Nel sessantacinquesimo anniversario dalla morte di Vittorio Gnecchi – compositore nato a Milano il 17 luglio 1876 e morto nella stessa città il 5 febbraio 1954 – vedono la luce le nuove edizioni musicali delle sue tre opere teatrali finora rimaste inedite: “Virtù d’amore”, “La rosiera” e “Judith” – fino a oggi conservate solo in veste manoscritta o in edizioni parziali – che vanno ad aggiungersi a Cassandra, già pubblicata da Ricordi nel 1905.
L’operazione, resa possibile dall’Associazione Vittorio Gnecchi Ruscone in collaborazione con Casa Ricordi, la cura di Nikolaos Velissiotis, l’intervento di Marco Iannelli e il sostegno della Fondazione Nando ed Elsa Peretti, rappresenta una nuova tappa nel percorso di rivalutazione, promozione e diffusione della musica del compositore milanese, a lungo trascurato, soprattutto in Italia. Il processo di riscoperta della produzione musicale di Gnecchi inizia nel 1980, quando Nikolaos Velissiotis, oggi direttore artistico dell’Associazione, trovò in un mercatino delle pulci di Parigi un pamphlet dal titolo “Richard Strauss plagiaire?”, in cui veniva riportato un articolo del musicologo Giovanni Tebaldini a proposito di evidenti analogie tra l’opera Cassandra di Vittorio Gnecchi e la ben più nota Elektra di Strauss. Da questo primo spunto prese avvio la ricerca sulle fonti musicali e storiche proseguita fino al ritrovamento, nel magazzino di una sagrestia a Verderio (Milano), di molti manoscritti delle opere di Vittorio Gnecchi. Questo patrimonio ha motivato, per volontà di Nikolaos Velissiotis e dei discendenti del musicista milanese, la nascita dell’Associazione Vittorio Gnecchi Ruscone nel 1998.
 

“Virtù d’amore” è cronologicamente la prima opera composta da Gnecchi nel 1896: “azione pastorale in due atti”, su libretto di Maria Rosa Bozzotti, debutta nel teatro di casa a Verderio Il 7 ottobre 1896 con un allestimento sontuoso firmato da Adolfo Hohenstein, e tanti amici e compagni di studi fra i quali ad esempio Tullio Serafin al pianoforte. Stampata all’epoca la prima edizione sempre da Ricordi, la pubblicazione attuale si basa sulla revisione dell’opera (1942), con la messa in musica di molti recitativi e la rielaborazione di alcune arie e di parte del libretto.
 

“La rosiera”, idillio tragico in tre atti su libretto di Carlo Zangarini, viene completata da Gnecchi nel 1909 ma messa in scena solo molto più tardi, nel febbraio del 1927, al Reussisches Theater di Gera in Germania mentre in Italia sarebbe stato poi il Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Trieste ad includerla nella stagione 1930/31.
Infine, l’ultima opera, frutto di un lavoro lungo quasi quattro decenni (1914-1952): “Judith, oratorio drammatico in tre atti su libretto di Luigi Illica, rappresentato per la prima volta in forma di concerto e parziale (soltanto i primi due atti e con ingenti tagli) a Salisburgo il 16 gennaio 1953, poco prima della morte del compositore. La partitura, ricostruita grazie agli studi e ai ritrovamenti di Marco Iannelli, già autore anche del lavoro su Cassandra, adesso può essere eseguita nella sua interezza di affresco musicale di amplissime dimensioni, specchio estetico dell’epoca della scrittura.
 

Alla novità di queste edizioni pubblicate da Casa Ricordi, si affianca la prima incisione discografica di Cassandra” per l’etichetta Nar Classical, che immortala l’esecuzione del 13 luglio 2000, serata inaugurale del 16° Festival de Radio France et Montpellier, con la direzione di Enrique Diemecke. L’opera, del 1903, su libretto dell’amico Luigi Illica, eseguita per la prima volta al Teatro Comunale di Bologna nel 1905 con la direzione di Arturo Toscanini, era già stata oggetto di edizione da parte di Casa Ricordi nel 1905 ed è il titolo più noto di Vittorio Gnecchi, all’epoca vittima di una polemica scaturita dal saggio “Telepatia musicale” di Giovanni Tebaldini, che mette a confronto l’opera del compositore italiano con “Elektra” di Richard Strauss, evidenziandone forti analogie. Si cominciò così a parlare di plagio, senza però tenere in considerazione che Cassandra è antecedente all’ “Elektra” di ben quattro anni. “Cassandra” viene rappresentata quindi alla Volksoper di Vienna e al Teatro dal Verme di Milano, ma in occasione dell’arrivo negli Stati Uniti, a Philadelphia, le polemiche si riaprono, trascurando ancora una volta la successione cronologica delle due opere. Il fatto segna comunque in maniera decisiva la carriera pubblica di Gnecchi e i teatri, per non fare un torto al più celebre Tedesco, decidono di escludere la Cassandra dalle loro stagioni. Grazie alle attività dell’Associazione Vittorio Gnecchi, di Nikos Velissiotis, di Marco Iannelli e di Quirino Principe, la stessa “Cassandra” è stata eseguita nuovamente ai nostri giorni, inaugurando nel 2007 la stagione della Deutsche Oper di Berlino e nel 2011 quella del Teatro Bellini di Catania, quindi a New York in forma di concerto nel 2016 (Teatro Grattacielo at The Gerald w. Lynch Theater) dando così seguito alle parole dello stesso compositore: «per la musica, l’esecuzione è la vita. Un’opera non ha il respiro perenne di un quadro: nascosta, essa è polvere».
 
 

C.S.