m.a.x. museo: 100 grafiche di grandi maestri e 20 esemplari rari e iconici, nella mostra che affianca arte e design.
Il m.a.x. museo ospita la mostra “Bicicletta e motocicletta fra grafica e design”, a cura di Stefano Pivato, Giorgio Sarti e Nicoletta Ossanna Cavadini. L’esposizione, dal 31 marzo al 20 luglio 2025, si inserisce nell’ambito dell’approfondimento pluriennale che il m.a.x. museo dedica ciclicamente ai mezzi di trasporto, ed è frutto di un attento studio su questi iconici veicoli della prima mobilità. Le biciclette e le motociclette sono ora le protagoniste, da un lato attraverso la storia della grafica espressa dai magnifici manifesti cromolitografici realizzati da grandi maestri, dall’altro con modelli iconici che ripercorrono la storia delle due ruote anche con un affondo sul design.
L’esposizione vanta il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Lugano, a sottolineare la relazione fra Italia e Svizzera.

Nel suo insieme la mostra racconta come grafica e design si siano intrecciate nelle varie fasi storico-artistiche, fino a raggiungere la contemporaneità con uno sguardo anche agli scenari futuri. Nella seconda metà dell’Ottocento e nei primi del Novecento la rivoluzione industriale ha portato con sé tutta una serie di scoperte e cambiamenti che ancora oggi condizionano il nostro modo di vivere, all’insegna del movimento e della velocità. In questo contesto, un ruolo importante l’hanno svolto anche la bicicletta e la motocicletta. Nel corso del tempo, biciclette e motociclette hanno dettato tendenze stilistiche e contribuito a costruire miti della modernità.
L’esposizione indaga quindi in quale modo possano essere considerati questi mezzi di trasporto: non solo dal profilo storico e tecnologico, ma anche estetico, simbolico e sociologico. Grazie ai numerosi materiali grafici, viene ripercorsa la storia delle due ruote – motorizzate e non – affrontando le varie componenti sociali, culturali ed artistiche, elementi che con il tempo hanno dato forma a un mondo affascinante.
Nelle quattro sale sono esposti oltre cinquanta manifesti, a partire dal 1890 fino ai mitici anni Sessanta, firmati dai grandi maestri a cavallo di due secoli, da Leopoldo Metlicovitz a Marcello Dudovich, da Aleardo Villa a Plinio Codognato, da Achille Luciano Mauzan a Gino Boccasile, da Erberto Carboni ad Armando Testa. Seguono locandine, grafiche pubblicitarie, dépliant, cartoline, brochure, oggetti di design inerenti alla bicicletta e motocicletta.

1940-1950 ca. Collezione Museo del Falegname “Tino Sana”, Almenno San Bartolomeo (BG)
© Carlo Pedroli, Chiasso]
Affianca le produzioni grafiche quello che è l’altro carattere distintivo della mostra – il design – ossia esemplari originali di biciclette e motociclette d’epoca: una ventina in totale (dai primordi con il velocipede, quindi al biciclo fino al passaggio del moto-ciclo alla motocicletta), esempi dei marchi che più hanno segnato l’evoluzione delle due ruote, motorizzate e non. In mostra sono presenti anche i rari modelli prodotti in Svizzera, fra cui anche una bicicletta e un ciclomotore prodotti a Chiasso. Non manca naturalmente lo sguardo al nuovo millennio, con un prototipo di bicicletta e un prototipo di motocicletta. Funge da cornice un corpus composto da varia oggettistica legata al periodico, con riviste italiane e straniere.
Come di consueto, l’esposizione prosegue all’esterno del m.a.x. museo con il “bosco dei manifesti”. In corrispondenza delle 15 postazioni disegnate dagli architetti progettisti Durisch e Nolli, sono infatti installati i pannelli bifacciali che propongono un percorso visivo unico dedicato alla motocicletta: sono infatti protagonisti una trentina di manifesti con schizzi, disegni e rendering di motociclette, firmati dal designer italiano di fama internazionale Rodolfo Frascoli.
