentazione, la prima su un artista latinoamericano alla Galleria, amplierà e migliorerà la nostra comprensione della pittura paesaggistica durante il XIX secolo».
A MINNEAPOLIS (USA)
La mostra è organizzata dalla National Gallery di Londra e da the Minneapolis Institute of Art. La presentazione del Minneapolis Institute of Art (Mia) di José María Velasco: A View of Mexico, curata da Valéria Piccoli, Ken e Linda Cutler Chair of the Arts of the Americas e curatrice di arte latinoamericana al Mia, sarà in mostra dal 27 settembre 2025 al 4 gennaio 2026.
C.S.M.
Comunicato stampa marzo 2025
Immagine di copertina: José María Velasco.
The Valley of Mexico from the Hill of Santa Isabel, 1875.
Museo Nacional de Arte, INBAL, Mexico City
© Reproducción autorizada por el Instituto Nacional de Bellas Artes y Literatura
Photo: Francisco Kochen
Galleria immagini: https://www.nationalgallery.org.uk/exhibitions/velasco
JOSÉ MARÍA VELASCO: A VIEW OF MEXICO
29 marzo – 17 agosto 2025
The National Gallery – Sunley Room
Trafalgar Square London (Regno Unito)
WC2N 5DN
hello@nationalgallery.org.uk
www.nationalgallery.org.uk
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ENGLISH
The first monographic exhibition in the UK devoted to José María Velasco (1840–1912), Mexico’s most celebrated 19th-century painter, will take place at the National Gallery early next year: 29 March – 17 August 2025, Sunley Room.
“José María Velasco: A View of Mexico”, the first-ever exhibition that the National Gallery has dedicated to a historical Latin American artist, coincides with the 200th anniversary of the establishment of diplomatic relations between the UK and Mexico.
The exhibition will present around 30 paintings and drawings, with most from private and public Mexican collections, including 17 from the Museo Nacional de Arte (MUNAL, Mexico City), Mexico’s leading public museum.
José María Velasco is famed for his monumental paintings of the Valley of Mexico, the area surrounding Mexico City. Painted during decades of tremendous social change, his precise yet lyrical works depict Mexico’s magnificent scenery and rapid industrialisation.
While Velasco, one of Mexico’s most eminent artists, showed work in Europe and the United States during his lifetime and still enjoys great prominence in his home country, he is no longer as well-known abroad. There is no painting by Velasco in a UK public collection and the last large-scale exhibition devoted to him outside Mexico was held almost 50 years ago in San Antonio and Austin, Texas in 1976.
Velasco received many awards as Mexico’s representative at numerous international exhibitions from the 1870s to the 1890s. He was a painter first, but also a true polymath: a botanist, naturalist and geologist with highly developed interests in both Mesoamerican and modern history. He approached drawing and painting not only in search of beauty, but also as part of a quasi-scientific process, seeking out multiple ways to develop and express empirical knowledge.
Spanning over 50 years of the artist’s career, José María Velasco: A View of Mexico will be divided in six thematic sections that present the artist’s wide-ranging interests and their influence on his art.
Landscape and Industry, with paintings such as The Valley of Mexico from the Molino del Rey, 1895 (private collection, Mexico City) and The Textile Mill of La Carolina, Puebla, 1887 (National Museum of the Czech Republic) explores the impact of industrialisation on the landscape.
Flora is a section that reveals Velasco’s deep and abiding interest in the plant life of Mexico. As an adept botanist and anatomist who published scientific papers, Velasco produced some exquisite drawings and paintings showing plants such as A Rustic Bridge in San Ángel, 1862 (MUNAL, Mexico City) and one of his most iconic works, Cardón, State of Oaxaca, 1887 (MUNAL, Mexico City.
The Valley of Mexico, the central section of the exhibition, focuses on Velasco’s greatest painting, The Valley of Mexico from the Hill of Santa Isabel, 1877 (MUNAL, Mexico City), which was sent to Paris as well as to the United States. Works on paper related to this painting will also be displayed.
The Ruins and Archaeology section explores Velasco’s relationship to the presence of ancient cultures in the Valley of Mexico, with works such as The Pyramids of the Sun and Moon, 1878 (Colección Pérez Simón, Mexico City) and The Pyramid of the Sun in Teotihuacán, 1878 (MUNAL, Mexico City).
Geological Time highlights Velasco’s fascination with Mexico’s mountainous terrain and related geological processes with several works from MUNAL: Rocks, 1894 and Rocks on the Hill of Atzacoalco, 1874.
The final section of the exhibition will present Velasco’s late works, including his elegiac Great Comet of 1882, 1910, (Museo de Arte del Estado de Veracruz), and his very last work, Study, 1912 (Museo Kaluz).
Visitors will be invited to make links between Velasco’s work and paintings in the Gallery’s collection outside the exhibition, particularly Édouard Manet’s The Execution of Maximilian (1867–8), which depicts the demise of the Austrian emperor, Maximilian I, imposed on Mexico by the French ruler Napoleon III. These will encourage visitors to consider how 19th-century painters outside Europe explored colonialism, industrialisation and the effects of modernity on the natural world.
The exhibition will also touch on broader concerns about the relationship between human beings and the environment, seen through the lens of late 19th-century painters who addressed extraordinary ecological change, a theme that still resonates today.
The catalogue, which will be the first-ever monographic study of Velasco published outside Mexico, will seek to build a platform for future research, with critical essays and individual catalogue entries by curators and scholars from the UK, Mexico and the United States.
As well as providing a comprehensive introduction to Velasco’s art, the exhibition will build on the National Gallery’s successful strategy over the last 10 years of introducing British audiences to art from beyond Europe and follows exhibitions on Winslow Homer (1836–1910), George Bellows (1882–1925) and the Ashcan painters, Thomas Cole (1801–1848) and Australia’s Impressionists.
The exhibition is curated by artist and independent curator Dexter Dalwood and Daniel Sobrino Ralston, the National Gallery’s CEEH (Centro de Estudios Europa Hispánica) Associate Curator of Spanish Paintings, from an initial concept by Dexter Dalwood.
Dexter Dalwood says “José María Velasco’s paintings were able to absorb the tradition and history of European landscape painting while taking the depiction and understanding of the Mexican landscape to a new level of pictorial intelligence”.
Daniel Sobrino Ralston says “We are thrilled to introduce Velasco to our audiences in an exhibition that includes some of his most celebrated and stunning paintings. An artist and scientist, Velasco was one Mexico’s leading painters, and this presentation, the first on a Latin American artist at the Gallery, will extend and enhance our understanding of landscape painting during the 19th century”.
Exhibition organised by the National Gallery, London, and the Minneapolis Institute of Art.
The Minneapolis Institute of Art (Mia) presentation of José María Velasco: A View of Mexico, curated by Valéria Piccoli, Ken and Linda Cutler Chair of the Arts of the Americas and curator of Latin American Art at Mia, will be on view from 27 September 2025 to 4 January 2026.
Press release
March 2025
JOSÉ MARÍA VELASCO: A VIEW OF MEXICO
29 March – 17 August 2025
The National Gallery – Sunley Room
Trafalgar Square London
WC2N 5DN
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