Ventisei caveau dei grandi musei italiani si svelano per la prima volta al pubblico negli scatti di “Mauro Fiorese. Treasure Rooms (2014-2016)”. L’esposizione alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, Palazzo della Ragione a Verona, presenta per la prima volta la serie fotografica completa Treasure Rooms di Mauro Fiorese (Verona, 1970-2016) artista riconosciuto a livello internazionale e scomparso prematuramente tre anni fa.
I ventisei scatti della serie – messi a disposizione dalla Galleria Boxart di Verona che ha sostenuto il progetto – sono stati realizzati nell’arco di tre anni dal 2014 al 2016 e hanno ritratto i depositi dei maggiori musei italiani, in tutto tredici, tra i quali: il Museo di Castelvecchio a Verona, la Galleria degli Uffizi, la Galleria Borghese, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Capodimonte, Museo Correr, MART di Rovereto.

L’introduzione al percorso espositivo accompagna lo spettatore dietro le quinte del progetto, attraverso immagini e proiezioni video inedite, riavvolgendo idealmente la pellicola di tre anni di viaggio (2014-2016) all’interno dei Sancta Santorum della Grande Bellezza italiana.È importante scoprire i depositi d’arte del nostro paese – sottolinea l’assessore alla Cultura del Comune di Verona Francesca Briani – proprio per quello che sono: scrigni invisibili di storia e di cultura.Quelle di Fiorese sono immagini che richiamano la pittura “alta”, grazie alle scelte compositive, alle pennellate di luce, ma soprattutto alla stampa su carta cotone, racchiusa in vetri museali e cornici lignee con targhetta ottonata che diventano parte integrante dell’opera, conferendo un astratto stile solenne, che non combacia tuttavia con alcun periodo storico definito. Immagini di grande fascino che raccontano l’enorme parte invisibile dei grandi Musei. Un “sommerso” che offre linfa all’emerso e che conferma la ricchezza dei patrimoni museali.
La stragrande maggioranza dei musei italiani è in linea con le grandi istituzioni estere, dall’Hermitage di San Pietroburgo, al Guggenheim di New York, al Prado di Madrid e al British Museum di Londra, nell’esporre una quota molto esigua delle grandi risorse conservate.

La mostra invita il visitatore a riflettere sulle funzioni chiave dei depositi e sul loro potenziale: da quello fisico di accumulazione delle opere alla necessaria catalogazione, dall’interscambio inteso l’osmosi tra visibile e invisibile fino alla magia di cui sono carichi questi «serbatoi di sorprese» (la definizione è di Salvatore Settis) restituita dai ritratti di luoghi di Fiorese. La mostra è anche un omaggio alla straordinaria storia dell’arte italiana e svela il grande lavoro svolto dietro le quinte dei musei d’eccellenza. La meticolosa indagine iconografica di Fiorese su questi “Archivi della memoria”, è posta in relazione con originali gessi canoviani monumentali provenienti dai depositi della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti di Verona, testimonianza significativa del patrimonio dei Musei Civici veronesi non esposto in allestimenti permanenti. Il tema di una gestione organica delle collezioni e dei relativi depositi, che hanno bisogno di standard adeguati alle esigenze imposte dalla conservazione, dalla ricerca e dalla richiesta sempre crescente di fruizione del pubblico, è molto sentito tra le istituzioni museali, pubbliche e private, in Italia come all’estero. Lo testimoniano ricorrenti iniziative sul tema, tra cui un importante convegno di ICOM-Italia (International Council of Museums): “L’essenziale è invisibile agli occhi. Tra cura e ricerca, la potenzialità dei depositi museali” che si è svolto a Matera 15 marzo scorso.

Si tratta di luoghi di conoscenza assolutamente vitali per un museo e di servizi essenziali per lo sviluppo della ricerca scientifica e della sperimentazione tecnologica alla base di ogni iniziativa di valorizzazione delle collezioni, sottolinea Francesca Rossi, Direttore dei Musei Civici di Verona. La definizione “deposito museale” non rende più realmente ragione della funzione che questi luoghi svolgono. Infatti anche quando non si arriva alla creazione di depositi visitabili o di gallerie secondarie, come ne esistono soprattutto all’estero, si tratta comunque di “depositi attivi” e di spazi che occorre rendere sempre più accessibili al pubblico. La Direzione dei Musei Civici sta riflettendo attentamente su queste necessità per sviluppare un progetto di cura lungimirante, in grado di riorganizzare secondo questi criteri i cospicui giacimenti del nostro sistema museale.

Il progetto artistico di Mauro Fiorese – afferma la curatrice Patrizia Nuzzo – porta alla luce, attraverso l’obiettivo fotografico, i luoghi in cui sono conservati i capolavori dell’arte italiana, svelandone la maestosità: veri giacimenti di cultura tra i più cospicui al mondo. I depositi stessi, assurgono dunque al ruolo di opera d’arte nobilitati da ritratti di grande formato. Liberato dal pregiudizio, antico e ormai obsoleto, che lo vedeva o immaginava solo come ambiente polveroso, immobile e silente, il “caveau” è invece sempre più protagonista dell’attività vera di una galleria e ne traduce l’anima profonda. Ne risulta un’inedita serie di “paesaggi” non tradizionali, che compongono una pinacoteca ideale, nata a sua volta dalla somma di opere nascoste.
Lo sguardo neutro di Mauro Fiorese – aggiunge la co-curatrice Beatrice Benedetti – rappresenta lo strumento più adeguato per ricongiungere il visibile con l’invisibile. Le fotografie dell’artista colgono gli archivi con un approccio vicino al purismo della straight photography, ovvero della cattura diretta della realtà. Lo spettatore è immerso in spazi silenti, solo le scelte compositive dell’autore rendono percettibile l’emozione di questo “scavo”, lo stupore dell’accesso a scrigni pressoché preclusi al pubblico.
Il catalogo, realizzato da Panini Editore, raccoglie la testimonianza inedita di Mauro Fiorese, oltre alle voci dei Direttori e Conservatori delle stanze del tesoro visitate e ritratte dall’artista, nonché i contributi critici delle curatrici. La pubblicazione si arricchisce dei testi di Alessandra Mottola Molfino, una delle voci più autorevoli della museologia italiana, e Tiziana Maffei, presidente ICOM- Italia.

C.S.M.

MAURO FIORESE. Treasure Rooms (2014-2016)
05 aprile 2019 – 22 settembre 2019


Galleria d’Arte Moderna Achille Forti – Palazzo della Ragione
Cortile Mercato Vecchio – 37121 Verona
Accesso dalla Scala della Ragione nel cortile del Mercato Vecchio
tel. 045 8001903
gamforti@comune.verona.it
www.gam.comune.verona.it

Ufficio Stampa Studio Esseci