“Studio sul dolore”, scelto come immagine della mostra, è una crocifissione moderna, un supplizio contemporaneo che conduce direttamente al dolore estremo di chi subisce una violenza e alla disperazione di chi resta. Si è inaugurata a Milano, a Palazzo Sormani la mostra “La pittura come documento e denuncia”, che apre il programma di iniziative dedicate alla figura di Giuseppe Fava, giornalista siciliano assassinato dalla mafia nel 1984 per il suo impegno costante nella ricerca della verità e nella denuncia della criminalità organizzata.
Promosso e prodotto da Comune di Milano|Cultura e Biblioteca Sormani, in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Fava e curato da Massimiliano Scuriatti, il programma “Giuseppe Fava. Oltre il giornalismo” intende proporre un ritratto il più possibile completo di colui che fu anche scrittore, drammaturgo, saggista e pittore. Oltre alla mostra, infatti, sono previsti tre appuntamenti durante i quali saranno approfonditi i molti diversi ambiti di espressione della complessa personalità del giornalista siciliano: il 16 maggio a Palazzo Sormani si parlerà della poliedricità della sua attività, mentre il 21 sarà presentato il secondo volume della raccolta teatrale di Giuseppe Fava; il 23 maggio, giorno dell’anniversario della strage di Capaci, presso il Palazzo del Cinema Anteo, sarà approfondito il cinema di Giuseppe Fava, con la proiezione, tra l’altro, del film “I Siciliani”, da lui scritto e interpretato.
La mostra “La pittura come documento e denuncia” è curata da Giovanna Mori e presenta sessanta opere tra dipinti ad olio, incisioni e disegni, realizzati lungo un arco di tempo che va dalla fine degli anni Cinquanta ai primi anni Ottanta.
È sempre la Sicilia con i suoi abitanti, le sue architetture e le sue piaghe profonde quella che Fava mette in campo. Sono della metà degli anni Sessanta “Studio sul dolore”, “La vendetta” e “Posa per un mafioso”, dove è evidente il desiderio di descrivere l’oppressione di una mafia sempre più aggressiva e brutale.
Negli anni Ottanta, il desiderio di Fava di fare della pittura uno strumento di denuncia sociale lo porta a elaborare un’iconografia allegorica: la distribuzione di volti in uno spazio compresso diventa una sorta di cifra stilistica che l’artista utilizzerà anche nella sua vasta produzione incisoria e grafica. Volti brutti, minacciosi, sgradevoli per parlare di malaffare e corruzione ed in alcune tele del 1980 e 1981 il pittore, per descrivere le miserie dell’animo umano, si avvale di riferimenti al repertorio iconografico enigmatico, surreale e macabro di Hieronymus Bosch.
Presenti in mostra molte acqueforti, tecnica a cui l’autore si dedicò dal 1975 e che gli permise di elaborare soggetti e trattare tematiche che avrebbero contribuito a raccontare la sua isola: “Cerimonia patriottica”, “La consegna delle case popolari”, “Il fatto di cronaca” e altri ancora sono scorci efficaci ed autentici sulla Sicilia sofferente ed offesa.
Nel percorso espositivo, una zona è dedicata alla proiezione a ciclo continuo di spezzoni della serie “I Siciliani” , realizzata nel 1980 con regia di Vittorio Sindoni e sceneggiatura di Giuseppe Fava, e nelle teche sono esposti i preziosi materiali d’archivio – disegni e bozzetti, articoli originali, copie di giornale, dattiloscritti e copioni delle opere teatrali e di narrativa, fotografie – finalizzati a testimoniare l’incessante attività creativa e documentaria dello scrittore/artista.
C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa Comune Milano
La pittura come documento e denuncia
17 aprile – 8 giugno 2019
Ingresso libero
Palazzo Sormani (ingresso da via Francesco Sforza 7), Milano www.milano.biblioteche.it sezione eventi
Info: Ufficio Conservazione e Valorizzazione Raccolte Storiche tel. 0288463372
c.salagrechetto@comune.milano.it
Facebook: #lemostredipalazzosormani
Programma degli incontri:
Giovedì 16 maggio 2019 ore 17:30 – Biblioteca Sormani – Sala del Grechetto: “Giuseppe Fava: Cronaca di un uomo libero”. L’incontro propone riflessioni sui vari aspetti della poliedrica attività di Giuseppe Fava. Per Fava giornalista, intervengono Claudio Fava e Antonio Roccuzzo; per Fava drammaturgo, Massimiliano Scuriatti; per Fava pittore, Giovanna Mori (curatrice della mostra e autrice di una monografia). Per Fava sullo schermo, interviene Vittorio Sindoni; mentre Nando Dalla Chiesa si sofferma sulla poliedricità di Fava. In chiusura Maria Teresa Ciancio, presidente della Fondazione, illustra l’attività di quest’ultima dal 2002 ad oggi.
Martedì 21 maggio 2019 ore 18:00 – Biblioteca Sormani – Sala del Grechetto: “La verità recitata”. Presentazione del secondo volume della raccolta teatrale di Giuseppe Fava (Edizioni Bietti) con Massimiliano Scuriatti, curatore del volume, Giuseppe M. Andreozzi responsabile dell’archivio,e Raffaella Di Rosa, giornalista.
Giovedì 23 maggio 2019 ore 16:00 Anteo Palazzo del Cinema Piazza Venticinque Aprile, 8 Milano. “Prima che vi uccidano – Il cinema di Giuseppe Fava”. Proiezione di episodi tratti da “I Siciliani” (regia di Vittorio Sindoni, sceneggiatura di Giuseppe Fava, musica di Riz Ortolani) e di altri film. Interverranno Giuseppe Spina di Nomadica, circuito per le arti e il cinema di ricerca; Vittorio Sindoni, regista; Massimiliano Scuriatti, curatore dell’evento, Francesca Andreozzi, vicepresidente della Fondazione,e Raffaella Di Rosa, giornalista.