La mostra è resa possibile grazie a importanti prestiti, in particolare dal Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, il Museo del Falegname “Tino Sana”, il Museo privato – Collezione Alfredo e Carlo Azzini di Soresina, il Museo Piaggio di Pontedera. Essenziali sono anche i prestiti provenienti da preziose collezioni private, molte delle quali custodite in Ticino, territorio che si rivela particolarmente ricco di appassionati.
Il catalogo è pubblicato da Silvana Editoriale (italiano e inglese).
A corollario della mostra si terranno momenti di approfondimento quali conferenze, spettacoli, visite guidate, laboratori didattici per bambini e viaggi a tema specifici.
LA MOSTRA IN CIFRE
Complessivamente in mostra sono esposte oltre cento opere di grafica d’impresa, tra cui 52 manifesti stampati con tecnica cromolitografica o offset; inoltre sono visibili locandine, grafiche pubblicitarie, bozzetti, dépliant, cartoline, fotografie vintage, brochure, complessivamente 83, e 26 oggetti vari di design inerenti alla bicicletta e alla motocicletta.
Per quanto riguarda la vocazione della mostra legata al design, sono esposte 10 biciclette d’epoca e un prototipo in legno (1994), così come 9 motociclette e un prototipo stereolitografico (2016-2020).
Il Bosco dei manifesti è composto da 15 postazioni bifacciali: 29 manifesti riproducono schizzi, disegni e rendering di motociclette, cui si aggiunge un manifesto di legenda con didascalie e firma del designer Rodolfo Frascoli.

APPROFONDIMENTO: IL PERCORSO ESPOSITIVO
La mostra si apre nella hall d’ingresso del museo con tre pezzi iconici della storia della bicicletta: Biciclo, Bicycle Hillman, Herbert & Cooper Ltd, United Kingdom 1885 e un raro esemplare di Michaudine Bestetti-Monza, Italia 1869. E della motocicletta, che nell’immaginario collettivo riporta al piacere di viaggiare in coppia: sidecar del 1929, uno dei cinque modelli al mondo esistenti di AJS, Modello M.
La Sala 1 è dedicata alla bicicletta delle origini, e al centro della sala si nota il manifesto di Marcello Dudovich (Premiati cicli New Washington Luigi e Massimo Solmi Modena 1900) e una serie di manifesti di fattura inglese, francese e tedesca di fine Ottocento sulla bicicletta, oltre ai rari esemplari di manifesti di Aleardo Villa, Alberto Giacomo Spiridione, Gino Alessandrini, Aleardo Terzi, Plinio Codognato di inizio Novecento. Al centro della sala si può ammirare un esemplare di Bicicletta Michaux in legno di costruzione francese (1861), in un angolo il Triciclo Peugeot, pure di costruzione francese (1891); segue la mitica Bicicletta da uomo Bianchi (1906), accompagnata dai manifesti di Gino Alessandrini, Aleardo Terzi, Plinio Codognato, di inizio Novecento.
Nella bacheca si trovano bozzetti, litografie e le bellissime copertine eseguite da Umberto Boccioni per la rivista del Touring.
Con la Sala 2 si rivive la fortuna della bicicletta dagli anni Trenta del ‘900 al boom economico, attraverso manifesti iconici di Achille Luciano Mauzan con la reclame per Atala del 1924, Plinio Codognato con la pubblicità per Frera del 1920-30, e quindi del sensuale Gino Boccasile con alcune locandine degli anni 1932-1952 ca. In questa sala sono esposti due rari esemplari, la Bicicletta autarchica in legno del 1935-1936 e la Bicicletta in alluminio recuperato dalla carlinga di aerei abbattuti, anni ’40.
In bacheca si possono vedere un raro acquerello preparatorio della felice mano di Antonio Ballerio e cartoline d’epoca con il tema della bicicletta, nonché oggetti vari di design degli anni ’30 e ’40.
Nell’atrio vi è un affondo sulla bicicletta professionale (raro esempio di bicicletta dell’elettricista e del pompiere, oltre che ad un esemplare di bicicletta prodotta a Chiasso da Rodolfo Soldati). Sulla parete di sfondo il meraviglioso manifesto Liberty che reclamizza Prinetti Stucchi (anonimo del 1903) con accanto i bozzetti di Heinrich Susemihl di fine ‘800 e inizio ‘900.
La Sala 3 accompagna i visitatori in un viaggio segnato dagli esordi della motocicletta fino al quarto decennio del Novecento. Nella sala campeggia il grande manifesto di Leopoldo Metlicovitz, Mostra del ciclo e dell’automobile del 1907, unitamente al manifesto di Giovanni Battista Grosso Fabbrica Automobili e Motori Torino, 1905, e a quello di Antonio Rubino, Fabrique Nationale d’Armes de Guerre Herstal – Liège, 1906-1915 ca. Al centro della sala vi sono quattro rari esemplari svizzeri: il primo è il motociclo Zehnder Sport Zehnder, del 1923, segue la Motosacoche, Modello 409 del 1929, quindi la motocicletta Condor Grand Sport, Modello 521, sempre del 1928 e Moto Ticino di Attilio Faroppa SA, Chiasso del 1956.
Accompagnano la vista nella sala i bellissimi manifesti a tema di Plinio Codognato, Moto Galloni del 1921-1926 ca., Achille Luciano Mauzan, con Frera del 1925, Plinio Codognato dedicata a Moto Ladetto & Blatto del 1928, Diego Santambrogio Moto Gilera del 1928, e ancora Armando Pomi, Gilera del 1932. Da non perdere l’osservazione del bellissimo bozzetto di Mario Chiattone intitolato I motociclisti del 1929 e in bacheca i rari esemplari esposti fra cui la copertina di Achille Funi, Il motociclista, Milano 1921.
Nella Sala 4 si ripercorrono gli anni della motocicletta dal 1940 al boom economico con le iconiche motociclette Guzzi GTV Moto Guzzi, Italia 1949 e MV Agusta 350 “Ipotesi” MV Agusta, Italia 1973, nonché la Lambretta “C” Innocenti, Italia 1950 e Vespa V30T Piaggio, Italia 1951.
Si menzionano fra gli altri i coinvolgenti manifesti di Armando Testa per Moto Guzzi del 1945-1955 ca., quelli di Gino Boccasile per Gilera del 1949, a seguire i poster di Bernard Villemot, La plus grande production mondiale de scooters … Vespa del 1954 (reprint 1996), e quello iconico di Raymond Savignac Vespa 195.
VIDEO IN MOSTRA
Come per tutte le mostre del m.a.x. museo, viene presentato un video dedicato all’ esposizione a cura di 3D Produzioni, in questa occasione con interviste a Stefano Pivato, Giorgio Sarti, Nicoletta Ossanna Cavadini. Il filmato sarà presto visibile anche sulla pagina Facebook di 3D Produzioni (@3dproduzioni) e trasmesso nel format “Artbox” in onda su La7. Viene inoltre proiettato in mostra il filmato storico dell’Archivio Luce “La storia della bicicletta”.
CORNICE PER GLI ARTISTI EMERGENTI
Il m.a.x. museo ha dato il via nel 2020 a un’iniziativa denominata “Una cornice per artisti emergenti” per dare l’opportunità a giovani artisti di esporre una propria opera nella “cornice” esterna (bow window) dello Spazio Officina. In questa occasione è stato scelto Manuel Walter con Estelle Vezzoli e Svetozar Stojic, che presenterà l’opera Le rivoluzioni della ruota (2025).
C.S.M.F.
Fonte: da comunicato stampa 26 marzo 2025
BICICLETTA E MOTOCICLETTA FRA GRAFICA E DESIGN
31 marzo – 20 luglio 2025
m.a.x. museo
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